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TERREMOTI O SISMI - Coggle Diagram
TERREMOTI O SISMI
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la SCALA RICHTER
La scala Richter è stata
messa a punto nel 1935
dal sismologo statunitense
Charles Francis Richter
è utilizzata per determinare
l’energia rilasciata
da un terremoto.
Misura la magnitudo.
Magnitudo M = log10 (A/A0
)
- grandezza indirettamente legata all’energia liberata all’ipocentro
- A = massima ampiezza misurata di un’onda sismica, espressa in
μm, registrata da un sismografo standard (Wood-Anderson ora non
più in uso) posto alla distanza di 100 km dall’epicentro.
- A0 = è la massima ampiezza di un terremoto di intensità standard
di riferimento che produce una oscillazione massima di 1 μm a una
distanza di 100 km.
- Quando A è uguale a 1 μm, 1 μm/1 μm = 1
si considera una magnitudo uguale a 0.
10X = 1 → 100 = 1
- Esempio: A/A0 = 100 → 10x = 100 → 102 = 100 quindi MAGNITUDO 2
è quindi una SCALA LOGARITMICA in base 10
Un terremoto di grado 1,
registrato alla distanza standard,
determina una ampiezza massima
della traccia 10 volte superiore a quella
di un terremoto di grado 0,
un terremoto di grado 5 ha una ampiezza massima del
sismogramma 105 volte maggiore di quella del terremoto di
grado 0 ... e così via.
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come si calcola la DISTANZA di un terremoto?
- Il tempo che intercorre tra l’arrivo delle onde P e
quello delle onde S
ci fornisce la distanza dell’epicentro.
- All’aumentare della distanza dall’epicentro
aumenta il ritardo.
quanto è forte un terremoto?
Non è corretto parlare della forza di
un terremoto.
Si possono calcolare:
- l'energia sprigionata da un sistema
- i danni causati dal sistema
conoscendo l'ampiezza massima misurata sul sismogramma e l'intervallo tra l'arrivo delle onde P e delle onde S, si può calcolare la magnitudo del terremoto (immagini slide 35, 36, 37)
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EFFETTI DIRETTI dei terremoti
- Vibrazioni del terreno,
dipendono dal tipo di terreno.
I danni anche dal tipo di edifici.
- Dislocazione di faglie,
il danno è proporzionale
allo spostamento ma anche
alla posizione della faglia.
- Variazioni di quota topografica, con
particolare danni per le zone costiere.
EFFETTI SECONDARI dei terremoti inondazioni, tsunami, liquefazioni del suolo, compattazione del suolo, frane e valanghe, incendi, fuoriuscita di sostanze tossiche
PREVISIONE DETERMISTICA
È data dall’osservazione di fenomeni precursori
che costituiscono i segni di un imminente sisma.
Sono tanti, difficili da riconoscere e quantificare.
➢ serie di microsismi rilevabili solo strumentalmente;
➢ variazioni brusche di livello dell’acqua nei pozzi;
➢ deformazioni del terreno;
➢ variazioni di caratteristiche fisiche delle rocce;
➢ comportamento atipico degli animali;
➢ emissione di radon dal terreno.
È un metodo poco affidabile.
PREVISIONE PROBABILISTICA
➢ Si basa sulla teoria del rimbalzo elastico
e sulla conoscenza storica della sismicità
di una determinata area.
➢ Permette di calcolare, a partire dall’ultimo evento, quanto
tempo dovrà più o meno passare prima che l’energia che
continua ad accumularsi nelle rocce si liberi di nuovo
bruscamente sotto forma di onde sismiche.
➢ Non permette di stabilire con esattezza né dove né quando
si verificherà il sisma ma può servire
a identificare le zone a rischio.