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Letteratura latina, Accio download (5) - Coggle Diagram
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Accio
Bio:
Nasce a Pesaro nel 170 a.C. e muore a Roma nell’85 a.C. quindi con Accio arriviamo al primo secolo a.C., rappresenta un ponte tra primo e secondo secolo a.C.
Carriera:
Non faceva parte del Circolo ed ebbe uno scontro con Lucilio e Pacuvio; viveva nella casa di Decimo Giunio Bruto Callaico.
Si dedica unicamente alla tragedia, suoi abbiamo 50 titoli.
Opere:
Brutus
compose una praetexta per esaltare un antenato di Callaico che lo ospitava; la figura in questione è Lucio Giunio Bruto (non è l’uccisore di Giulio Cesare poiché siamo ancora nel secolo precedente), padre della Repubblica romana e colui che nel 509 a.C. caccia Tarquinio il Superbo da Roma ed è stato il primo console collatino.
Decius
praetexta che ricorda un episodio della storia di Roma dove 3 deci hanno compiuto il gesto della devotio, in cui il generale si sacrificava per assicurare la vittoria al proprio esercito.
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Atreus
si racconta che Accio abbia letto la cothurnata a Pacuvio, il quale la giudicò “rozza e dura”, ma Accio rispose che “un frutto duro può diventare saporito, un frutto molle può solo morire”, con riferimento a Pacuvio che era più anziano di lui.
“Oderint dum metuant”
[Mi odino, purché mi temano]
Parole celebri pronunciate dal protagonista Atreo (Atreo è il padre di Agamennone e Menelao), il quale rappresenta con questa frase il motto del tiranno; il mito tratta una vicenda di scontro familiare: i due fratelli litigano fra loro per il controllo della loro città e Atreo pensa che il potere debba essere gestito senza curarsi minimamente dei propri sudditi.
Atreo qui incarna l’ideale del tiranno.
Questa tragedia ha avuto un grande successo, ma il tema del tiranno è molto significativo sul finire del secondo secolo a.C. e inizio del 2 o 3 sec a.C.
Nella storia di Roma in questo periodo ci furono fortissimi conflitti. Alla fine del secondo sec a.C, a scontrarsi con Scipione Emiliano sono i Gracchi e nel primo secolo a.C. avremo lo scontro che sfocerà addirittura nella guerra civile tra Mario e Silla.
Tutto ciò perché la politica a Roma sta cambiando; a Roma è un’epoca in cui le figure politiche che emergono assumono dei contorni negativi che fanno ricordare ai romani i peggiori tiranni; siamo alla vigilia dei I sec. a.C., dopo il quale ci sarà una dissoluzione della politica romana e Cesare viene ucciso in quanto accusato di aspirare alla tirannide.
Questa tragedia deve dare l’idea di un sentimento avvertito quando le personalità politiche emergono singolarmente rispetto alla Res pubblica.
Infatti ecco interesse per una tragedia come quella di Accio che dimostra il potere nelle mani di un tiranno che non si fa nessuno scrupolo “mi odino purché mi temano”.
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