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Tacito pt.1 - Coggle Diagram
Tacito pt.1
L'Agricola:
Nel 98 d.C., dopo la fine del regno di Domiziano e poco dopo l’adozione di Traiano da parte di Nerva, Tacito pubblicò la biografia del suocero, De vita et moribus Iulii Agricolae, noto come Agricola
Non poté commemorarlo con un’orazione funebre nel 93 d.C. e scrisse quindi quest’opera per onorarne la memoria
l’Agricola non è solo un elogio: è anche una riflessione sulla politica e sul potere. Tacito analizza la tirannia e il contrasto tra monarchia e libertà, un tema centrale sotto Domiziano
L’Agricola è un’opera che mescola generi diversi: biografia, politica ed etnografia. Tacito stesso afferma che la vera libertà di scrivere la storia è rara nei regimi autoritari
Inizia ricordando uomini integerrimi come Trasea, Peto ed Elvidio Prisco, uccisi dagli imperatori per aver difeso le libertà repubblicane. Con questa biografia, Tacito vuole dimostrare che con Nerva e Traiano la situazione stava cambiando
Tacito si pone una domanda importante: come deve comportarsi un uomo onesto sotto un governo tirannico? Agricola è l’esempio perfetto di chi riesce a mantenere la sua grandezza anche sotto un regime oppressivo, senza ribellarsi o compromettere la propria dignità.
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Non si conoscono con certezza il luogo e la data di nascita di Cornelio Tacito. Si sa solo il suo nome e il ruolo che ebbe nella società romana
Alcuni indizi, come un aneddoto raccontato da Plinio il Giovane, fanno pensare che non fosse nato a Roma ma in una provincia, forse in Gallia Narbonese o in Gallia Cisalpina
Plinio, che era suo amico e quasi coetaneo, era nato nel 61 d.C., quindi si ritiene che Tacito sia nato intorno al 55 d.C.
Tacito proveniva da una famiglia benestante, forse di rango equestre. Studiò a Roma, probabilmente frequentando la scuola di retorica di Quintiliano insieme a Plinio
La sua carriera politica iniziò sotto l’imperatore Vespasiano, diventando tribuno militare attorno al 77 d.C. Sposò la figlia del generale Giulio Agricola. Sotto Tito, nell’81 d.C., divenne questore, un ruolo prestigioso a servizio dell’imperatore.
Continuò ad avanzare nella carriera anche sotto Domiziano, diventando tribuno della plebe, pretore e membro del collegio sacerdotale dei quindecimviri sacris faciundis
Nel 89 d.C. fu mandato come governatore in una regione nord-occidentale dell’impero, dove probabilmente conobbe i Germani, a cui dedicò poi un’importante opera
Nel 97 d.C., sotto l’imperatore Nerva, Tacito divenne console e pronunciò l’orazione funebre per Virginio Rufo. Durante il regno di Traiano (98-117 d.C.), difese i provinciali in un processo contro un ex governatore corrotto, insieme a Plinio il Giovane.
Tra il 112 e il 113 d.C. fu proconsole in Asia. Morì probabilmente intorno al 120 d.C., sotto il principato di Adriano
La Germania:
Scritta nel 98 d.C., subito dopo l’Agricola, la Germania aveva un titolo più lungo e descrittivo: De origine et situ Germanorum (“Sull’origine e la posizione geografica dei Germani”)
Alcuni studiosi ipotizzano che inizialmente fosse solo un breve approfondimento etnografico pensato per le Historiae, poi ampliato fino a diventare un’opera autonoma
All’epoca di Traiano, cresceva l’interesse per la tradizione etnografica, nata con Erodoto e sviluppata dagli storici greci e romani, aveva già trattato i Germani con Cesare (De bello Gallico) e Sallustio (Historiae)
Tacito attinge a varie fonti, tra cui le opere perdute di Plinio il Vecchio (Bella Germaniae) e di Aufidio Basso (Bellum Germanicum), ma la sua analisi è più ampia e dettagliata, basata anche su informazioni dirette
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