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carlo goldoni
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Dopo una breve esperienza come avvocato, Goldoni iniziò a scrivere commedie e intermezzi musicali.
Tra il 1734 e il 1741 collaborò con diverse compagnie teatrali e diventò direttore del Teatro San Giovanni Grisostomo.
Introduce personaggi femminili forti nelle sue commedie, come in La donna di garbo (1743).
Goldoni iniziò una riforma teatrale per creare commedie più realistiche e strutturate, con personaggi veri, come in La locandiera (1753), che fu un grande successo.
I suoi temi includevano la critica sociale e la rappresentazione della vita quotidiana, come in Il Campiello (1756) e I rusteghi (1760).
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Goldoni rappresentava la vita quotidiana, con una critica sociale verso l'aristocrazia e i mercanti.
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I suoi personaggi, soprattutto femminili, sono complessi e sviluppano una personalità durante la storia.
Usava un linguaggio realistico, spesso con influssi dialettali e settentrionali.
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Nel 1762 si trasferì a Parigi, dove diresse la Comédie Italienne, ma l’esperienza fu deludente. Continuò a scrivere e nel 1765 insegnò italiano alle principesse francesi.
Scrisse le sue Mémoires (1787), un’autobiografia.
Nonostante i successi, incontrò difficoltà economiche e morì nel 1793, poco prima di ricevere una pensione che gli era stata promessa.
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Prima di Goldoni, il teatro italiano era dominato dalla commedia dell'arte, con maschere tradizionali e improvvisazione.
Goldoni voleva creare una commedia più realistica, con copioni scritti e personaggi ben definiti, non più maschere stereotipate.
La riforma fu graduale, iniziando con Momolo cortesan (1738) e La donna di garbo (1743).
Carlo Goldoni (Venezia, 25 febbraio 1707 – 1793) è stato uno dei più grandi drammaturghi italiani, noto per la sua riforma teatrale. Originario di una famiglia borghese, ha studiato filosofia e diritto, ma la sua passione per il teatro lo ha portato a diventare un importante autore.