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Cervelletto, N.B vediti AFFERENZE E EFFERENZE, N.B Pirenoforo: parte del…

- - - - La superficie superiore è leggermente convessa e presenta sulla linea di mezzo il verme superiore, mentre lateralmente si continua con la superficie degli emisferi cerebellari.
        
        Abbiamo il solco primario che attraversa il verme e i due emisferi ed è posto fra il limite tra il terzo anteriore e i due terzi posteriori. Parallelo ad esso abbiamo ulteriori solchi che dividono il verme e gli emisferi in varie zone; il verme è diviso in lingula, lobo centrale, monticulus (diviso a sua volta in culmen e declive) e il folium vermis, in senso anteroposteriore. Gli emisferi sono suddivisi in vinculum lingulae cerebelli, ala lobuli centralis, lobulus quadrangularis e lobus semilunaris superior, sempre in senso anteroposteriore
      - La superficie inferiore del cervelletto è in rapporto con le fosse occipitali inferiori. I due emisferi sono separati fra loro dalla vallecula del Reil (numero 6). La vallecula è più profonda dietro, dove accoglie la falce del cervelletto (piega della dura madre). Nella vallecula decorre il verme inferiore (diviso dai solchi in tuber vermis, piramide, uvula e nodulo in senso posteroanteriore)
        
        Gli emisferi sono divisi in lobuli, in senso posteroanteriore sono i l. semilunaris inferior, l. gracilis (a stretto contatto con il lobus biventer che continua lateralmente con la piramide), l. biventer e la tonsilla cerebelli
        
        La tonsilla cerebelli ha forma triangolare con asse anterolaterale e a contatto con l'uvula medialmente e con il velo midollare posteriore profondamente. Entra a contatto con i peduncoli cerebellari inferiori e nella sua parte anteroinferiore con il contorno del forame occipitale.
        Le due tonsille presentano nella porzione anteroinferiore presentano lobuli parzialmente separati dall'emisfero, i flocculi.
        
        I flocculi sono un gruppo di lamelle indipendenti dal resto dell'emisfero, presentano medialmente una parte ristretta, il peduncolo del flocculo, e si continua nel velo midollare posteriore e permette la connessione fra flocculo e nodulo. Dorsalmente al floccculo è presente una lamella a contatto con il peduncolo del flocculo e il peduncolo cerebellare medio, detto flocculo secondario Immagine flocculo
      - L'ilo del cervelletto si trova davanti alla superficie inferiore del cervelletto, ed è delimitato superiormente dal margine anteriore della superficie superiore. L'ilo presenza grossi fasci di sostanza bianca, i peduncoli cerebellari superiori, medi e inferiori, per collegare il cervelletto con il tronco encefalico
- - - - Giungono tramite i peduncoli cerebellari e si portano alla corteccia
        
        Le fibre si uniscono per formare la commessura cerebellare, con una porzione caudale (efferente) e una rostrale (afferente)
    - - Formate dagli assoni delle cellule del P. che costituiscono le fibre cortico-nucleari che collegano la corteccia cerebellare ai nuclei cerebellari
    - - Ho le fibre arcuate che connettono le lamelle cerebellari contigue
      - Ho le fibre a ghirlanda, che collegano le lamelle distanti fra loro
  - - - Nucleo del tetto, o fastigio
        
        Si trova medialmente nei pressi del tetto del IV ventricolo, è contenuto nell'archicerebello
      - Nucleo interposito
        
        Posto in posizione paramediana; è costituito dal nucleo globoso, in continuità con il nucleo del tetto e dal nucleo emboliforme, in continuità con il nucleo dentati
      - Nucleo dentato
        
        Localizzato nella sostanza bianca e si presenta come una lamina di sostanza grigia incurvata, ed è il nucleo più voluminoso del cervelletto. Presenta un ilo in avanti e medialmente, da cui fuoriescono fibre che si portano al peduncolo cerebellare superiore
      - Ho sia afferenze che efferenze
        
        Afferenze
        
        Sono sia intrinseche che estrinseche
        
        Estrinseche di tipo eccitatorio
        
        Costituite da fibre provenienti dal midollo e tronco encefalico (spino-cerebellari, olivo-cerebellari, ponto-cerbellari, ecc.) N.B al nucleo del tetto arrivano afferenze dal nervo e nuclei vestibolari
        
