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CULTURA VISUALE CAP. 1 - un campo di studi transdisciplinare - Coggle…
CULTURA VISUALE CAP. 1
-
un campo di studi transdisciplinare
le origini del concetto di cultura visuale
Balázs
l'uomo abituato alla parola
scritta e orale
avvento del cinema
avvento di una
nuova
cultura visuale
nuova regione del visibile
nuova condizione di
prossimità con le cose
diverso da altri metodi di percezione perchè
mentre la cinematografia
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i "vecchi" segni verbali
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diverso da pittura
cinema non è distante e impenetrabile
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caratteristiche rispetto alla realtà
esperienza
immediata
non verbale
non concettuale
cinema ancora muto all'epoca
gesti e movimenti del volto
come nuovo linguaggio
oltrepassano le barriere sociali e nazionali
(per Balázs)
anni venti e trenta
(1884 – 1949)
László Moholy-Nagy
parla di
"cultura ottica" e "cultura della visione"
media ottici
uso riproduttivo
tradizionale e convenzionale
uso produttivo
in grado di modificare profondamente il campo visivo
innovativo e sperimentale
es. proiezione su nuvole, pareti curve, macchine fotografiche sperimentali...
uso della luce
medium di espressione plastico
lavorare con la luce e non contro di essa
luce artificiale soprattutto
usarla in modo innovativo per far emergere nuovi fenomeni e nuove forme
queste nuove forme visibili
porterebbero ad una vera e propria
"nuova visione"
fotografo e pittore
1920-40
Jean Epstein
usa il termine "cultura visuale"
cinema come dispositivo filosofico
modifica profondamente la cultura nel suo insieme
cultura cioè il clima mentale di un'epoca
considerare la realtà come dinamica, instabile, relativa, variabile fluida e mobile
opposizione alla concezione di una realtà fissa e rigida
movimento non solo fisico ma psichico
movimento delle emozioni
primato del visivo sul verbale
1930-40
Baxandall
anni '70
si concentra sull'
Italia del 1400
storia delle immagini e dei modi di vedere
correlazione tra stile pittorico e le
capacità visive nella vita quotidiana
documenti che aiutano a ricondurre lo stile
pittorico al contesto più ampio delle forme di vita
abitudini percettive e schemi mentali (stile cognitivo)
visual culture
importanza dei suoi studi
in qualunque periodo gli stili pittorici possono essere ricondotti alle
abitudini percettive e agli stili di visione e di conoscenza
propri del periodo in questione in cui circolano determinate immagini
ricostruire il
period eye
due dimensioni del vedere
fisiologica
a-storica e invariabile
psicologico-cognitiva
variabile da persona a persona e storicamente
abitudini percettive
individuali
e comuni ad una determinata società
il pittore stesso ne deve essere cosciente
partecipa quindi alle abitudini della sua società
Svetlana Alpers
anni '80
studia arte seicentesca olandese
estremamente minuziosa/"fotografica"
nella rappresentazione della realtà
collocazione della cornice casuale e c'è
un realismo descrittivo (immagine cartografica)
≠ da rinascimento ita (teatralità, cornice come finestra su una scena)
conclusioni
il rinascimento italiano e il seicento
olandese sono molto diversi
perché la cultura in cui si
formano e sedimentano determinate abitudini percettive
e
aspettative nei confronti del visibile
e del
ruolo delle immagini
è diverso
spiegazione non da trovare nello studio della storia dell'arte
la cultura visuale è diversa
con baxandall
proiezione verso un nuovo modo di pensare gli studi della storia dell'arte
due campi di ricerca transdisciplinari
(+ area francese)
visual culture studies
Bildwissenschaft
nei paesi di lingua tedesca
analogie tra i due
entrambi campi di studio nati dalla trasformazione nell'ambito della
iconosfera
insieme di immagini che circolano in
un determinato contesto culturale
dalle tecnologie utilizzate per produrle, archiviarle e trasmetterle
agli usi sociali di queste immagini
negli anni '90
avvento di internet
produrre, elaborare e condividere immagini rapidamente
comparsa di immagini prima sconosciute
e di forte impatto politico, sociale e epistemico
es. video dell'attacco alle torri gemelle, scan del cervello, video dai missili che vengono lanciati
interesse crescente per il
ruolo del visivo
in discipline che non avevano tradizionalmente
considerato le immagini come oggetto di studio
es. sorveglianza nelle scienze politiche
necessità di riconoscere il
ruolo centrale delle immagini
e
della visione
nella cultura contemporanea
comprendere la logica specifica delle immagini e dello sguardo spettatoriale
transdisciplinare perchè attraversano diverse discipline
differenze tra i due
visual culture studies
forte focus sulla dimensione
culturale, sociale e politica
delle immagini e delle pratiche visive
trasmesso dallo sviluppo dei
cultural studies
feminist studies
es. male gaze nel cinema classico hollywoodiano
postcolonial studies
strumentalizzazione delle immagini per perorare un pensiero stereotipato
privilegiano contemporaneità e la cultura popolare
anglo-americani
postura
critico-militante
accademicamente identificare la presenza di ideologie imposte dall'alto
Bildwissenschaft
non rompe con la tradizione della storia dell'arte
dialogo invece prossimo alla storia e alla scienza
(più che in quello angloamericano)
comprendere la
logica radicalmente non linguistica e non testuale
con cui le
immagini producono senso e sapere
studio del
ruolo epistemico e conoscitivo
delle immagini
attenzione marcata verso i
processi mediali e le tecniche
es. i dispositivi, tecnologie che producono e trasmettono immagini
bonus area francese
presupposti, oggetti e strumenti degli studi sulla cultura visuale
presupposti
cultura
indica in un senso ampio e antropologico
insieme vasto ed eterogeneo di
tecniche
pratiche
identità
ideologie
che caratterizzano un qualunque contesto storico
oggetti
immagini
prendendo in considerazione
le condizioni tecniche e mediali
(visualizzazione, distribuzione, condivisione...)
