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GIOVANNI VERGA, muore nel 1922, nasce nel 1840, nel 1920 viene eletto…

- - - - lo scopo del narratore è nascondersi, non esprime più il suo punto di vista (come una fotografia). DA SPAZIO SOLO AL PENSIERO DEI SUOI PERSONAGGI
        
        METODO DELL'IMPERSONALITA'
        
        sembra che le sue opere siano raccontate dai personaggi stessi
        
        critici letterari: sembra che Verga regredisca come autore (cioè "torna indietro" nel suo stile, nel suo modo di pensare... sembra che peggiori rispetto alle sue competenze)
        
        l'autore non dà giudizi sui suoi personaggi ANCHE SE il lettore si fa una sua idea comunque sul personaggio, attraverso il comportamento e ciò che gli capita
      - non ci sono tecniche letterarie e artifici (es. non ci sono metafore ecc...)
    - - solo il più forte sopravvive (richiamo a Darwin) mentre i deboli sono destinati a non farcela nonostante il loro impegno ("i vinti")
        
        VISIONE NEGATIVA DELLA VITA E DEL PROGRESSO: chi stava male, starà ancora peggio a causa del progresso (non c'è modo di sfuggire alla propria condizione); il progresso migliora la vita solo dei più ricchi
        
        certezza che nulla può cambiare, nonostante si provi a combattere
        
        non c'è possibilità di riscatto nemmeno dopo morti, e non c'è nessuna consolazione
        
        Verga è ateo: non esiste un DIO che dà consolazione o provvidenza
  - - - all'epoca di Verga l'istinto sessuale era un tabù, ma lo si capisce attraverso i comportamenti di lei (Verga non parla mai di sesso e istinto sessuale, lo fa capire tramite il racconto)