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sistema cardiovascolare IV - Coggle Diagram
sistema cardiovascolare IV
i vasi sanguigni
vasi
arteriosi
capillari
parete molto più sottile perchè costituita solo dallo strato di cellule endoteliali
consente il passaggio di molecole tra il lume del capillare e lo spazio interstiziale che lo circonda
vasi
venosi
vasi arteriosi e vasi venosi hanno una parete caratterizzata da tre strati/tonache
tonaca intima/interna
strato di cellule epiteliali di rivestimento: cellule endoteliali che riposano su una lamina di tessuto connettivale, lamina propria
tonaca media
la composizione dipende da vaso
nelle grandi arterie, è ricca di fibre elastiche
nelle arterie di calibro un po' più piccolo, la componente muscolare è prevalente
nelle grandi vene e nelle vene in generale, la componente muscolare è ridotta e abbiamo una componente di tessuto connettivo fibroso proporzionalmente maggiore
tonaca avventizia/esterna
emodinamica
disciplina che descrive il flusso di sangue nei vasi sfruttando le leggi che derivano dalla meccanica dei fluidi
legge di Poiseuille
: il flusso del fluido in un vaso, in un condotto è uguale ad un rapporto in cui al numeratore c'è il gradiente di pressione (differenza di pressione che c'è all'inizio ed alla fine del condotto) moltiplicato per il raggio elevato alla quarta potenza, in più abbiamo una costante che è il p greco; al denominatore abbiamo 8 (una costante) eta (H) che rappresenta la viscosità dell fluido, L che è la lunghezza del condotto
il flusso è direttamente proporzionale al gradiente di pressione * raggio elevato alla quarta potenza; inversamente proporzionale alla viscosità del sangue ed alla lunghezza del condotto
resistenza al flusso
: R= 8HL/ πR4
proporzionali alla viscosità e alla lunghezza del vaso; inversamente proporzionali alla quarta potenza del raggio
4 fattori da cui dipende lo scorrimento del sangue in un vaso
pressione
: il sangue scorre perchè ha una certa pressione che dipende dall'attività della pompa cardiaca
viscosità
(attriti interni che possono stabilirsi tra globuli rossi): riduce o ostacola lo scorrimento
maggiore è il numero di globuli rossi maggiore è la viscosità
ematocrito
= numero di globuli rossi
parametro dell'esame ematochimico del sangue che rappresenta la percentuale occupata dalla componente corpuscolata del sangue (cellule)
viscosità normale: 40/45%, circa tre volte e mezzo quella dell'acqua che è 1
viscosità del 50% è almeno 4/5 volte quella dell'acqua
più globuli rossi comporta più emoglobina, e più emoglobina comporta il trasporto di ossigeno
lunghezza
: ostacola lo scorrimento
raggio/calibro
: se aumenta lo scorrimento è facilitato, se diminuisce è ostacolato (influenza il flusso del vaso alla quarta potenza)
circolo sistemico
sangue esce dal cuore, la pressione è elevata a causa dell'attività della pompa cardiaca ed è la stessa di quella che c'è all'interno del ventricolo
il sangue scorre nelle arterie e incontra gli attriti con le pareti del vaso, si ha diminuzione della pressione
la pressione diminuisce significativamente quando il sangue attraversa le arteriole (da 90 mm di mercurio a sotto i 40 mm di mercurio)
un'ulteriore parte della spinta viene poi persa mentre scorre nei capillari (all'uscita: sotto i 20 mmHg)
ultima parte della spinta viene persa nel sistema delle vene
quando il sangue torna indietro al cuore non ha più pressione
controllo della pressione arteriosa
parametro vitale
se è bassa non ha una spinta sufficiente per raggiungere i vari tessuti ed i vari organi
legge di Ohm
legge che descrive il flusso di corrente elettrica, può essere applicata al flusso di un fluido
flusso= rapporto tra la differenza di pressione tra inizio e fine di un vaso fratto le resistenze che un vaso pone al flusso del sangue
proporzionale alla pressione e inversamente proporzionale alle resistenze che il vaso offre allo scorrimento del sangue
pressione= flusso (gittata cardiaca) * resistenze
ormonale: catecolamine
rene: attraverso l'asse ormonale renina-angiotensina-aldosterone controlla la volemia (flusso ematico) e attraverso esso è possibile controllare la pressione
sistema nervoso simpatico in quanto questo può controllare anche le resistenze al flusso