        Intrinseche di tipo inibitorio
        
        Date da fibre che originano dalle cellule di Purkinje della corteccia. La regione corticale vermiana proietta sul nucleo del tetto, la corteccia emisferica laterale proietta al nucleo dentato, l'area degli emisferi contigue al verme proietta sul nucleo interposito
        
        Efferenze
        
        Raggiungono il penducolo cerebellare superiore in quasi la sua totalità. Abbiamo il fascicolo uncinato che si dipartono dal nucleo del tetto che decorrono dorsalmente al peduncolo cerebellare superiore raggiunge i nuclei vestibolari
- - - - Diviso in 1) lobo flocculo-nodulare 2) lobo anteriore e 3) lobo posteriore
        
        La suddivisione viene data dalla presenza di solchi cerebellari, paralleli fra loro. Abbiamo una suddivisione fra le scissure, più profonde che dividono in lobi cerebellari e quelle di minore profondità che dividono il territorio in lamine cerebellari Solco primario, in nero e scissura orizzontale in rosso
        
        Abbiamo il solco primario che si approfonda sia sul verme superiore che sulla faccia superiore degli emisferi cerebellari. Divide il cervelletto in un lobo anteriore e lobo posteriore (che si porta indietro nella regione posteroilare, in cui i due flocculi e il nodulo danno vita al lobo flocculo-nodulare) Faccia anteroinferiore cervelletto
        
        Abbiamo la scissura orizzontale, profonda 2-3 cm che si porta fino all'ilo del cervelletto; divide il verme superiore e inferiore.
    - - Divisa in tre zone 1. Visione superiore 2. Visione anteroinferiore
        
        Vestibolocerebello
        
        Equivale al lobo flocculo nodulare e in parte con l'uvula. Riceve fibre dal ganglio e dai nuclei vestibolari omolaterali (nuclei cranici del nervo vestibolare).
        
        Spinocerebello
        
        Occupa la regione centrale che corrisponde al verme e le zone limitrofe dei due emisferi. Riceve informazioni propriorecettive dai seguenti sistemi afferenti
        
        fasci spinocerebellare ventrale e dorsale, con informazioni da tronco e arto inferiore
        
        fascio cuneato con informazioni dall'arto superiore e collo
        
        nuclei del trigemino per informazioni dalla testa
        
        fibre spino-reticolre che originano dai nuclei reticolari precerebellari con informazioni sia cutanee sia afferenze corticali motorie e sensitive
        
        fibre olivo cerebellari, dal complesso olivare inferiore
        
        fibre tetto cerebellari dai tubercoli quadrigemelli per informazioni di apparato visivo e acustico
        
        Pontocerebello
        
        Rappresenta la regione più estesa e corrisponde alle regioni laterali degli emisferi superiore e inferiore e del verme del lobo posteriore. Riceve fibre pontocerebellari dal peduncolo cerebellare medio. Queste fibre nascono dai nuclei pontini controlaterali che contengono anche fibre dalle aree corticali.
    - - Divise in tre zone 1. Visione superiore 2. Visione anterioinferiore
        
        Archicerbello
        
        Il più antico, comprende nodulo, regione anterolaterale e i flocculi (corrisponde alla regione flocculo-nodulare)
        
        Paleocerebello
        
        Compare dopo l'archicerebello, nel periodo in cui si sviluppa la stazione eretta e comprende la porzione vermiana e le regioni emisferiche situate anteriormente alla scissura primaria (lobo anteriore) ma anche i lobuli vermiani, piramide, uvula e paraflocculi
        
        Neocerebello
        
        Il più recente ad apparire, ed è collegato alla corteccia telencefalica. Comprende l'area fra la scissura primaria e la scissura posterolaterale (eccezion fatta per la piramide, uvula e flocculi).
- - - - Costituito da numerosi neuroni, dispersi in una sostanza granulosa. I neuroni sono suddivisi in tre famiglie 1) cellule stellate 2) cellule dei canestri 3) fibre provenienti da arborizzazioni asso-dendritiche al di fuori dei due strati precedenti
        
