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Giacomo Leopardi - Coggle Diagram
Giacomo Leopardi
La formazione
Nasce nel 1789 a Recanati. Il padre era Conte Monaldo, un letterato e storico dilettante. I rapporto famigliare era freddo e formali. religiosità bigotta e i contatti con l'esterno erano rari
Si rifugia nei libri, fin da piccolo. Impara da solo il greco antico e l'ebraico, studio vorace, tanto che lo definì "matto e disperato".
Traduce autori latini e greci, compone saggi eruditi e opere poetiche di stampo classico. E le opere di Alfieri, Foscolo e Rousseau lo convincono del valore dell'individuo, del diritto alla felicità e alla ribellione.
La lo studio produce effetti negativi sulla sua salute: la vista gli si indebolisce e una scogliosi gli deforma il petto e la schiena.
Giordani
A 19 anni stringe amicizia, per lettera, con Pietro Giordani, intellettuale già affermato, classicista in letteratura, laico e liberale in politica.
Leopardi si sente capito, gli confida il suo disgusto Recanati, dove "tutto è morte, tutto è insensataggine e stupidità" e matura un distacco dalle idee politiche e religiose del padre.
Nel 1818 scrive due canzoni civili di contenuto patriottico. All'Italia e Sopra il monumento di Dante.
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Roma
Nel 1822 i genitori gli permettono di andare a Roma, da uno zio. Ma rimane deluso perché lo disgustano l'arretratezza e gli intrallazzi della ambiente romano.
Viaggi
Nel 1825, va a Milano su invito dell'editore Stella, per curare un'edizione delle opere di Cicerone.
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Coni gruppi culturali a un rapporto difficile: già nel 1826 aveva rifiutato di collaborare stabilmente all'"Antologia"di Vieusseux.
Negli anni successivi viaggia per Milano, Bologna, Firenze e Pisa, i contati, con gli intellettuali romantici e liberali segnano una netta differenza di posizione