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LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE - Coggle Diagram
LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
DOVE: Inghilterra
l'ABBANDONO DELLA CAMPAGNE
Molti contadini, privati delle principali fonti di sostentamento, si spostarono
in città dove stavano nascendo le prime fabbriche.
I miglioramenti in campo agricolo consentirono lo sviluppo industriale
(=producendo di più, si guadagnava di più, di conseguenza si acquistavano
più beni di consumi).
Tra le industrie che si meccanizzarono di più ci furono:
• Industria tessile: fu messo a punto il filatoio meccanico ed anche il filatoio
idraulico
• Industria siderurgica: macchina per liberare le miniere dall’acqua
• Altre: Industria meccanica e a industria per la produzione di vetro,ceramica e birra.
2° parte del Common fields e Enclosures
All’inizio del ‘700 si verificò un grande aumento demografico; per
rendere più produttivi i campi, cambiarono le tecniche agricole (fu
impiegata una diversa rotazione del terreno). I proprietari terrieri
inglesi chiesero di appropriarsi dei common fields per arricchirsi
maggiormente. I terreni furono dunque recintati e divennero
enclosures.
QUANDO: 1760-1820
PERCHE': paese più ricco al mondo,mentalità imprenditoriale,religione improntata su idee puritane di matrice calvinista,l'isolamento geografico
1° parte del Common fields e Enclosures
Alla fine del XVIII in Europa l’agricoltura era fondamentale (=dava lavoro
alla maggior parte della popolazione ed era essenziale per sfamare la
popolazione). La maggior parte dei terreni apparteneva alla nobiltà ma
esistevano anche i common o open fields (=terreni comuni che i villaggi
utilizzavano per agricoltura o pascolo).
LE GRANDI SCOPERTE
James Watt (1765): inventò la macchina a vapore e la utilizzò
in campo agricolo, siderurgico e per i trasporti marittimi e
terrestri
George Stephenson (1814): costruì la prima locomotiva a
vapore, una macchina che si serviva del vapore come forza
motrice e del carbone come fonte di energia
Benjamin Franklin (1752): studiò l’elettricità, inventò il
parafulmine
Alessandro Volta (1799): inventò la pila
elettrica
ALTRE SCOPERTE
Prima linea ferroviaria
(1825): fu inaugurata in
Inghilterra
Illuminazione a gas (inizio del 19 secolo): fu
utilizzata per illuminare le strade, le fabbriche,
gli edifici pubblici Questo permise
l’allungamento delle giornate di lavoro. Più tardi
il gas iniziò ad essere utilizzato nelle stufe per
cucinare
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE:cambiamenti sociali
La rivoluzione industriale, non portò solo dei cambiamenti in ambito
economico ma anche sociali, nacquero infatti due nuove classi sociali:
Borghesia industriale: Era costituita da chi gestiva una industria e da chi
possedeva il capitale per acquistare le fabbriche e i macchinari per produrre
più manufatti contemporaneamente
Proletariato: Era costituita dagli operai. I proletari possedevano come unico
bene la prole (=i figli), che vendevano come forza-lavoro in cambio del salario.
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE:cambiamenti sociali
La borghesia aveva come unico interesse la produzione a costi più bassi
possibili; dall’altra parte i proletari avevano bisogno di guadagnare ed erano
disposti a farlo in qualunque condizione.
UNA GIORNATA IN FABBRICA PARTE 1:
Una giornata lavorativa in fabbrica era estenuante e poteva durare anche 15
ore al giorno. Gli errori erano punite con multe o maltrattamenti fisici. Gli
ambienti erano sporchi, sovraffollati, rumorosi e non esistevano norme sulla
sicurezza del lavoro. La produzione in serie (che consisteva nel compiere
sempre lo stesso movimento per lunghe ore di seguito) produceva
alienazione.
UNA GIORNATA IN FABBRICA PARTE 2:
Anche le donne e i bambini erano tenuti a lavorare in pessime condizioni
lavorative ed erano anche pagati meno degli uomini. I bambini già all’età di
6-7 anni erano impiegati nelle fabbriche e nelle miniere perché riuscivano a
infilarsi più facilmente nei cunicoli. Nelle fabbriche, invece, con le loro
piccole mani riuscivano a svolgere alcune specifiche mansioni. Per evitare
che sfuggissero, spesso venivano incatenati.
I LUDDISTI
Dal momento che gli operai avevano solo la loro capacità fisica da offrire come merce di
scambio per un salario, vedevano nel potenziamento delle macchine una sorta di
concorrenza sleale. È per questo motivo che si verificarono episodi per cui gli operai misero
fuori uso i macchinari, in segno di protesta. Il Parlamento arrivò a prevedere la pena di morte
per reati di questo tipo.
Nel 1779 Ned Ludd, un apprendista calzettaio, fece a pezzi due
telai con un martello in seguito a un litigio con il suo datore di
lavoro.
Da qui nacque il luddismo movimento che vide protagonisti, tra le
fine del 700 e l’inizio dell’800, operai e lavoratori impoveriti
dall’industrializzazione, che si accanivano contro i macchinari.
Probabilmente Ned Ludd non visse realmente ma quel che
importa è che in suo nome gli operai iniziarono a rendere note le
terribili condizioni in cui erano costretti a lavorare. I luddisti
vengono considerati i precursori dei sindacalisti, che oggi tutelano
i diritti dei lavoratori.
LUDDISTI PART 2
I principi dei luddisti erano sbagliati: la meccanizzazione aumentava la
produzione, ciò rendeva possibile l’apertura di nuove fabbriche e la
presenza di nuove opportunità di lavoro.
La disoccupazione era determinata dalla
sovrapproduzione (produzione di merci
superiore alla domanda).
Quando questo
accadeva, le fabbriche si fermavano e gli
operai venivano licenziati.
Quando si resero conto di questo, gli operai
iniziarono a richiedere condizioni di lavoro
più umane (riduzione degli orari di lavoro,
diritto ad ammalarsi senza essere licenziati.
La rivoluzione industriale: conseguenze
La nuova visione scientifica portò a riconsiderare il rapporto tra gli
uomini e la natura.
Tutto ciò che si trova in natura non viene più considerato come un
dono ma come una ricchezza da sfruttare al massimo.
Conseguenze inevitabili sono inquinamento ed esaurimento delle
risorse.