Panorama storico politico e sociale: dopo la morte di Augusto si succedettero 4 imperatori (Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone) della famiglia Giulio-Claudia che mantennero il potere fino al 68: l'anno di anarchica militare seguente, in cui le loro legioni acclamarono i loro imperatori per sottoporli all'attenzione del Senato, portò al potere l'imperatore Vespasiano della dinastia flava. Si trattò di un periodo di pace e di guerre combattute in periodo lontane, Germania, Britannica, Palestina e Armenia per rafforzare i confini, caratterizzata da una certa nobiltà sociale. Roma divenne una città cosmopolita. La situazione economica migliorò sensibilmente ai ceti civili, si realizzavano ingenti opere pubbliche: basiliche, terme e teatri e archi commemorativi e trionfali. I traffici commerciali si spinsero fino alle Indie e al traffico cinese luoghi di importazione di seta e pietre pregiate. Quanto alla spiritualità la religione di Roma con i suoi riti sempre più fastosi e di rappresentanza, non appagava più i bisogni individuali e per tale ragione si diffusero superstizioni, astrologia e magia. La buona novella raggiunse ambienti grazie all'apostrofo Paolo Di Tarso (missionario in Asia minore e Grecia), provocando le prime intolleranze: l'imperatore Claudio espulse da Roma gli ebrei e cristiani e nel 64 Nerone li incolpò dell'incendio di Roma dando inizio ad atroci persecuzioni.