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CULTURA VISUALE CAP 3 - occhi, sguardi, spettatori - Coggle Diagram

- - - - storia degli stili figurativi (nel corso dei secoli) e la storia della visione
        
        primo pezzo: ovvio
        
        secondo pezzo: problema
        
        come vanno intesi "storicità dell'occhio" "storicità della percezione"?
  - - - no alla storia della visione
        
        in senso letterale
        
        percezione visiva è da intendersi
        
        universalmente umana e astorica
        
        cambiano però solamente
        
        gli stili della figurazione
        
        gli stili della produzione di immagini
        
        che è storicamente e culturalmente condizionata
    - - storicità della raffigurazione e della percezione
        
        e aggiunge che per comprendere tale dimensione storica
        
        non solo concentrarsi su una connessione tra opere visive e sfera percettiva
        
        ma anche Sulla storia dei dispositivi ottici e tecnologie visuali
        
        effetto di ampliazione protesica delle possibilità percettive umane
    - - se c'è un punto intermedio
        
        tra la visione intesa in senso puramente fisiologico e naturalistico
        
        e la produzione di immagini storicamente e culturalmente condizionata
        
        che è lo sguardo
- - - - colpita duramente nella francia del novecento
  - - - però anche un oggetto in un'immagine può sembrare un occhio e riguardarci
        
        es. foto di donna con una pietra davanti all'occhio
  - - - fa parte delle
        
        esplorazioni surrealiste intorno alla visione e all'apparato oculare
  - - - e anche verso altri usi che non siano "vedere"
  - - - l'altro che, da me guardato, mi guarda a sua volta
        
        "essere visto da altri"
        
        tra uomo e essere vivente ma anche tra uomo e oggetto inanimato
      - anche detto da Merleau-Ponty
        
        visione che il vedente esercita
        
        la subisce anche da parte delle cose
  - - - mette in relazione di reciprocità lo sguardo dell'uomo al mondo e del mondo all'uomo
- - - - rottura binomio soggetto riguardante (spettatore) e oggetto passivo riguardato (immagine)
      - relazione di quasi-intersoggettività tra i fruitori e le immagini
  - - - empatizzando con sentimenti e con attività
  - - - unità esterna
        
        sguardo di uno dei personaggi verso lo spettatore esterno al quadro
      - unità interna
        
        volti del gruppo che si guardano reciprocamente
  - - - ingresso spettatore nello spazio filmico
        
        oppure uscita del personaggio fuori dallo schermo
  - - - il primo
        
        immagini che si comportano come se lo spettatore non fosse presente
      - il secondo
        
        immagini che lo coinvolgono
- - - - punctum
        
        capacità di pungere come una puntura o freccia
        
        provoca una reazione irrazionale
        
        soggettiva e privata
        
        proviene dallo sguardo dell'immagine
        
        che ha propria forza e potenza
      - studium
        
        dimensione informazionale, razionale, pubblica e oggettiva
  - - - icona "animata"
        
        immagine con movimento e apparenza di vita
        
        per mezzo delle tecnoscienze della biologia e dell'informatica
  - - - inerzia della materia inanimata
        
        disarmata
        
        "non fa niente allo spettatore"
      - vitalità delle immagini
        
        che rimane però sempre la vitalità di un'immagine che "non fa niente"
  - - - articolandola ora come potere e ora come desiderio
        
        potenza iconica dell'immagine
        
        freedberg
        
        casi esemplari di risposte emotive
        al potere delle immagini
        
        polarizzazione tra
        
        modalità erotico-sensuale
        
        modalità rituale-religiosa
        
        ampia gamma di risposte psicosomatiche
        
        alle sollecitazioni esercitate da oggetti come
        
        7 more items...
        
        obiettivo
        
        circoscrivere le classi tipiche di azioni che gli esseri umani
        si aspettano dalle immagini
        
        2 more items...
        
        desiderio delle immagini
        
        w. j. t. mitchell
        
        non bisogna concentrarsi sul
        significato delle immagini
        
        ma su quello che esse vogliono
        
        non sono oggetti inerti sempre disponibili al nostro sguardo
        
        sono soggetti animati con personalità
        
        non è il desiderio dell'autore o dei fruitori
        
        1 more item...
        
