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I PROBLEMI DELL’ITALIA POST-UNITARIA - Coggle Diagram
I PROBLEMI DELL’ITALIA POST-UNITARIA
AMMINISTRATIVI
Suddivisione del regno in 59 province, ognuna controllata da un prefetto nominato dal re. Il re nomina anche i sindaci dei vari Comuni.
Torino diventa la capitale.
Solo i più ricchi potevano votare.
Sono necessari lavori pubblici per migliorare la condizione delle strade, dei ponti, delle ferrovie, delle scuole, degli ospedali ecc.
ECONOMICI
Agricoltura abbastanza progredita al Nord ma molto arretrata al Sud.
L’industria si sviluppava molto lentamente
I governi della Destra favorirono lo sviluppo industriale del Nord Italia.
CULTURALI
In ogni parte d’Italia si usavano misure, monete e lingue differenti, così come erano molto diverse anche le usanze.
Solo il 2,5% della popolazione si esprimeva in italiano, tutti gli altri parlavano i diversi dialetti regionali.
La maggior parte della popolazione era analfabeta, soprattutto nel Sud Italia.
LEGGE CASATI
Istruzione gratuita e obbligatoria per i primi 2 anni.
PRIME RIFORME (che generano molto malcontento)
Servizio di leva obbligatorio
Aumento delle tasse e introduzione di nuove tasse
TASSA SUL MACINATO (1868)
Fenomeno del BRIGANTAGGIO
Bande di fuorilegge che diedero vita ad una vera e propria guerra civile nel Sud Italia.
Fenomeno alimentato anche dal Papa e dalla dinastia dei Borbone.
Il regno italiano dovette intervenire dichiarando lo stato d’assedio e promulgando poi una legge eccezionale che legalizzasse la repressione.