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La scrittura del teatro - Coggle Diagram
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8.5 L’Opera di Pechino
multiformalità, tanto che al suo interno sono annoverabili ben trecento forme artistiche diverse
L'Opera di Pechino (jingju) nasce in epoca relativamente recente, ma in essa sono fusi svariati elementi che risalgono a forme ben più antiche.
Non esiste scenografia, ma bastano alcuni oggetti. Il metalinguaggio è anche dato da acconciature, trucco e abiti
frequente è l’uso di bandiere. Non esistono maschere, ma i trucchi sono elaborati, i cui colori indicano qualità dei partecipanti.
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Importante è anche la musica: gli strumenti si dividono in wu (strumenti marziali, come le percussioni) e wen (strumenti civili, come strumenti a corde e a fiato). Il canto è accompagnato da un violino a due corde.
Il recitato è contraddistinto da una cadenza marcata, e le parti cantate indicano i momenti di maggiore pathos, e inoltre è ricca di danze.
8.6 Maschere, ombre e altre forme di teatro regionale
Il teatro delle marionette fu in gran voga in epoca Song. Nello stesso periodo nacque anche il teatro delle ombre (yingxi), che raggiunse il suo apice in epoca Qing.
Le marionette deriverebbero dalle figurine lignee o in terracotta che si usavano come corredo mortuario nelle tombe di personaggi altolocati e regnanti
L’Opera del Sichuan nasce a Sudovest nel Settecento dalla fusione di cinque forme diverse, di cui solo una originaria delle regioni, il teatro delle lanterne, un genere legato alle rappresentazioni dei contadini e degli sciamani nelle feste popolari.
Nell’Opera del Sichuan si privilegiano storie di fantasmi, demoni e spiriti, ed è l’unica forma teatrale che introduce il ruolo dello “spirito volpe”.
Il teatro che raccoglie appieno l’eredità del nanxi è l’Opera Yue, un tipo di rappresentazione molto elementare che nasceva dalla tradizione dei cantastorie e dai canti popolari, tanto che l’accompagnamento musicale prevedeva solo nacchere e tamburi.