barorecettori/barocettori
monitorano l'andamento della pressione arteriosa e forniscono informazioni al sistema nervoso autonomo
pareti delle arterie
arco dell'aorta e dei seni carotidei, laddove la carotide comune si biforca nella carotide interna e nella carotide esterna
le informazioni sotto forma di potenziali di azione viaggiano attraverso delle fibre nervose afferenti e raggiungono il SNC, in particolare il bulbo
vengono elaborate e confrontate con i valori di riferimento, il SNC stabilisce se questa pressione è adeguata o meno
non adeguata: informazioni ai due sistemi efferenti (sistema nervoso simpatico e sistema nervoso parasimpatico)
attraverso le fibre del nervo vago e dei nervi cardiaci influenzano l'attività cardiaca (frequenza cardiaca e gittata sistolica, controllando così la gittata cardiaca) vasocostrizione (aumento della resistenza)
aumento della pressione
(
pressione bassa, azione del simpatico
)
pressione alta
, si riduce l'attività del simpatico e aumenta quella del
parasimpatico
: riduce la frequenza cardiaca e in minima parte riduce la gittata sistolica, così viene ridotta la gittata cardiaca e viene meno la vasocostrizione, la resistenza e la pressione
controllo ormonale: le informazioni derivano sempre dai barocettori
la midollare del surrene: produce catecolamine (adrenaline e noradrenaline) che attraverso la circolazione raggiungono il cuore e possono stimolare la frequenza cardiaca e la gittata sistolica
arteriole: controllo della resistenza
contribuiscono al controllo della pressione arteriosa
componenti dei vasi arteriosi, non hanno un diametro costante
il sistema nervoso simpatico può determinare quella che è la vasocostrizione arteriolale
aumenta la resistenza, quindi anche la pressione
frequenza dei PA elevata lungo le fibre del SNS: restringimento dal diametro interno
frequenza dei PA lungo le fibre del SNS diminuisce: vasodilatazione
scambio capillare
il sangue all'interno dei capillari ha una pressione che è quella arteriosa, comincia a livello dell'arco aortico con un valore che è il più alto nel circolo sistemico (100 mmHg) e che pian piano diminuisce (nei capillari: 30 mmHg)
questa pressione spinge l'acqua verso l'esterno dei capillari
pressione idrostatica
: il plasma preme sulle pareti del capillare per uscirne
pressione osmotica
: è direttamente proporzionale alla concentrazione di soluti
richiama l'acqua all'interno del capillare
l'equilibrio tra pressione idrostatica e pressione osmotica cambia a seconda che noi consideriamo l'inizio o la fine del capillare
inizio: pressione idrostatica è di 30/32 mmHg, quella osmotica è di 22 mmHg
le due forza muovono l'acqua in direzioni opposte e l'equilibrio è dato dalla somma di queste due forze
all'inizio del capillare l'acqua e i piccoli soluti che sono disciolti tendono ad uscire dal capillare, prevale la filtrazione (pressione=circa 10 mmHg)
all'estremità venosa il sangue venoso perde pressione: la pressione idrostatica è a 15 mmHg, quella osmotica è invariata perchè la concentrazione di soluti nel capillare è rimasta più o meno costante, quindi l'acqua viene richiamata nel capillare con una pressione pari a 7 mmHg, prevale il riassorbimento di acqua e di soluti
attraverso i pori nella parete l'acqua può passare insieme a piccole molecole disciolte (come elettroliti, glucosio, o amminoacidi)
i gas nel sangue (ossigeno, anidride carbonica) sono sostanze lipofile e possono attraversare tranquillamente le membrane cellulari, comprese quelle delle cellule endoteliali
proteine sono molecole troppo grosse per passare attraverso i pori e non sono lipofile, rimangono incastrate nel capillare determinando la pressione osmotica
uniche eccezioni sono le proteine che possono essere trasportate attraverso la parete, per movimenti di endocitosi ed esocitosi che prendono il nome di transcitosi (meccanismi di trasporto mediati da vescicole che consentono ad alcune proteine di uscire/entrare nel capillare)
movimenti dell'acqua
forze di Starling
per osmosi (gradiente di concentrazione)
per filtrazione (gradiente idrostatico)
movimenti di piccoli soluti
per diffusione semplice (gradiente di concentrazione)
per filtrazione (insieme all'acqua)
movimenti delle proteine
transcitosi