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BIOLOGIA, I più piccoli oggetti che un essere umano riesce a distinguere…
BIOLOGIA
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La scoperta delle cellule risale al 600 e si deve a robert hooke vissuto in Inghilterra dal 1635 al 1703. Hooke affiancò al lavoro di ricerca un'intensa attività di progettazione di strumenti scientifici: microscopio ottico. Hook poté scoprire le cellule osservando sottili fettine di sughero
Antoni van leeuwenhoek osservò una grande varietà di microscopici organismi unicellulari che vivono nelle acque stagnanti
Nel 1838 i biologi Schleiden e Schwann rimasero colpiti dalla somiglianza tra animali e piante e scoprirono che sono costituiti da un elemento di base: la cellula. Questo punto costituisce la base della teoria cellulare che afferma che:
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tutte le cellule possiedono un proprio materiale genetico, che contiene le informazioni ereditarie
gli organismi unicellulari sono formati da una sola cellula, quelli pluricellulari da più cellule
I più piccoli oggetti che un essere umano riesce a distinguere misura circa 0,2 mm. Inoltre, la distanza che deve separare due oggetti affinché l'occhio li percepisca come oggetti distinti prende il nome di risoluzione. Molte cellule sono più piccole di 200 micrometri. Quindi per osservarli servono i microscopi
Il microscopio ottico forma immagini ingrandite degli oggetti uttilizzando lenti di vetro e la luce invisibile. Ha il potere di risoluzione di 1000 volte superiori all'occhio umano.
Il microscopio elettronico a trasmissione permette di studiare la struttura interna alle cellule. Esso impiega degli elettromagneti per mettere a fuoco un fascio di elettroni. Dato che gli elettroni sono invisibili li dirige su uno schermo fluorescente. La risoluzione è di 0,2 nm. Però si possono osservare solo cellule morte.