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La crisi demografica
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Una serie di annate molto piovose, innescò un circolo vizioso. Nel Trecento l'europa fu colpita, da una carestia ogni dieci anni.
Un sintomo evidente di questa nuova situazione fu l'inversione della tendenza alla conquista di nuove terre che si era sviluppata a partire dal X secolo.
La colonia di Caffa, era assediata dai Tartari sotto la guida del khan Djanigsberg. Gli assedianti, fecero un disperato tentativo di perdere la città, e catapultarono i corpi al di là delle mura
Magna Charta Libertatum
La monarchia si indebolì e i grandi baroni ne approfittarono per riaffermare le loro libertà feudali.
I grandi baroni si richiamavano alla concezione feudale dell'autorità e volevano preservare le garanzie del rapporto di vassallaggio, un contratto bilaterale in cui entrambi i contraenti avevano degli obblighi: il vassallo si impegnava a garantire il proprio servizio al re ma il sovrano si assumeva l'obbligo della protezione del vassallo e si impegnava a non chiedergli nulla di quanto più stabilito
Il sovrano invece rivendicava una concezione sacra della regalità, affermando l'origine divina del potere monarchico, che pertanto non poteva essere in alcun modo limitato dagli uomini: il re era responsabile del suo operato solo davanti a Dio e nessuno poteva interferire
La sconfitta di Bouviens costrinse Giovanni alle pretese dei baroni: il re sottoscrisse la Magna Charta Libertatum. IL sovrano accettò di essere sorvegliato da una commissione di 25 baroni che dovevano controllare il suo operato e garantire il rispetto della carta anche con la forza
La radice del parlamento inglese che nel corso del duecento si articolò in due camere: la Camera dei lord e la Camera dei comuni
L'economia nella crisi
In alcune aree, venne introdotta la mezzadria: in base a questo contratto il latifondista si accordava con il cittadino, ricevendo in cambio una parte del prodotto. In altre zone le aziende vennero divise in appezzamenti concessi in affitto.
I latifondisti recintarono le aree comuni adibendole a usi privati. Così i terreni furono convertiti a un unico prodotto.
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La società
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I contadini e il proletariato urbano, non avevano nessuna possibilità di far valere le proprie ragioni.
La rivolta cittadina assunse il nome di Jacqueris: dopo 13 giorni, la sommossa fu sedata nel sangue da un esercito di nobili che ucise 20.000 persone
La cattività avignonese
Viene eletto Clemente V. Egli non arrivò mai a Roma e trasferì la sede papale ad Avignone, questa fase, che dura 70 anni, si chiama cattività avignonese.
Clemente V dimostrò subito questa subordinazione: ratificò tutte le accuse mosse contro Bonifacio VIII, garantì ai Francesi la preponderanza nel collegio cardinalizio.
Nell'epoca avignonese il papato riformò il sistema amministrativo della chiesa. Avignone era diventata la capitale del vizio.
La crisi demografica
Gli uomini medievali ritenevano che un flagello così terribile non potesse che essere la manifestazione della collera divina.
Un capo espiatorio potevano essere le popolazioni sperdute. I lebbrosi, i diseredati, ma soprattutto gli Ebrei.
Le autorità ecclesiastiche in alcuni casi giustificavano le persecuzioni contro gli ebrei sulla base della tradizione cristiana che li indicava appunto come gli assassini di Cristo. Tuttavia papa Clemente VI, si pronunciò contro i pogrom.