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Il '900 come il secolo delle guerre: DIBATTITO INTERVENTISTI E…
Il '900 come il secolo delle guerre: DIBATTITO INTERVENTISTI E NEUTRALISTI
Dopo il dibattito nel 1915 l'Italia entra in guerra sottoscrivendo il
PATTO DI LONDRA a fianco della TRIPLICE INTESA
Obiettivi dell’intervento italiano erano essenzialmente le MIRE ESPANSIONISTICHE. Da un lato l’Italia doveva recuperare i suoi vecchi confini. dall’altro doveva riprendersi il suo ruolo di grande potenza
allo scoppio della Prima Guerra Mondiali l'Italia resta Neutrale e nasce un dibattito tra
INTERVENTISTI:
coloro che erano a favore della guerra
gli Interventisti di destra
i Nazionalisti
coloro che esaltavano la violenza della guerra considerata lo strumento di superiorità della nazione.
gli Irredentisti
coloro che considerano la guerra come la possibilità per l'Italia di completare l'unificazione riprendendosi Trento e Trieste.
Giovanni Papini,
intellettuale appartenente al gruppo di destra che scrisse un articolo "Amiamo la guerra" e considera la guerra come lo strumento di equilibrio tra equilibrio demografico e carenze di risorse. La guerra uccide ma crea spazio vitale.
Anche
G.D'Annunzio
nel discorso Della Siepe sposa l'ideologia Nazionalista Antidemocratica, esalta la guerra e la figura del guerriero che incarna il coraggio che ha il compito di glorificare la patria.
Secondo D'Annunzio lo Stato deve esprimere una nuova ideologia fondata sul diritto alla violenza e sul dominio della propria nazione ritenuta superiore alla altre.
Filippo Tommaso Marinetti
è uno dei rappresentanti della propaganda interventistica in Italia fondò il
Futurismo
che è un'
Avanguardia Storica
che insegue una poetica che scardina in tutto il modo di concepire l'arte. FTM esalta la guerra, la violenza e la lotta in un'ottica nazionalistica.
gli Interventisti di sinistra
i Democratici:
sostenevano la necessità di entrare in guerra a fianco dell'Intesa contro i regimi autoritari dell'Austria e della Germania.
il Sindacalismo Rivoluzionario: Benito Mussolini fu uno dei maggiori sostenitori della guerra.
NEUTRALISTI:
coloro che erano contro la guerra
i Liberali Giolittiani
l’Italia non avrebbe dovuto partecipare alla guerra poiché le ambizioni irredentistiche potevano essere soddisfatte attraverso ACCORDI DIPLOMATICI. IRREDENTISMO: la volontà degli italiani di vedersi riammettere le città italiane appartenenti ad un altro Stato come Trento e Trieste.
Giolitti scrisse "Le Memorie" all'interno del quale chiarisce la sua posizione che era contrario alla guerra non per motivi ideologici ma per motivi pragmatici, tutelare da un punto di vista pratico l'Italia. Secondo Giolitti la guerra:
avrebbe comportato anche sacrifici umani senza precedenti
avrebbe richiesto “colossali sacrifici finanziari”
sarebbe durata più a lungo del previsto
i Socialisti
Sono i fondatori di una
neutralità assoluta
, nel 1914 elaborano un documento “Manifesto della direzione socialista per la neutralità assoluta”
Nel documento sostenevano che la guerra danneggiava i proletari (operai, lavoratori) perchè perseguiva solo interessi capitalistici.
I Socialisti consideravano la guerra borghese e la partecipazione dell'Italia significava tutelare gli interessi della borghesia.
i Cattolici
Il Papa Benedetto XV invitò più volte i governi a trovare degli accordi per la pace e definì la guerra “orrenda carneficina
che disonora l’Europa”.