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Il Governo Mondiale dell'Emergenza - Coggle Diagram
Il Governo Mondiale dell'Emergenza
1) Dalla fine della Storia all'assedio
il "NOI" e le 3 ragioni dell'insicurezza
2) controllare e plasmare la realtà attraverso scienza, tecnologia e la proliferazione dei diritti -> per proteggersi da ogni possibile minaccia
3) le promesse liberali del dopo-guerra fredda che hanno formato la classi politiche/dirigenti attuali
1) Percezione di insicurezza dipende dal criterio di sicurezza
il "Grande incanto" della National Security di Clinton ('99) e della strategia di sicurezza europea (2003)
promozione democrazia, sostegno alla pace e sicurezza internazionale, l'adozione di strumenti repressivi contro i trasgressori, all'interventismo militare "umanitario"
diffusione delle aspettative grazie ai mass media
il "new world order" -> riformare o modellare il modello vestafliano e sostituirlo con un modello dotato di istituzioni di governance comune -> completamento del Grand Desing
trasformazione di sicurezza nazionale in sicurezza globale -> pretesa di liberare la comunità delle democrazie dal pericolo esterno
conseguenze
giudicare il passato con le categorie del presente
fuori dal mondo liberale sono tutti fanatici
all'interno del nuovo ordine non c'è posto per l'insicurezza
dissonanza tra aspettative e realtà
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2) Un Modello irrealistico di sicurezza
sicurezza e insicurezza sono legate tra loro
nella continua ricerca di sicurezza si rintracciano i motivi dell'epidemia dell'insicurezza
paradossi
spingendo sempre più avanti l'aspirazione della sicurezza suggerisce un obiettivo umanamente irrealistico -> frustrazione
effetti politici perversi a causa di questo innalzamento delle aspettative -> porta a una percezione esagerata di insicurezza
la percezione esagerata di insicurezza porta alla condizione che essa aumenti
significato di sicurezza
sicuri = attrezzati per essere al riparo dalla paura
ambiguità
intesa come assenza di minacce all'integrità (senso oggettivo) o la fiducia che non siamo minacciati (senso soggettivo)
declinata al passivo come uno "stato di assenza di preoccupazioni" -> sicurezza in aspettative
legame sicurezza-stabilità -> appare nei momenti di crisi
tutti si preoccupano della sicurezza ma ognuno a modo proprio
in contesto di anarchia int. il concetto di sicurezza è legato al lessico politico-diplomatico
concetto tradizionale di sicurezza
referenti: gli stati -> "sicurezza dello stato" (interna ed esterna)
quali valori coperti e quali sono esclusi -> primato della safety
(quindi) minacce alla sicurezza (integrità dello stato - >"sicurezza nazionale
3 pilastri
1) tensione tra oggetto ("assenza di minacce a valori acquisiti) e soggetto ("assenza di paura che tali valori possano essere attaccati") -> concezione dominante quella oggettiva -> ogni attore era misurato attraverso il confronto tra le proprie risorse e quelle degli avversari
2) ogni stato si rispecchiava e trovava il proprio limite nella sicurezza nazionale degli altri stati
3) equilibrio di potenza
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cambiamento del concetto tra gli anni'80 e '90
"sicurezza comune" emancipata dallo stato e indirizzata alle grandi questioni comuni dell'umanità
convinzione di espandere a proprio piacimento anche la nozione di sicurezza determinando in nome dell'intera comunità int. che cosa dovesse essere considerato una minaccia
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illusione della sicurezza assoluta (più questa si sforza di estirpare in anticipo tutti i possibili rischi, più finisce per crearne altri)
3) L'espansione senza fine della sorveglianza e della prevenzione
inclinazione al rafforzamento alla sorveglianza
dovute dall'espansione di "sicurezza", "minaccia alla sicurezza" e la "messa in comune" di tutte le minacce
"politica interna planetaria"
.
fattori politico-economici
motivi tecnologici, economici, politici e culturali
sicurezza come sorveglianza reciproca permanente
"chi è sorvegliato, a propria volta, sorveglia"
Relazione tra sicurezza e libertà (simbiosi)
riduzione della soglia tra pace e guerra
la relazione tra esse può crescere l'una a fianco all'altra
paradosso: misure per aumentare la sorveglianza quale contrappeso a meccanismi che producono libertà
triedro: libertà, sicurezza e sorveglianza -> 3 conciliazioni
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sorveglianza cessa di essere un fenomeno "nazionale"
la "società globale del rischio" è di sua natura la "società globale alla sorveglianza"
cause
aggettivo globale (come rischi e pericoli)
ragionamento prescrittivo -> "rischio" del "contagio"
traduzione politica -> se i pericoli si espandono in forma di "contagio" allora l'unico modo per arginarli è una sorveglianza permanente
contagio -> tutti sono chiamati alla mobilitazione
erosione della distinzione interno/esterno
arginamento contagio e globalizzazione della sorveglianza
quindi indifferente ai confini -> minacce globale -> risposte globali attraverso misure ricognitive, preventive e repressive
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4) Una nuova arte liberale della guerra. la guerra come controllo permanente di polizia
la combinazione di sorveglianza e prevenzione trova la sua sintesi nella guerra
guerra come riflesso della convivenza int.
premesse
"policing wars" -> assimilazione dei 30 precedenti a un controllo permanente di polizia senza competitor -> rischio distorsione cognitiva con Cina e Russia
la cultura liberale non ha impedito l'uso della forza in questi 30 anni
come è stato possibile?
1) mutamento di legittimazione alla guerra -> iniziativa unilaterale -> propensione alla guerra giusta
2) il richiamo alla giustizia ha agito come solvente ai freni della guerra
paradosso: guerra di prevenzione e guerra umanitaria -> attitudine bellicosa anche alla fine della guerra
rapporto legalità-legittimità: l'uso attuale della guerra tende proprio contro le limitazione della legalità, legittimata dal fattore "umanitario" -> propensione a trattare il nemico come un criminale
il richiamo alla giustizia ha l'effetto di dissolvere la guerra -> anti-guerra -> repressione e punizione del nemico -> nessun dilemma morale
travestimento della guerra dietro all'apparenza della pace
guerra delegittimata durante l'ultimo secolo -> guerra solo come sanzione collettiva contro un crimine
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