usi sociali
nella cultura visuale
ricostruire tutto il tessuto di intenzioni, desideri, credenze e azioni che circonda ogni immagine
visione
sguardo mai neutro e de-localizzato
sempre prospettico
oggetti
non si studiano solo necessariamente immagini
per es. si studiano anche
descrizione letteraria delle immagini
modalità in cui si manifestano visivamente
servizi fotografici su edifici, su abiti...
storicità della visione
non implica solo che vi sia una storicità del vedere in senso psicofisiologico
ma piuttosto come storicità legata a
tecnologie ottiche
es microscopio
protesi sugli organi della vista e trasforma la nostra capacità di vedere
dispositivi
es. sala di un museo, sala del cinema..
configurano un punto di vista spaziotemporale
determinando lo stile di visione e/o il ritmo
dinamiche culturali e sociali
perchè la
visione
è un atto attraverso il quale vengono
elaborati e negoziati
valori, credenze e posizioni sociali..
distinzione tra
1.
vision
viuality
carattere mediato, costruito (socialmente e culturalmente) del vedere e del mostrare
2.
image
rappresentazione mentale o la pura forma delle figure
picture
su un supporto mediale
oggetto materiale
e quindi deperibile
teorie di mitchell
delimitazioni di campo
filosofia dell'immagine
platone
immagine come imitazione di un'imitazione del concetto x
es dipinto di un letto (imitazione di un oggetto che è a sua volta imitazione impoverita del concetto di letto)
natura ambigua dell'imm: realtà dell'irreale
ossia l'essere del non essere
si parte dall'antichità per poter rintracciare le fonti della teoria dell'immagine
ruolo decisivo delle immagini
nell'attività cognitiva
per tutto il novecento
problema della civiltà delle immagini
immagine come spettro/fantasma
ha del visibile nell'invisibile
soprattutto con l'avvento della tv
esperienza della picture
fenomenologia
la coscienza d'immagine
similmente alla percezione
esperienza dell'immagine
perchè la percezione è: credere che un'immagine esita davanti ai nostri occhi
si rapporta ad una presenza
non in carne ed ossa
in forma di immagine
complessa e tripartita
cosa iconica
immagine fisica, supporto materiale (es. tela, carta...)
oggetto iconico
quel che vedo raffigurato nella cosa iconica
soggetto iconico
il referente esterno
di husserl
ontologia, ermeneutica e teorie del
figural
paul klee
primo che si oppone a platone
immagine non è rappresentazione copiativa
l'immagine non ha parvenza depotenziata
anzi dice qualcosa in più dell'originale
figurale
primariamente elaborato da Lyotard
capacità di generare forme
non è asservita ai fini della diegesi
riconoscimento dei personaggi, azioni, oggetti...
segue le logiche proprie che l'analisi filmica deve saper portare alla luce
sempre in potenza e in divenire
semiotica
tre differenti modalità di rappresentazione
icon
somiglianza tra segno e rappresentato
es. ritratto
index
relazione fattuale
es. il fumo è indice di un fuoco
symbol
carattere convenzionale
es. horse, cheval e caballo sono simboli che si riferiscono al reale animale
incentrata sullo statuto dell'immagine in quanto tale
ma non solo
alcuni la concepiscono come confronto con la dimensione culturale dell'iconicità
ruolo dell'immagine come simulazione
produttrice di un senso di realtà illusoria
riguarda i segni
teorie della depiction
nozioni del
seeing in
possibile ma non c'è intenzionalità
es. posso capovolgere un quadro e vederci un gatto ma l'autore non l'ha fatto apposta
non è un vedere-in corretto
seeing as
ora vedo l'immagine come un coniglio, ora un'anatra
una cosa ne raffigura/
depicts
un'altra; una cosa è immagine/
picture
di un'altra
psicologia della
Gestalt
esploraz. della percez. visiv di imm.
per trovare regole universali per l'organizzaz. dei dati ottici
scienze cognitive e neuroscienze
oggetto di studio
mente e i suoi processi
cognitivismo cinematografico
esperienza mentale dello spettatore
come ricostruisce la narrazione di un film
a volte scene non lineari (es. flashback)
esperienza artistica
studio dei processi neurali che la mediano
artisti come neurologi inconsapevoli
creazione di opere che siano elaborate dai processi mentali
intro
nascita dei visual culture studies e Bildwissenschaft
metà anni '90
ma le origini degli studi di cultura visuale
anni 20
Balàzs e Nagy
loro impatto su cinema e fotografia
anni '40
epstein
cinema che ha cambiato la nostra visione della realtà
ripensa la realtà secondo la prospettiva della propria identità tecnica
ossia la registrazione di immagini in movimento
e restituzione del movimento
tramite immagini animate
cinema
ha condizionato la cultura e il clima mentale di un'epoca