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PSICOLOGIA DEL CICLO DI VITA - Coggle Diagram

- - - - Se riprendi la tua storia, narrata nell’esercitazione, vedrai che gli eventi non hanno un ordine casuale, perché in tal caso non avrebbero avuto senso per te. Il racconto risulta coerente perché, nei capitoli del tuo libro, c’è un inizio, una parte centrale e una fine.
  - - - dalla prima età adulta all’età adulta media (mentre le prime due transizioni sono legate soprattutto a una maturazione fisicacerebrale, questo passaggio è determinato da un ripensamento di sé in relazione alla società, alle sue norme e ai suoi ruoli).
        
        C’è poi un’eventuale altra trasformazione, quando si raggiunge l’età anziana e si cerca di rielaborare tutta la propria vita in maniera coerente e compiuta.
      - Se la distruzione della propria storia in questi momenti di transizione è molto forte, diventa difficile mantenere un senso di coerenza nella narrazione e si percepisce un senso di frammentazione e disintegrazione personale. La distruzione deriva dal fatto che le trasformazioni (biologiche e sociali) che si vivono non ci consentono più di ritrovarci nelle “vecchie” storie e dobbiamo riformulare nuove spiegazioni, più adeguate al presente.
- - - - L’IMMAGINARIO Quando si è piccoli c’è difficoltà a manipolare storie grandi, complesse, e così i bambini fanno riferimento a episodi singoli, memorabili, che vengono rielaborate nel gioco di finzione. Queste immagini, che compaiono nei giochi, danno un senso all’esperienza del bambino. Alcune immagini saranno transitorie, altre persisteranno fino alla vita adulta. Le immagini provengono dall’ambiente famigliare (mamma, papà), ma anche da televisione, tradizioni ecc.
        
        LE LINEE TEMATICHE Con lo sviluppo cognitivo e l’ingresso a scuola, i bambini imparano a comprendere ciò che i personaggi desiderano (motivazioni e intenzioni) e come raggiungono i loro obiettivi (i temi delle storie) e le storie vengono comprese come un tutto organizzato.
      - Abbiamo già visto che per McAdams le linee tematiche principali sono due: potere e amore. Son le due motivazioni principali (agentività e comunione) che muovono le persone e su cui costruiamo le storie. Come noi, i personaggi delle storie “desiderano espandere, preservare e migliorare il sé come agente potente e autonomo nel mondo, e fondere, circondare e porre il sé in relazione con altri sé all’interno di una comunità intima e amorevole”
      - LE IMPOSTAZIONI IDEOLOGICHE L’adolescenza è un momento di crescita fisica, cognitiva e sociale, che porta a mettere tutto in discussione e alla crisi d’identità. Fino a questo momento le storie di vita hanno già un loro tono, delle immagine emotivamente cariche e sono suddivise nei due temi di comunione e agentività.
        Ora entrano in gioco le credenze ideologiche: ciò che è bene e ciò che è male. La raggiunta capacità di pensiero formale, astratto e ipotetico (ricordi la teoria di Piaget?) consente di ragionare su questi temi. Secondo McAdams le credenze rispecchiano i due temi di agentività e comunione. L’impostazione ideologica basata sull’agentività dà peso all’autonomia e al benessere individuale, l’enfasi è sulla libertà del singolo piuttosto che sulla responsabilità sociale.
        
        L’impostazione ideologica basata sulla comunione dà importanza alle relazioni e al gruppo: la responsabilità sociale è prioritaria rispetto a quella del singolo e ai diritti personali. Generalizzando, potremmo dire che la struttura della società occidentale (e di conseguenza di noi persone che viviamo in occidente) fa più riferimento all’impostazione basata sull’agentività, mentre la società orientale più sulla comunione
        Oltre al tipo di credenze, in adolescenza si forma anche la struttura di tali credenze: si tratterà di un sistema semplice o complesso di credenze? Ad esempio, sistemi semplici basati su poche affermazioni univoche (ciò che è vero e ciò che non è vero) possono alleviare la fatica degli adolescenti; sistemi complessi, che prendono in considerazione più fattori, possono creare trame complicate, conflitti, contraddizioni, che possono confondere gli adolescent
        
