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Età giolittiana - Coggle Diagram
Età giolittiana
1903-14, primo governo novecentesco in cui si rispecchia alla troasformazione della società in società di massa
Cattolici, con Giolitti iniziarono ad avere un ruolo politico importante anche se divisi
Il cattolicesimo intransigente, che prevaleva nell'Opera dei congressi (1874), la Chiesa avrebbe dovuto disinteressarsi della politica
Democratici-cristiani 1905, auspicava l'intervento della Chiesa a favore dei lavoratori e una maggiore democratizzazione delle istituzioni
I cattolici moderati, posizione intermedia e si inserirono all'interno delle istituzioni dello Stato liberale considerato come un peccatore da salvare
1903 PioX anti democratico, si rese conto che l'isolamento della Chiesa avrebbe favorito i socialisti e sospese il Non Expedit 1874
1904, sciolse l'opera dei congressi e permise ai clerico-moderati di presentarsi alle elezioni (primi 2 deputati cattolici al governo)
L'alleanza tra Giolitti e cattolici avvenne sulla base della comune opposizione al socialismo rivoluzionario (1909, 16 deputati cattolici)
Socialisti, con operai in pieno fermento e sviluppo
Nascita delle Camere del lavoro, 1906 fondazione della Confederazione generale del lavoro (CGDL) con correnti estremiste che fondarono l'Unione sindacale italiana
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I nazionalisti, a fronte dell'ala progressista del liberismo stava emergendo una destra liberale conservatrice
I nazionalisti pretendevano dal governo un atteggiamento più aggressivo e davano voce alle insoddisfazioni della piccola borghesia
1910, danno vita all'Associazione nazionalista italiana e politicamente si impongono sempre di più
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