        sì hanno un potere ma passa in secondo piano ad un altro fattore
        
        inclinazione antropomorfica nei confronti degli oggetti
        
        nella natura dell'uomo
        
        jacques rancière
        
        le immagini non vogliono nulla
        
        noi attribuiamo loro una volontà
        
        antropomorfizzazione
        
        perchè c'è un'attribuzione umana di senso
- - - - non è dato una volta per tutte
      - nè dipende esclusivamente dall'autore
      - si rinegozia di volta in volta
        
        in una complessa dialettica tra
        
        oggetto iconico
        
        produttore dello stesso
        
        tipo di spettatore
        
        contesto culturale
      - tale dialettica esclude il semplicistico
        determinismo unidirezionale
        
        un'immagine prodotta con una certa
        intenzionalità autoriale
        
        può produrre esperienze di senso
        radicalmente differenti
        
        a seconda del contesto socioculurale
        
        e dell'identità di chi la guarda
  - - - perciò bisogna indagare di più sul ruolo
        dominante/subalterno delle immagini
        
        e anche dei processi delle identità e delle alterità
  - - - a partire dallo sguardo psichiatrico e clinico
      - e dallo sguardo carcerario e di sorveglianza
  - - - esercizio dello sguardo
        
        non è passiva la ricezione di uno spettacolo
        
        opera per selezione, comparazione, interpretazione
        
        così lo spettatore si riconosce come attore
    - - emancipazione dello spettatore
        
        si riconosce così come attore
    - - voyeurismo e feticismo del cinema hollywoodiano
        
        lo sguardo dello spettatore è maschile
      - di Mulvey
    - - quindi la modulazione dello sguardo rispetto alle specifiche etnie
      - che non può essere neutra
        
        ossia che non sia a sua volta culturalmente situata
      - postcolonial studies
        
        studi sull'autorappresentazione delle culture
        
        studi sulla rappresentazione delle culture altre
        
        critica all'ideologia razzista
        
        che manifesta dialettiche di potere e desiderio
- - - - come rivelatrici del modo in cui i saperi si organizzano
        
        nella storia
  - - - le immagini del cinema soprattutto
        
        si fanno sempre più vicine allo spettatore
        
        fino a trasformarsi in una fruizione tattile o aptica del visuale
  - - - sguardo desiderante che pone l'oggetto del desiderio come costitutivamente inaccessibile
      - nel cinema
  - - - al fine di mostrarne lo statuto inevitabilmente culturalizzato e storicizzato
    - - condizionata da un filtro culturale
        
        tutto ciò è indicato dalla parola "scopico"
  - - - propriamente visuale
        
        ossia sempre inquadrata da una determinata angolazione
  - - - kunstwissenschaft
        
        grandi avversari alla sua idea della storicità della percezione correlata alla storia degli stili
    - - Danto
        
        idea che le immagini di una cultura ci dicano qualcosa intorno al modo in cui quella cultura vede il mondo
        
        conseguenze paradossali
  - - - regime dell'idolo
        
        sguardo caratteristico della logosfera
        
        epoca della scrittura
      - dell'arte
        
        s. della grafosfera
        
        epoca della stampa
      - visivo
        
        s. economico e operativo
        
        della videosfera
        
        epoca dell'audiovisivo
- - - - non può essere disgiunta
        
        dalla storia dei dispositivi ottici
        
        e delle forme di soggettivazione che a tali dispositivi si correlano
    - - ma osservatore
        
        perchè non effettua solo un atto visivo ma anche un comportamentale
        
        che osserva le regole
        
        ubbidisce a regolamenti, codici, convenzioni, istituzioni...
        
        non è un soggetto vedente neutro e astorico
  - - - provocate dalla metabolizzazione e "innervazione" delle tecnologie fotografiche e cinematografiche
      - importanza della distrazione (nel cinema soprattutto)
        
        potenzialità emancipatorie
    - - non da intendersi come contrapposte all'occhio organico
        
        ma come innervazioni
        
        trasformano profondamente il sensorio
        
        perchè si integrano nel corpo proprio individuale e collettivo