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RAMO - Coggle Diagram
RAMO
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CLASSIFICATI IN BASE ALLA LUNGHEZZA: Dipende oltre che dalle caratteristiche del ramo anche dalle condizioni ambientali. Gli unici che non risentono di quest'ultime sono i brachiblasti.
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MESOBLASTI: rami intermedi (15-25 cm)
Presenti sia nelle drupacee che nelle pomacee e sono detti BRINDILLI (max 20 cm).
Sono dei rami misti ma più corti.
Nelle pomacee terminano con una gemma mista e quelle laterali sono in prevalenza a legno.
Mentre nelle drupacee terminano con una a legno e quelle laterali sono per lo più a fiore.
BRACHIBLASTI: rami corti (1-3 cm) presenti sia nelle pomacee che nelle drupacee
Nelle drupacee sono detti DARDI VEGETATIVI quando terminano con una gemma a legno e DARDI FIORIFERI detti anche MAZZETTI DI MAGGIO ( nel ciliegio e nell'albicocco) quando portano lateralmente numerose gemme a fiore che circondano quella a legno terminale. Molte specie producono sopratutto sui mazzetti di maggio come il ciliegio dolce (prunus avium).
Crescono di qualche millimetro l'anno e possono restare attivi per svariati anni.
DARDO SPINOSO: presenta una spina al posto della gemma a legno di punta.
Nelle POMACEE i brachiblasti sono rappresentati dalle LAMBURDE, BORSE E ZAMPE DI GALLO:
Le lamburde, assimilabili al dardo delle drupacee, corto 1-3 cm, sottili, portano solo una gemma terminale possono essere vegetative o fiorifere (gemma mista terminale).
NELLE POMACEE QUANDO PARLIAMO DI GEMME A FIORE PARLIAMO SEMPRE DI GEMME MISTE!
Le borse derivano da una gemma mista (lamburda a fiore) che ha già fruttificato e si è ingrossata alla base per accumulo di amido e tessuti sclerenchimatici. Sono lunghe 2-3 cm e possono originare a loro volta larburde e brindilli.
Nel corso degli anni questa serie di fruttificazioni determinano una serie di borse inserite l'una sull'altra che danno origine alle ZAMPE DI GALLO. La produzione su questi è sintomo di invecchiamento della pianta perciò si punta a riportare la produzione su lamburde e borse che permettono una miglior nutrizione e sono più robuste
PRINCIPI PER LE FORME DI ALLEVAMENTO:
Detta FUNZIONE DI CIMA la capacità di imporre ordine allo sviluppo degli assi laterali.
Per ottenere un'ottimale distribuzione della luce si tende a dare alle branche una forma di cono mantenendo le ramificazioni laterali di lunghezza minore nella parte alta della branca e maggiore scendendo.
Nelle forme a vaso si mettono le cime di tutte le branche principali sullo stesso livello in modo da avere equilibrio tra le zone diverse della chioma.
Può essere fatto con tagli di raccorciamento
IN base alle caratteristiche prevalenti dei rami di un albero possiamo avere un PORTAMENTO:
- Aperto: angoli d'inserzione ampi
- Pendulo: angoli d'inserzione molto ampi
- Assurgente: angoli d'inserzione stretti
- Colonnate: angoli d'inserzione molto stretti
- Espanso: tra aperto e pendulo
- Compatto: con internodi corti
- Regolare: portamento prevalente nella specie
- Spur: ricco di dardi o lamburde
L'entrata in attività o schiusura delle gemme vegetative porta alla formazione di un asse vegetativo che man mano porta alla formazione di un germoglio. Su questi germogli si sviluppano le foglie in corrispondenza dei nodi.
L'insieme di nodo con foglia + internodo + gemma ascellare prende il nome di FITOMERO.
Mano mano che il germoglio si sviluppa grazie alle riserve accumulate dalla pianta nella stagione vegetativa e al dispiegamento delle lamine fogliari passa da una condizione di eterotrofia ad una di autotrofia dove comincia a produrre prodotti sostanze nutritive grazie all'attività fotosintetica.
Sono le APPENDICI PERIFERICHE DELLA STRUTTURA SCHELETRICA DELLA PIANTA. Derivano dal processo di lignificazione (AGOSTAMENTO nella vite)che subisce il germoglio alla fine della sua attività annuale.
Dalla perdita della consistenza erbacea fino alla fine della stagione successiva, che termina con la caduta delle foglie del secondo ramo, sono detti RAMI. Dopo questo evento sono detti BRANCHE.
Nella VITE SONO CHIAMATI TRALCI !
STIMA DELL'ETÀ:
1° anno -> ramo, ultima struttura formata, più periferiche delle branche. Presenza regolare di gemme ai nodi. Corteccia più lucida, più scure e con lenticelle visibili.
2° anno -> branca, presenza di gemme meno regolare rispetto al ramo (gemme latenti). Composte da porzioni di legno cresciute in più anni successivi e l'età può essere identificata dagli anelli presenti al suo interno (prevede il taglio della branca) oppure con un metodo non distruttivo partendo dalla punta e risalendo all'origine possiamo contare le cicatrici lasciate dalle perule quando si sono staccate. Ogni porzione fa riferimento ad un anno. Le branche hanno un colore diverso e maggior rugosità.
POTATURA BRANCHE: mediante tagli di raccorciamento (TAGLIO DI RITORNO) che produrranno un riscoppio vegetativo minore rispetto a potature su rami di un anno.
VERTICALITÀ DEI RAMI:
l'asse principale dell'albero intero o di una branca sta in posizione centrale ed ha un accrescimento preferenziale rispetto alle ramificazioni laterali alle quali è in grado di imporre un'inclinazione che è maggiore andando dal tronco alle branche primarie, da queste a quelle secondarie e così via.
I rami verticali crescono di più di quelli inclinati