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CAPITOLO 6 - Coggle Diagram
CAPITOLO 6
6.1: Un'arte di corte fra Oriente e Occidente
Con Alessandro Magno, nasce un nuovo rapporto tra il sovrano e i suoi artisti
E' lui stesso a scegliere gli autori dei suoi ritratti
Possiamo datare agli inizi dell'età ellenistica la
nascita del ritratto
, tesa alla ricerca e raffigurazione dell'
uomo ideale
(paidèia)
Le regioni conquistate da Alessandro Magno sono regioni di antiche civiltà, nel quale
si fondono idee e caratteristiche ellenistici con quelli orientali
, definendo un linguaggio che rimane unitario
LA TAZZA FARNESINA
: Quest'opera è un buon esempio di questo sincretismo
Piatto da libagione di scuola alessandrina, l'esterno presenta un
gorgone
che abbraccia tutta la superficie, mentre all'interno si trova
un'allegoria dell'Egitto
durante il regno tolemaico
Nella parte inferiore si trova la Sfinge di Osiride; sopra di lui siede la sorella e la sposa indentificata con la dea Demetra, mentre più in altro avanza Horus con le fattezze dell'erede al trono
A questi si uniscono altre figure allegoriche: a sinistra il Nilo sorregge una cornucopia, simbolo dell'abbondanza, mentre a destra si trovano le stagioni dell'inondazione e della mietitura
L'arte ellenistica si presenta dunque come una
rielaborazione di quella precedente
, ma al contempo assai raffinata
Con l'ellenismo ricompare il
classicismo
, termine che si riferisce a quanto è stato creato in Grecia tra il
V e IV sec. a.C.
L'arte ellenistica accentua i tratti di drammaticità e spettacolarità, la principale caratteristica essendo il
pathos
Questo amore per la teatralità si osserva anche nell'architettura, per il quale le città si dotano di architetture spettacolari, come la porta del
Mercato di Mileto
6.2: Le città ellenistiche
Nel V sec si assiste a una opera di pianificazione, il più famoso esponente di questo movimento è
Ippodamo di Mileto
, vissuto tra il VI e V sec
Esso è indicato come l'autore della pianta della polis, ed è probabile che Ippodamo sia stato l'inventore del
modello urbanistico
delle città greche di nuova fondazione, e che sia stato colui che diede a esso una
sistemazione teorica
con la definizione della urbanistica ippodamea.
Le sue
caratteristiche principali
sono una pianta ortogonale e la suddivisione funzionale delle diverse aree cittadine, secondo uno
schema tripartito
: una zona residenziale, una riservata agli edifici religiosi e una zona riservata alla vita pubblica
Le innovazioni di Ippodamo si osservano nei resti delle colonie greche della costa dell'Asia Minore
Nel 494, dopo l'invasione persiana,
Mileto viene ricostruita
La città ospitava due porti; collegati a due approdi si trova l'agorà; inoltre, si trovavano un ginnasio, un teatro e il
bouleuterion
, luogo di ritrovo della boulè
La stoà, serviva da raccordo tra gli edifici e ospitava attività amministrative e commerciali. A nord e a ovest si trovava il cuore civile e commerciale della città, delimitato da due templi, dedicati ad Apollo e Atena; il resto della polis è suddiviso in tre nuclei residenziali
Con Eumene II,
Pergamo
subisce molte costruzioni che migliorarono la città:
Nella parte bassa si trovava
l'agorà
, sopra la quale era il recinto del Tempio dorico di Hera;
l'Acropoli
si trovava su terrazzamenti che rispettavano quelli naturali; Gli
edifici dell'Acropoli
erano rivolti verso ovest e disposti a semicerchio seguendo la forma del teatro sotto; accanto al tempio più antico si trovavano i nuovi edifici commissionati da Eumene II; il
teatro
aveva la funzione di preparare i visitatori alla vista degli edifici dell'Acropoli
6.3: La scultura a Pergamo
Tra il III e I sec Pergamo conosce un periodo di fioritura sotto la dinastia degli Attalidi
Nel
peribolo
, il recinto sacro, sono stati ritrovati basi sulle quali si ponevano le statue di bronzo celebrative delle vittorie di Attalo I sui
galati
Una statua, il
galata suicida
, rappresenta un galata che uccide la moglie e se stesso per non cadere nelle mani del nemico; il
galata morente
raffigura un galata che muore a causa delle sue ferite, in un'immagine patetica e triste
IL GALATA MORENTE
è semisdraiato, nudo, con le gambe appoggiate sullo scudo e la spada abbandonata vicino la mano destra. Il volto piegato enfatizza la sconfitta, mentre il corpo muscoloso ne sottolinea il valore e suggerisce le qualità militari dei vincitori
IL GALATA SUICIDA
rappresenta un uomo colto mentre si conficca una spada nella clavicola, con il sangue che già cola giù il petto, dopo aver ucciso la moglie. Ha la testa rivolta verso l'indietro, forse per non guardare la moglie morta. La torsione svela i dettagli del corpo muscoloso.
Questa è una concezione diversa da quella dei greci, che vedevano del barbaro la forza bruta; la rappresentazione dei nemici diventa quindi una pensosa meditazione sul valore dei vinti, che finisce per rispecchiare e accrescere la gloria dei vincitori