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UGO FOSCOLO, R (1) - Coggle Diagram
UGO FOSCOLO
vita di Foscolo
Nascita e formazione
Ugo Foscolo nasce il 6 febbraio 1778 a Zante (oggi in Grecia) da una famiglia di origine veneta. Si trasferisce in Italia dove studia a Milano e Pisa, dove entra in contatto con le idee illuministe e romantiche.
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Morte
Muore il 10 settembre 1827 a Londra, lontano dalla sua patria, con un forte senso di estraneità.
Il pensiero di Foscolo
Importanza della memoria
La memoria gioca un ruolo centrale nel pensiero di Foscolo. Crede che l'unico modo per sfuggire all'oblio della morte sia quello di essere ricordati dalle generazioni future, attraverso l’arte o i grandi atti eroici. La poesia è per lui un mezzo per resistere al nulla che la morte porta con sé.
L’individuo e la società
La sua visione della società è piuttosto critica. Foscolo si sente un individuo in contrasto con le ideologie dominanti del suo tempo, soprattutto quelle politiche e sociali, e nel contempo riflette sulla solitudine dell’uomo.
Pessimismo esistenziale
Foscolo esprime una visione tragica della vita, intrisa di dolore e di disillusione. La consapevolezza che la morte è inevitabile e che nulla di umano può sfuggire al suo dominio caratterizza il suo pensiero.
Il pessimismo in Foscolo
Esilio e solitudine
La sua esperienza di esilio esacerba il suo pessimismo. Foscolo vive in un costante stato di lontananza dalla sua terra e dalla sua gente, il che alimenta la sua visione di un mondo che non gli appartiene più e che lo fa sentire straniero.
La vanità della gloria
Anche il desiderio di gloria umana è destinato a dissolversi con il tempo. Questo pensiero è molto presente nei suoi scritti, dove il poeta riflette sull’effimero della fama terrena e sull’impossibilità di fermare il flusso inarrestabile del tempo.
Il dolore e la morte
Foscolo ha una visione della vita segnata dalla fugacità e dall’ineluttabilità della morte. La condizione umana è destinata a essere triste e breve, un pensiero che trova espressione nelle sue opere più famose.
Opere principali
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Dei Sepolcri
Il poema in cui Foscolo affronta il tema della morte e della memoria. Scrive che solo attraverso l'arte e il ricordo dei grandi uomini, i morti possono resistere all'oblio. La morte non è vista come un termine definitivo, ma come una possibilità di continuare a vivere attraverso la memoria.
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