        Cellule stellate, sono poste nella zona superficiale e presentano morfologia variabile; un primo tipo con dimensioni ridotte con brevi assoni e dendriti (per sinapsi con i dendriti delle cellule di Purkinje), un secondo tipi con pirenofori più grandi e assoni e dendriti più lunghi (per sinapsi con i pirenofori delle cellule di Purkinje). Sono interneuroni GABA-energici inibitori
        
        Cellule dei canestri, poste nel terzo interno dello strato molecolare, presentano un piccolo pirenoforo da cui originano dendriti rivolti verso la superficie e con l'assone che decorre trasversalmente alle lamelle; da questo assone si staccano dei collaterali che portandosi in prodondità avvolgono come dei canestri i pirenofori delle cellule del P. (per 1 assone ho contatti con circa 20 cellule del P.). Ulteriori prolungamenti dell'assone si distribuiscono parallelamente alle lamelle prendendo rapporti con 6 cellule di P. per lato. Sono degli interneuroni GABA-ergici inibitori
        
        Ho varie fibre costituite da
        
        Arborizzazioni dendritiche delle cellule di P. che si sviluppano in un piano ortogonale (che formano angolo retto) all'asse longitudinale delle lamelle
        
        Arborizzazioni dendritiche delle cellule del Golgi che si sviluppano sia trasversalmente che longitudinalmente
        
        Fibre parallele, date dagli assoni delle cellule dei granuli (il pirenoforo è posto nello strato più profondo della corteccia celebrale). Gli assoni ascendenti si dividono con forma T e i due rami decorrono paralleli all'asse longitudinale, entrando in contatto con le cellule di P.
        
        Fibre rampicanti, afferenti alla corteccia celebrale e derivano dal complesso dei nuclei olivari inferiori e raggiungono i dendriti delle cellule di P., circondandoli con arborizzazioni
        
        Le fibre di Bergmann, prolungamenti della neuroglia a forma di candelabro
    - - Contiene i corpi delle cellule di Purkinje, elementi tipici della corteccia cerebellare. Queste presentano un pirenoforo, che rilascia verso la superficie 2-3 dendriti primari che si arborizzano mantenendo l'asse perpendicolare rispetto alla lamella. I rami di primo e secondo ordine entrano in sinapsi con le fibre rampicanti (azione eccitatoria), i rami dendritici di terzo ordine entrano in contatto con le fibre parallele (di tipo inibitorio). Dal polo profondo origina l'assone che si porta verso la sostanza bianca per raggiungere uno dei nuclei del cervelletto; fornisce rami collaterali per sinapsi con le cellule di P. o di Golgi
    - - Occupato dai granuli, neuroni di piccole dimensioni, con brevi dendriti che si ramificano ad "artiglio". Queste terminazioni entrano in sinapsi con le cellule del Golgi formando i glomeruli cerebellari di Held. I granuli rilasciano un assone verso la superficie che forma le fibre parallele (a T).
- - - - Detti anche branchia conjuntiva, sono due fasci paralleli che dal cervelletto si portano in alto e in avanti verso la lamina quadrigemina del mesencefalo, decussando
      - Contengono le fibre efferenti del nucleo dentatoc, interposito e tetto
      - Il velo midollare anteriore insieme ad un sottile strato di sostanza grigia crea la valvola di Vieussens, che chiude l'intervallo tra i peduncoli cerebellari s.
        
        I vari veli convergono nell'ilo cerebellare formano un angolo acuto aperto centralmente, il fastigium, che forma la volta del IV ventricolo
    - - Detti branchia pontis, sono i fasci più voluminosi, situati più indietro e lateralmente rispetto ai superiori e si portano in avanti e leggermente in alto per continuare con il ponte
      - Sono costituiti da fibre che provengono dai nuclei pontini
      - Tra i peduncoli c. medi e inferiori si pone il velo midollare posteriore/ valvola di Tarin; la sua superficie interna è rivestita da ependima, la sua superficie esterna è ricoperta da pia madre. Così si forma la tela corioidea del IV ventricolo
    - - Corrispondono alla parte mediale dei peduncoli cerebellari medi, si incurvano in avanti e raggiungono il midollo allungato
      - Sono formati da una porzione laterale, il corpo restiforme (con fibre afferenti provenienti da midollo spinale e bulbo), e da una porzione mediale il corpo juxtarestiforme (con fibre efferenti del cervelletto destinate ai nuclei vestibolari)
- - - - Deputato all'equilibrio posturale e allo sguardo, corrisponde al lobo flocculo - nodulare
      - Riceve gran parte delle afferenze dai nuclei vestibolari che trasmettono informazioni sulla posizione e spostamenti della testa (mantenimento equilibrio) e fibre a partenza dai nuclei olivari accessori controlaterali (sinapsi con nucleo del tetto e corteccia flocculonodulare). Arrivano tramite il peduncolo cerebellare inferiore
      - Le efferenze sono rappresentate dalle cellule di P. che o si portano direttamente al tronco cerebrale o contrae sinapsi prima con il nucleo del tetto.
        
