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Metafisica - Coggle Diagram
Metafisica
Carlo carrà
Inizialmente futurista, Carrà si avvicina alla pittura metafisica intorno al 1917, quando si trasferisce a Ferrara e si unisce al gruppo di de Chirico.
Le sue opere metafisiche sono caratterizzate da un maggiore ordine e una costruzione geometrica più rigida rispetto a de Chirico.
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Manichini: Rappresentano l’uomo senza anima, la mancanza di vitalità o l'idea di una presenza statica senza identità.
Statue e sculture: Spesso sono colte in momenti di immobilità, esprimendo l'idea di una realtà eterna o non evolutiva, ma anche di stasi temporale.
Piazze vuote e architetture classiche: Creano un contrasto tra la bellezza di un passato ideale e l’assenza di vita, evocando una sensazione di vuoto esistenziale.
Elementi industriali e moderni: Treni, fabbriche, oggetti meccanici, che sembrano “rivelare” la modernità, ma senza anima o movimento, contribuendo a una sensazione di alienazione.
L'arte metafisica nasce a Ferrara intorno al 1917, con Giorgio de Chirico come figura centrale.
Il termine “metafisico” qui non ha significato filosofico stretto, ma indica qualcosa che va oltre la realtà visibile, oltre l'apparenza.
È un’arte che vuole far pensare, non solo mostrare.
Giorgio de Chirico
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Le sue opere sono caratterizzate da piazze deserte, torri solitarie, manichini e una luce che non sembra appartenere a un tempo preciso.
L'artista esplora il concetto di mistero attraverso scenari strani e surreali, utilizzando il linguaggio visivo per sollevare domande filosofiche sul senso della realtà.
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