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La rinascita delle città, 1, 2, 3 - Coggle Diagram
La rinascita delle città
Il miglioramento dell'agricoltura permette di accumulare quantità di cibo in più: le eccedenze. Esse servivano per:
- sostenere l'aumento della popolazione;
- rimettere in moto il commercio.
Le eccedenze (grano, sale ecc.) vengono barattate con altri beni, poi inizia a circolare di nuovo la moneta.
Si passa così da un'economia chiusa (autoconsumo: si consuma ciò che si produce) a un'economia aperta (o di mercato: si vende una parte di quello che si produce).
Le eccedenze vengono vendute nei mercati, nelle piazze delle antiche città.
Molte persone cominciano ad andare ad abitare in città: è il fenomeno dell'urbanesimo. Nascono nuove città e l'Europa delle campagne inizia a trasformarsi in Europa delle città.
Molte città importanti si trovano in Italia: Milano, Pavia, Firenze, Siena, Lucca ecc.
Quando i commerci aumentano, è necessario trasportare le merci per nave.
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Il commercio:
- porta all'apertura delle prime botteghe artigiane: laboratori, centri di addestramento per apprendisti e rivendite.
Gli artigiani si riuniscono in corporazioni o arti:
- erano divise per settore: calzolai, fabbri, tintori, falegnami, farmacisti ecc.;
- erano associazioni di autodifesa e controllo: stabilivano la qualità dei prodotti, i prezzi, i rapporti di lavoro.
I mercanti devono vendere le merci in luoghi lontani:
- i viaggi sono pericolosi (rapine, briganti, pirati, naufragi, tempeste, freddo ecc.);
- i mercanti si riuniscono in confraternite.
Aumenta la circolazione della moneta e quindi vengono inventate alcune tecniche finanziarie:
- la cambiale (una lettera che permetteva di viaggiare senza denaro);
- l'assicurazione (per proteggere le merci);
- il prestito e l'usura;
- la banca (prima cambiavalute, poi concede prestiti);
- la commenda (il ricco finanziere finanzia la spedizione di un mercante in cambio di metà del suo guadagno).
- stimola i consumi, ma sono consumi di lusso che solo i più ricchi (re, nobili) possono permettersi.
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