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Kierkegaard 4: GLI STADI DELL'ESISTENZA - Coggle Diagram
Kierkegaard 4: GLI STADI DELL'ESISTENZA
AUT-AUT: raccolta di scritti che presentano i due stadi fondamentali dell'esistenza: vita estetica e vita morale (ETICA)
ogni stadio forma una vita a sé, tra essi vi è una sorta di abisso, un salto
la vita estetica: è la forma di vita di chi esiste nell’attimo, fuggevolissimo e irripetibile.
L’esteta è colui che vive poeticamente, cioè nutrendosi di immaginazione e riflessione insieme
costruisce per se stesso un mondo luminoso, da cui bandisce tutto ciò che è banale, insignificante e meschino, e nel quale vive in uno stato di permanente ebbrezza intellettuale.
La vita estetica non tollera la ripetizione che contraddistingue la quotidianità di una vita regolare: quest’ultima implica sempre una certa monotonia
il fallimento: la vita estetica rivela tuttavia la propria inadeguatezza, conducendo necessariamente alla noia e, in ultimo, alla disperazione.
Chiunque viva esteticamente è disperato, lo sappia o non lo sappia, e tale disperazione è il sintomo dell’ansia dell’esteta per una vita diversa
DON GIOVANNI: insoddisfatto da ogni relazione perché incapace di trovare in una donna, quell’infinità di piacere e di realizzazione che sta cercando.
la scelta della vita etica: lasciandosi andare alla disperazione si può rompere l'esteticità
Con la scelta della disperazione nasce dunque la vita etica, la quale implica una stabilità e una continuità che la vita estetica esclude
Lo stadio etico è il dominio della riaffermazione di sé, del dovere e della fedeltà a se stessi, ovvero il dominio della libertà
scegli la disperazione perché essa stessa è una scelta, non si può disperarsi senza sceglierlo e disperandosi si sceglie se stessi nella propria validità eterna
La scelta della scelta: si tratta di una scelta assoluta, perché è la scelta della libertà, cioè della scelta stessa
una volta compiuta, l'individuo scopre in se una ricchezza infinita cioè di possedere una storia in cui riconoscere la propria identità con se stesso
La normalità come cifra della vita etica: l’uomo singolo si sottopone a una forma, si adegua all’universale e rinuncia a essere l’eccezione
la vita estetica è incarnata dal seduttore, la vita etica è rappresentata dalla figura del marito
matrimonio come espressione tipica dell'eticità: ogni coppia di sposi può raggiungere la felicità
la persona etica vive del proprio lavoro: costituisce la sua vocazione scelta con piacere e adempiendo al suo compito, adempie a tutto ciò che può desiderare al mondo
l'apertura a Dio: una volta fatta la propria scelta, l'uomo non può rinunciare a nessun aspetto della propria storia, nemmeno a quelli più dolorosi e crudeli
attraverso il pentimento egli si riconosce e costituisce l'ultima parola della vita etica: necessità di passaggio al dominio della religione
la scelta ASSOLUTA è il PENTIMENTO: riconoscimento della propria colpevolezza che rappresenta lo scacco finale della vita etica passando a quella religiosa