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Il CLN e la guerra di liberazione - Coggle Diagram
Il CLN e la guerra di liberazione
Il CLN
Dopo l’8 settembre i partiti antifascisti uscirono dalla clandestinità e ripresero l'attività politica dando vita al Comitato di Liberazione Nazionale (CLN).
Aderirono al CLN: il Partito comunista e quello socialista; il Partito repubblicano e quello liberale; il Partito d'Azione, che si richiamava a Gobetti e Rosselli e alla tradizione radical-socialista; i democratici cristiani. II CLN cercò soprattutto di coordinare l'azione dei parti-giani. I capi della Resistenza erano Ferruccio Parri del Partito d'Azione, il comunista Luigi
Longo e il generale dell'esercito Raffaele Cadorna.
Sia al Sud sia al Nord d'italia le forze democratiche, unite dalla lotta contro i nazifascisti, si confrontavano sul futuro del Paese. Non era facile mettere d'accordo tante forze con idee differenti come comunisti, socialisti, cattolici liberali e Partico d'Azione. Inoltre occorreva fare i conti con gli Alleati, contrari a un cambiamento radicale della situazione socio-politica.
La svolta di Salerno
La questione che più divideva i componenti del CLN era la sorte della monarchia. Molti pensavano che la monarchia fosse colpevole come il fascismo, perché aveva favorito la conquista del potere da parte di Mussolini e aveva appoggiato la scelta di entrare in guerra a fianco della Germania. Queste erano le opinioni:
1 - comunisti, socialisti ed esponenti del Partito d'Azione chiedevano l'immediata nascita di
una Repubblica;
2 - cattolici e liberali, invece, erano favorevoli al mantenimento della monarchia.
La questione venne risolta quando giunse in Italia il capo dei comunisti italiani Palmiro Togliatti, che aveva passato lunghi anni in Urss. In un famoso discorso dell'aprile 1944, egli disse:
A- che la scelta tra monarchia e repubblica poteva attendere: a guerra finita, sarebbe stato il popolo a decidere;
B - che per il momento bisognava unire tutte le forze antifasciste, monarchiche e non, per liberare l'Italia.
Questa posizione, nota come la svolta di Salerno, fu largamente condivisa soprattutto dopo che Vittorio Emanuele IIl annunciò (12 aprile) l'intenzione di ritirarsi dalla vita politica e di nominare il figlio Umberto Il luogotenente del regno non appena gli Alleati
avessero liberato Roma.
Roma venne liberata il 4 giugno e pochi giorni dopo nacque un nuovo governo guidato da Ivanoe Bonomi, in cui erano presenti i rappresentanti dei partiti del CLN.
Le repubbliche partigiane
Quando Bonomi iniziò a governare, al Nord continuava la guerra di liberazione e l'azione clandestina del CLN.
La Resistenza dunque si sviluppò soprattutto nell'Italia settentrionale, ma non mancarono pagine gloriose al Sud. Tra queste, meritano di essere ricordate le quattro giornate di Napoli (27-30 settembre 1943): la popolazione insorse contro i Tedeschi e li obbligò ad abbandonare la città prima dell'arrivo degli Alleatti=AMERICANi
I partigiani riuscirono a ottenere significativi successi. In alcune zone del Paese, in particolare nelle vallate alpine, nacquero delle repubbliche partigiane che, seppur per breve tempo, diedero nuove leggi a piccole zone di territorio liberato.