Leopardi spiega nello Zibaldone che l’immaginazione umana trova più piacevoli le cose vaghe, indefinite e lontane, perché esse lasciano spazio alla fantasia. Al contrario, ciò che è definito e concreto limita la possibilità di sognare e immaginare. Il "vago" non è sinonimo di confuso, ma di aperto e allusivo, mentre l’"indefinito" si riferisce alla mancanza di limiti precisi, che rende le esperienze poetiche più intense e coinvolgenti.