A partire dal 1896, con la caduta di Francesco Crispi, la politica estera italiana subì una significativa evoluzione. L'Italia iniziò a distaccarsi dalla rigida alleanza con la Germania, pur mantenendo il vincolo della Triplice Alleanza, e intraprese una politica estera più flessibile, in particolare con la Francia. Nel 1898, firmò un trattato commerciale con la Francia che pose fine alla "guerra doganale" e, nel 1902, un accordo che definiva le sfere di influenza in Africa, riconoscendo alla Francia il protettorato sul Marocco e ottenendo, in cambio, la Libia.
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