        I PERSONAGGI Nella scena ideologica, verso i 20-30 anni, entrano in gioco i personaggi o le immagini principali, che sono dei complessi interiorizzati di persone reali o immaginarie. Ad esempio, le immagini rappresentano ruoli sociali o aspetti del sé (che possono riprendere le immagini dell’età prescolare). Ci possono essere più immagini dominanti, in conflitto tra loro. Ci sono immagini orientate al potere e altre orientate all’amore, altre a entrambe e altre a nessuna delle due.
        
        Esempi di personaggi con alta agentività e bassa comunione: guerriero, viaggiatore, artefice
         Esempi di personaggi con alta comunione e bassa agentività: caregiver, amante, amico
         Esempi di personaggi i con alta comunione e agentività: insegnante, guaritore, arbitro, umanista
         Esempi di personaggi i con bassa comunione e agentività: sognatore, superstite
        
        LA CONCLUSIONE GENERATIVA Durante l’età adulta media maturano i miti personali ed emerge la preoccupazione per la fine dei nostri miti. I miti vengono allora rimodellati, perché possano essere lasciati in eredità e tramandati. E’ come cercare un finale della storia che costituisca un nuovo inizio, così che il nostro sé continui a vivere (corrisponde all’idea di generatività eriksoniana) Il compito è quindi quello di produrre un progetto di ciò che si desidera fare in futuro, per lasciarlo alla generazione successiva.
        
        LA VALUTAZIONE DELLA STORIA Anche in età anziana continuiamo a ricostruire la nostra storia, per dar senso alle nuove condizioni di vita. Si arriva però a un punto in cui la creazione di storie viene sostituita dalla revisione delle storie: ci si guarda indietro e si valuta la propria storia di vita. Anche qui possiamo cogliere il richiamo al modello di Erikson: non accettare la propria storia significa cadere nella disperazione, mentre l’integrità dell’Io si raggiunge accettandola.
        
        Ecco come sintetizza Sugarman (2001, p. 122) la teoria di McAdams: “McAdams propone una teoria su come le nostre identità vengono costruite attraverso la narrazione. Durante l’infanzia acquisiamo il materiale grezzo che useremo per costruire il nostro racconto. Nei primi anni e negli anni centrali della vita adulta creiamo immagini che esprimono e realizzano i nostri obiettivi e i nostri desideri, i più amati e talvolta conflittuali.
        Negli anni di mezzo siamo sempre più interessati a creare un finale soddisfacente per la nostra storia, un copione generativo grazie al quale la nostra morte non sarà, per così dire, definitiva. Negli anni che seguono, l’equilibrio passerà probabilmente dalla creazione alla valutazione della storia e arriveremo a giudicare e, idealmente, ad accettare il sé che abbiamo creato nella storia della nostra vita”
- - - - IL RICORDO PIÙ LONTANO Uno dei primi ricordi di un evento completo di contesto, scenario, personaggi, sentimenti e pensieri
        UN IMPORTANTE RICORDO DELL’INFANZIA Un ricordo qualsiasi della vostra infanzia, positivo o negativo, che oggi spicca sugli altri
        UN IMPORTANTE RICORDO DELL’ADOLESCENZA Un ricordo qualsiasi della vostra adolescenza, positivo o negativo, che oggi spicca sugli altri
        UN IMPORTANTE RICORDO DELL’ETÀ ADULTA Un ricordo, positivo o negativo, che predomina sugli altri, a partire dall’età di 21 anni
      - UN ALTRO RICORDO IMPORTANTE Un ulteriore evento particolare che emerge dal vostro passato. Può essere un episodio molto lontano nel tempo o abbastanza recente, positivo o negativo
        Oltre a fornire informazioni sul tono e sull’immaginario, la descrizione degli elementi chiave può essere un indicatore particolarmente significativo dei tempi dominanti nella narrazione di sé.