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GIOVANNI GIOLITTI - Coggle Diagram
GIOVANNI GIOLITTI
chiamato al governo dal neo re Vittorio Emanuele III
succeduto a Umberto I ucciso dall'anarchico Gaetano Bresci (per vendicare le vittime di Bava Beccaris)
volontà di dare una svolta decisiva alla politica italiana
governi più aperti e liberali
governo affidato alla Sinistra liberale; Giolitti diventa prima ministroi dell'interno e poi presidente del Consiglio
presiederà i governi quasi ininterrotamente fino al 1914
ETA' GIOLITTIANA
governo caratterizzato da
NEUTRALITA' DELLO STATO
rispetto ad agitazioni operaie e contandine
netta rottura con passato
importanza ai sindacati
risoluzione dei problemi derivante da contrattazione e non compito del governo (quando le ragioni degli scioperi erano economiche e non politiche)
non più repressioni feroci
però contraddizioni
DECOLLO INDUSTRIALE ITALIANO
ampliamento mercato interno
capitali stranieri investiti nel Paese
nuovi settori
nuove banche
nazionalizzazione
rete ferroviaria
servizio telefonico
RIFORME SOCIALI
prevenzione e cura malaria e pellagra
lavoro femminile
lavoro minorile
maternità
assicurazione sugli infortuni
municipalizzazione
riposo settimanale
istruzione
analfabetismo
proviene da Sinistra storica (Crispi)
ma, nel 1903, avvicinamento al gruppo liberale e al partito socialista di Filippo Turati
IMPRONTA SOCIALE
CONQUISTA DELLA LIBIA
1911: Giolitti dichiara guerra all'Impero turco-ottomano per strappargli la Libia (Paese musulmano)
impero coloniale che, però, non portò all'Italia benefici paragonabile alle energie spese nel Paese nord-africano
leggi speciali per il Mezzogiorno
PATTO GENTILONI