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Grande guerra e fascismo 9B - Coggle Diagram
Grande guerra e fascismo 9B
economia di guerra
posizione neutra
vantaggio
poco preparata
bassa produzione acciaio e frumento
entrata in guerra
1915
obiettivo
crescita settori che producevano per l'esercito
ministero delle armi
rifornimenti prioritari esercito
enormi costi
bisogno finanziamenti
stampa moneta
emissione debito pubblico
ruolo donne
imprese
difficile riconversione
inflazione
disoccupazione
biennio rosso
politica
liberali incapaci
fiducia nei fasci
1922
marcia su Roma
politica economica del fascismo
pre-marcia
inflazione fermata
pil pro capite cresciuto
pesante debito pubblico
ministeri della finanza a De Stefani
servizio telefonico e assicurazioni vita
ai privati
economia
De Stefani
adotta misure restrittive del credito
caduta indici di borsa e fallimenti
sostituito con Volpi
ottiene un condono da USA e GB
discesa debito pubblico
ma non si ferma l'inflazione
1 more item...
quota 90
rivalutazione lira
male esportazioni
accelera progressi
importazioni tecnologie
investimenti pubblici
autostrade
linee ferrioviarie
edifici
parchi nazionali
crisi 29'
crollo Wall Street
migrazioni
arrestamento investimenti americani
disoccupazione
stato deve aiutare gli istituti di credito
(ancora)
Alberto Beneduce
IMI
doveva sostituirsi alla banca nel finanziamento alle imprese
non abbastanza
IRI
2 more items...
conquista Etiopia
sanzioni interscambio commerciale da parte delle nazioni unite
ne risentirono le importazioni
si intraprende la strada dell'autarchia
difficile porre rimedio alla strutturale carenza di materie prime
sollecitarono la ricerca in alcuni campi
ma ci furono ricadute sull'industria
anche guerra civile spagnola e occupazione Albania e patto d'acciaio
si tradusse in un riarmo
gravando sui conti pubblici
agricoltura
lenta ripresa
cause
malessere sociale
minor numero di addetti
minor uso concimi chimici
mancanza di animali
politica agraria
ridurre importazioni di cereali, incrementare raccolti e produttività
limiti
ostacolava urbanizzazione
non si toccavano i patti agrari
frenano la modernizzazione
due strumenti principali
battaglia del grano
aumento produttività e autosufficienza
incentivare uso concimi, irrigazione, bestiame selezionato, meccanizzazione
risultati
aumento uso concimi
produzione aumentata
importazioni calate
limiti
grano necessita di meno forza lavoro
al sud le condizioni di vita peggiorano
più superfici coltivate a frumento
meno spazio alle ricche colture arboree
costo cereali aumenta
aumenti solo in certe zone (centro-nord)
bonifica integrale
leggi tra 20-33
rendere abitabili e coltivabili dei terreni
sfruttamento paludi
"sbracciantizzare" l'agricoltura
insufficienza mezzi agricoli
perché?
difficile vendita di ricambi
difficile distribuzione carburante
industria
grandi incrementi produttivi
cemento
autoveicoli
Fiat
55k auto annue
mercato ristretto
metà esportate
energia elettrica
produzione raddoppiata
5 gruppi maggior
si dividono il mercato in monopoli locali
SADE
Centrale
SIP
SME
Edison
acciaio
Ansaldo
rafforza integrazione verticale
estende il suo controllo su più fasi della catena
aumento dipendenti e capitale sociale
Ilva
aggiunge nuovi impianti siderurgici
aumenta uso dei forni elettrici
leadership siderurgica nel post guerra
acquisisce Isotta Fraschini e officine navali di Napoli
eccesso capacità produttiva
settore aeronautico
grande nr di velivoli
ma poca domanda
aviazione civile poco sviluppata
settore chimico
problemi di riconversione
esplosivi durante la guerra
fertilizzanti normalmente
fibre artificiali
SNIA
lavora nylon e raion
Italia secondo produttore dopo USA
idrocarburi
AGIP
impresa pubblica
credito
4 banche miste
sono dietro all'espansione e le concentrazioni tra imprese
controllano il 90% degli attivi del sistema bancario
hanno partecipazioni in ogni settore produttivo
Fiat
tenta di mettere mano al credito italiano
BIS e Ansaldo
fratellanza siamese
l'impresa ha problemi di riconversione
BIS fallisce
banco di Roma rischia il fallimento
ma viene salvato
difficoltà sistema creditizio
si varano due leggi
1936
obbligo banche a detenere riserve minime
più controllo della banca d'Italia sulle istituzioni di credito
e banche ordinarie non devono più concedere prestiti a lungo termine
(criterio di specializzazione del credito)
1926
banco di Napoli e di Sicilia non possono più emettere denaro
si accentra il potere della banca d'Italia
rapporto banche - imprese
banche sull'orlo del collasso
grande industria troppo dipendente dalla banche miste
le fratellanze siamesi costringevano il governo ai salvataggi
con IRI
lo stato era direttamente responsabile della gestione delle imprese
bilancio anni 30
fine crisi 1932
produzione industriale sotto del 23%
metà decennio
ripresa lenta
vigilia seconda guerra mondiale
metallurgia e tessile
ripresa difficile
meccanica e chimica
tornano a ritmo sostenuto
progressi nelle grosse aziende
tecnologie
organizzazione
welfare aziendali
mense
aumento produttività
consolidamento triangolo industriale
migrazioni in queste zone
perchè altre sono troppo arretrate
basso potere d'acquisto dei lavoratori
condiziona il mercato interno
divario nord e sud
politica demografica
"numero è potenza"
premi a famiglie numerose
alta natalità che si scontrava con alta disoccupazione
INFPS
istituto a cui si delega l'assicurazione contro la disoccupazione
accordi con chiesa
patti lateranensi
chiesa importante per il consenso al partito stesso
politiche culturali
rallentamento processi emancipazione femminile
per scoraggiare loro il lavoro
CNR
consiglio nazionale delle ricerche
riforma scolastica
privilegiava studi umanistici
solo il liceo dava disponibilità a tutte le facoltà
controllo su stampa e mezzi di comunicazione