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DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO: ADHD - Coggle Diagram
DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO: ADHD
INTRODUZIONE
disturbo del neurosviluppo caratterizzato da livelli invalidanti di disattenzione, disorganizzazione e/o iperattività-impulsività, considerati sintomi nucleari del disturbo
sintomi nucleari:
Iperattività/impulsività: un livello di attività eccessivo, agitazione, incapacità di rimanere seduti, intromissione nelle attività altrui e incapacità di aspettare (eccessivi per l’età o il livello di sviluppo)
Disattenzione e disorganizzazione: comportano l’incapacità di mantenere l’attenzione su un compito, l’apparente mancanza di ascolto e la perdita di oggetti (a livelli inadeguati all’età o al livello di sviluppo)
CRITERI DIAGNOSTICI DSM-5: è possibile fare diagnosi solo dai 12 anni, non più dai 7)
A: Un pattern persistente di disattenzione e/o iperattività-impulsività che interferisce con il funzionamento o lo sviluppo
esempi di disattenzione e impulsività
Nota: sintomi non sono soltanto una manifestazione di comportamento oppositivo, sfida, ostilità o incapacità di comprendere i compiti o le istruzioni
B. Diversi sintomi di disattenzione o di iperattività-impulsività erano presenti prima dei 12 anni
C. Diversi sintomi di disattenzione o di iperattività-impulsività si presentano in due o più contesti (per es., a casa, a scuola o al lavoro; con amici o parenti; in altre attività)
D. Vi è una chiara evidenza che i sintomi interferiscono con, o riducono, la qualità del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo
E. I sintomi non si presentano esclusivamente durante il decorso della schizofrenia o di un altro disturbo psicotico e non sono meglio spiegati da un altro disturbo mentale (per es., disturbo dell’umore, disturbo d’ansia, disturbo dissociativo, disturbo di personalità, intossicazione o astinenza da sostanze)
TIPI DI ADHD
Tipo Combinato: se i criteri A1 e A2 sono stati soddisfatti entrambi negli ultimi 6 mesi
Tipo Disattento: se il criterio A1 ma non il criterio A2 è stato soddisfatto negli ultimi 6 mesi
Tipo Iperattivo-Impulsivo: se il criterio A2 ma non il Criterio A1 è stato soddisfatto negli ultimi 6 mesi
Disturbo da deficit di attenzione/iperattività con altra specificazione
Disturbo da deficit di attenzione/iperattività senza specificazione
GRAVITA'
Lieve: Sono presenti pochi, ove esistenti, sintomi oltre a quelli richiesti per porre la diagnosi, e i sintomi comportano solo compromissioni minori del funzionamento sociale o lavorativo
Moderata: Sono presenti sintomi o compromissione funzionale compresi tra “lievi” e “gravi
Grave: Sono presenti molti sintomi oltre a quelli richiesti per porre la diagnosi, o diversi sintomi che sono particolarmente gravi, o i sintomi comportano una marcata compromissione del funzionamento sociale o lavorativo
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
disturbo oppositivo provocatorio: Possono opporsi a compiti scolastici o lavorativi che richiedono applicazione in quanto contrastano il soddisfacimento delle richieste degli altri. -> Comportamento caratterizzato da negatività, ostilità e provocatorietà
disturbo esplosivo intermittente: seri episodi di aggressione degli altri, che non sono caratteristici del DDAI, e non fanno esperienza di problemi legati all’attenzione come osservato nel DDAI
disturbo da movimento stereotipato: comportamento motorio è in genere fisso e ripetitivo (per es., dondolare il corpo, mordersi), mentre l’agitazione e l’irrequietezza nel DDAI sono tipicamente generalizzate e non sono caratterizzate da movimenti ripetitivi stereotipati
disturbi specifici dell'apprendimento: la disattenzione negli individui con disturbo specifico dell’apprendimento che non hanno il DDAI non è invalidante al di fuori del lavoro scolastico
disturbo dello spettro autistico: La disfunzione sociale e il rifiuto dei coetanei osservati negli individui con DDAI devono essere distinti dal disimpegno sociale, dall’isolamento e dall’indifferenza verso i segnali comunicativi del viso e della voce osservati in individui con disturbo dello spettro dell’autismo
disturbi dell'umore:
disturbi d'ansia: DDAI i sintomi non sono associati a preoccupazione e a ruminazione, ma attrazione per stimoli esterni
disturbi depressivi: scarsa concentrazione nei disturbi dell’umore diventa preminente solo durante un episodio depressivo
sintomi ADHD indotti da farmaci: I sintomi di disattenzione, iperattività o impulsività attribuibili all’uso di farmaci (per es., broncodilatatori, isoniazide, neurolettici, farmaci sostitutivi della funzione tiroidea) vengono diagnosticati come disturbi correlati ad altre (o sconosciute) sostanze con altra specificazione o senza specificazione
EZIOLOGIA
FATTORI BIOLOGICI:
