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HIROSHIMA MON AMOUR (1959) - Coggle Diagram
HIROSHIMA MON AMOUR (1959)
Regia:
Alain Resnais
;
Scenografia:
Marguerite Duras
la cui scrittura ha una musicalità rimasta che detta anche il movimento di macchina;
Emmanuèle Riva
e
Eiji Okada
;
I due
protagonisti
: Ognuno possiede la sua memoria dolorosa ed estranea all’altro. Mentre il giapponese non vuole che la donna entri nella sua (“Io ho visto tutto… tutto- Tu non hai visto niente a Hiroshima”), lei attira nella propria il giapponese. In questo modo entrambi si discostano, affrontano la propria memoria e se ne costruiscono una poggiata sulle spalle di entrambi, quasi la memoria diventasse mondo e si staccasse dalle loro persone.
Acqua
: ha connotazioni sonore e visuali simboliche: lo scorrere dell’acqua, delle maree, delle lacrime e della pioggia sembrano evocare lo scorrere della passione, (es: quando i due sono seduti di fianco al fiume).
Il fiume Ota con i suoi sette bracci accentua il senso di frammentazione, mentre a Nevers si ricongiungono la Loira e la Nièvre al pari di due amanti.
Il rigagnolo d'acqua che scorre nella cantina si oppone al movimento e suono artificiale della cascata nel locale Casablanca a Hiroshima.
La folla che divide i due protagonisti sembra richiamare un esondazione, (Viaggio in Italia).
Sensibilità tattile
: R. Mette in dialettica ritmica le immagini iniziali: si contrappongono alle mani che toccano capelli privi di vita, pelle scorticata e corpi martoriati a corpi intrecciati, piacere e passioni. Questa divisione è interna anche alla protagonista.
Immagine dei titoli di testa
, metaforica ed enigmatica senza un senso preciso. Molti pensano sia una cicatrice con molte diramazioni a simboleggiare la deflagrazione causata dalla bomba atomica.
Hiroshima mon Amour e i 400 colpi sono stati proiettati al
festival di Cannes nel ‘59
destando molto clamore nella critica cinematografica e nel pubblico.
Primo lungometraggio di Resnais dopo:
Tutta la memoria del mondo
(1956)= documentario/cortometraggio sulla biblioteca nazionale di Parigi citato nel film con la ripresa insistente della cupola del Palazzo dell’industria che ricorda la biblioteca e che ha resistito alla deflagrazione atomica;
Notte e Nebbia
(1956)= mediometraggio dedicato all’olocausto.
Commistione di materiali
= Commissionato a Rene` come documentario da una produzione Franco-nipponica sullo scoppio della bomba atomica. René si reca a Hiroshima, ma dopo alcuni giorni si rende conto che è impossibile dare senso e raccontare tale orrore se non prendendone le distanze con un film di finzione. Tuttavia ha usato alcuni materiali di repertorio: del documentario da lui iniziato, sia i film di finzione e documentari girati da registi giapponesi a cui si uniscono le riprese del cinema di finzione di René.
Due direttori della fotografia
per le due città: uno giapponese per Hiroshima (architettura razionalista e geometrica) e uno occidentale per Nevers.
Oblio
: che non è vuoto, ma in cui è custodita la memoria (ripetizione della parola);
Il passato è conservato nell’oblio e irrompe nel presente quando la protagonista ha questa esperienza rivelatrice in Giappone.
Tempo
: il regista rompe la linearità e la consequenzialità del tempo oggettivo, il reale non è evocato dal susseguirsi logico di eventi. Bensì non vi sono barriere fra passato e presente, la narrazione segue il flusso di coscienza del tempo soggettivo. Es: registi contemporanei come Nolan hanno assorbito questa concezione di R.
Solo il passaggio attraverso il dolore delle immagini può consentire il ritorno dei ricordi contemporaneamente desiderati e respinti.
La memoria soggettiva è dunque il fattore centrale che condiziona l’esistenza.
È il percorso dello sguardo che implica la possibilità di affiorare della memoria.
Dunque il film intreccia e problematizza il
rapporto tra memoria, oblio e visione
andando a creare un'alternanza in cui due forme del tempo cinematografico sono portate all’estremo:
Frammentazione: forte uso dell’intervallo.
Dilatazione: sospensione proposta attraverso carrelli e piani sequenza, (alla fine).
Struttura narrativa e montaggio
= obbediscono ad una logica mentale (es: per omologia di forme), simile al funzionamento dell’inconscio, e non ad una percorso cronologico.
Es: Nella sequenza del caffè, quando le immagini di Nevers si generano a partire dal flusso di parole di lei, R. non utilizza le figure retoriche che e riportano al passato (es: dissolvenze).
“
Spesso nel montaggio parto da un'immagine attorno alla quale si sviluppa un movimento di altre immagini che devono essere omogenee alla prima come sono gli elementi di una composizione musicale
”. Si assiste così alla produzione (diramazione) di un mosaico composto dalla struttura visiva (con commistione di materiali) e quella sonora.
Questa frammentazione produce un rapporto ritmico tra parole e immagini legate però da dettagli quali immagine della mano, del corpo…
Temi musicali
: ricordiamo Nevers, Oblio, Fiume, Corpi, Museo, Rovine… essi portano titoli richiamanti i temi chiave della pellicola e aderiscono maggiormente ad una delle due città o a uno dei due personaggi a sottolineare la dualità dei due mondi.