        Il fascio tetto-vestibolare parte dal nucleo omonimo, si porta nel peduncolo cerebellare inferiore e raggiunge i nuclei vestibolari omolaterali e una piccola parte fino al nucleo olivare accessorio.
        
        Il fascicolo uncinato (di Russel) raggiunge i nuclei vestibolari controlaterali tramite il peduncolo cerebellare superiore tramite due bracci il discendente (fino ai nuclei vestibolari mediali e inferiori) e ascendente (fino al tegmento mesencefalico, profondamente ai tubercoli quadrigemelli superiori.
        
        Entrano a contatto con i nuclei vestibolo spinale anteriore e laterale e il fascii longitudinale mediale, il vestibolocerebello influenza i motoneuroni per le risposte di testa e occhi e degli arti per il mantenimento della postura
    - - Per la regolazione del tono muscolare e postura, per la sinergia muscolare, sensibilità alla gravità e corrisponde al lobo anteriore del cervelletto
      - Le afferenze sono numerose e divise in
        
        Sistema sensitivo somatico, costituito dai fasci spinocerebellare dorsale, che origina dalla colonna di Clarke del corno posteriore del midollo spinale a livello di T1-L3 e invia fasci al cervelletto attraverso il peduncolo cerebellare inferiore per informazioni su tronco e arto inferiore, il fascio spinocerebellare ventrale che origina dal nucleo intermedio mediale (regione lombo sacrale midollo) e invia tramite il peduncolo c. i. informazioni su l'arto inferiore, le fibre cuneato cerebellari che dai nuclei cuneato e cuneato accessorio trasportano le informazioni di arto superiore e collo e infine le fibre trigemino-cerebellari che inviano informazioni della test
        
        Il complesso olivare inferiore, che origina dal nucleo omonimo e proietta tramite il fascio olivo-cerebellare nella corteccia dove finisce come fibre rampicanti
        
        Sistema tetto-cerebellare, con fibre provenienti dai tubercoli quadrigemini superiori e inferiori, e grazie al peduncolo c. s. danno informazioni su stimoli luminosi e acustici
        
        Sistema dei nuclei reticolari precerebellari; origina dai nuclei reticolari laterali e paramediano che trasportano informazioni da recettori cutanei
      - Le efferenze sono date dagli assoni delle cellule di P. che proiettano al nucleo interposito (in entrambe le componenti, globoso e emobliforme), che fa originare fasci che attraverso i peduncoli cerebellari superiori terminano nei nuclei reticolari del gruppo centrale,e in piccola part al nucleo del tetto.
    - - Coordinazione dei movimenti, è costituito nella maggior parte dal lobo posteriore del cervelletto.
      - Le afferenze sono date dalle fibre ponto-cerebellari (seconda parte della via cortico-ponte-cerebellare); tale fibre dopo essersi incrociate sul rafe del ponte si immettono nel peduncolo cerebellare m. e raggiungono il nucleo dentato e la corteccia del lobo posteriore, per informazioni riguardo movimenti volontari previsti e in via di svolgimento. Una piccola parte giunge anche dal tetto (tubercoli quadrigemini superiori e inferiori) per trasporto di informazioni visive e acustiche per il controllo del bulbo oculare. Le fibre a. del nucleo olivare inferiore controlaterale si portano alla corteccia e nucleo dentato
      - Le efferenze dalla corteccia si portano al nucleo dentato e tramite il peduncolo c. s. arriva al nucleo ventrolaterale del talamo e nucleo rosso. Alcune fibre raggiungono il nucleo oculomotore. Dal relè talamico le informazioni si portano alla corteccia motoria primaria per la gestione in forza, direzione e ampiezza dei movimenti volontari