caratteristiche associate a supporto della diagnosi: i bambini con DDAI mostrano un aumento di onde lente all’EEG, un ridotto volume totale cerebrale alla risonanza magnetica e un possibile ritardo nella maturazione della corteccia postero-anteriore rispetto ai coetanei; Volume cerebrale minore;
aree cerebrali implicate: Corteccia prefrontale (funzioni esecutive), cervelletto (controllo e regolazione dei movimenti),
alterazioni neurofisiologiche: Ridotto metabolismo/flusso cerebrale in: lobo frontale, corteccia parietale, striato, cervelletto; Aumento flusso e attività cerebrale elettrica nella corteccia sensitivo-motoria
FATTORI DI RISCHIO:
fattori temperamentali: ridotta inibizione comportamentale, difficoltà di autocontrollo o autocontenimento; emotività negativa e/o a elevata ricerca di novità
fattori ambientali: basso peso alla nascita, esposizione a neurotossine durante la gravidanza, infezioni
fattori genetici: incidenza di DDAI è elevata nei parenti biologici di primo grado di individui con DDAI -> ereditarietà è consistente
DIAGNOSI
si basa sull’osservazione clinica e sulla raccolta di informazioni fornite da fonti multiple e diversificate quali genitori, insegnanti, educatori
processo diagnositico: valutazione di un soggetto con ADHD è un processo lungo e complesso che attraversa numerose fasi: interviste cliniche, esami medici, test neuropsicologici e valutazione comportamentale effettuata tramite questionari
TEST
intervista comportamentale: Tra i principali strumenti impiegati per far fronte a problemi del comportamento, soprattutto nei bambini e negli adolescenti; raccogliere informazioni sulla situazione clinica generale del soggetto e sul funzionamento complessivo; utile per coinvolgere i genitori e favorire un ambiente familiare supportivo
conners rating scale: Esiste una versione destinata ai genitori, un’altra agli insegnanti, e una terza di autovalutazione comportamentale per adolescenti, usata direttamente dagli stessi per riconoscere il comportamento problema
SNAP-IV: riguardanti i sintomi chiave dell’ADHD e del DOP specificati nel DSM-IV
ADHD Rating Scale – IV (5-18 anni): permette di ottenere le valutazioni di genitori e/o insegnanti riguardanti la frequenza con cui si è presentato ciascun sintomo dell’ADHD nei sei mesi precedenti alla somministrazione, sulla base dei criteri stabiliti dal DSM-IV
esame medico obiettivo e strumentale: strumentale, dove necessario (EEG, TAC, RSM), utile per avvalorare le ipotesi diagnostiche
questionari o scale di valutazione comportamentale (tra gli strumenti più utilizzati per raccogliere informazioni sui soggetti con ADHD)
test neuropsicologici: metodi validi che consentono di valutare un bambino con ADHD, grazie alla loro capacità di definire le caratteristiche del soggetto in termini di attenzione, memoria, funzioni esecutive e strategie utilizzate -> però non sono in grado di effettuare una diagnosi definitiva
DECORSO E PROGNOSI
sviluppo e decorso: Nell’età prescolare, la principale manifestazione è l’iperattività; Nella scuola primaria è la disattenzione più preminente; Durante l’adolescenza, i segni di iperattività come correre e arrampicarsi sono meno comuni e possono essere limitati ad agitazione o a una sensazione interiore di nervosismo, irrequietezza o impazienza
conseguenze funzionali:
Sé: Bassa autostima, Incidenti e danni fisici, Fumo / abuso di sostanze, obesità, Delinquenza
Scuola/ lavoro: Difficoltà accademiche/ risultati insoddisfacenti, Difficoltà lavorative
Casa: Stress familiare, Difficoltà come genitori
Società: Scarse relazioni interpersonali, Deficit di socializzazione, Difficoltà relazionali, elevata conflittualità interpersonale
disturbo della condotta in adolescenza e un disturbo antisociale di personalità in età adulta; I deficit scolastici, i problemi correlati con la scuola e l’essere trascurati dai coetanei tendono a essere maggiormente associati a elevati sintomi di disattenzione, mentre il rifiuto da parte dei coetanei sono caratteristiche più significative associate a sintomi marcati di iperattività o impulsività
INTERVENTI TERAPEUTICI
settori problematici del trattamento: Bambino (sintomi, disturbi associati, deficit funzionali); Genitori (Problemi genitoriali, mancanza di controllo, problemi relazionali); Scuola (Difficoltà di apprendimento e insuccesso scolastico, Rapporto negativo insegnante-studente); Coetanei (Relazioni interpersonali negative con i coetanei)
tipi di intervento: Su bambino (psicoeducazione, psicofarmacoterapia, terapia cognitivo-comportamentale); Sui genitori (psicoeducazione, parent training); sulla scuola (psicoeducazione, interventi comportamentali)
farmaco terapia ideale: efficacia sui sintomi cardine dell ’ADHD (iperattività, impulsività, inattenzione); migliorare il funzionamento globale del bambino/adolescente