PUBLIO VIRGILIO MARONE

nacque il 15 ottobre del 70 a.C. ad Andes (vicino Mantova) da un piccolo proprietario terriero, che lo fece studiare a Cremona. Perfezionò i suoi studi a Milano e poi a Roma dove strinse amicizia con il poeta e il politico Asinio Pollione. Debuttò quindi come politico ma la abbandonò presto per dedicarsi alla poesia (figura proiettata verso l'otium letterario). non visse una vita avventurosa, amava la serenità e la vita nei campi

in virtù della sua indole riservata si avvicinò all'epicureismo, che predicava una vita appartata lontana dalle preoccupazioni e dalla politica (frequentò la scuola epicurea a Napoli)

quando Cesare fu assassinato (44 a.C.), si tenne fuori ma i rivolgimenti storici coinvolsero anche lui: al termine della guerra tra triumviri e cesaricidi, una parte dell'Italia settentrionale fu espropriata ai legittimi proprietari (tra cui anche quelli di Virgilio)e assegnati ai veterani di Ottaviano, però grazie alle sue influenti amicizie li poté recuperare, ma gli furono nuovamente sottratti , sicché emigrò a Roma

La sua prima grande opera, le BUCOLICHE, apparve nel 39 a.C. e non è altro che una raccolta di dieci poesie pastorali dedicate ad Asinio Pollione (che lo incoraggiò a questo genere e ne favorì la pubblicazione) in forma dialogica e narrativa

Mecenate commissionò a Virgilio la sua 2 opera, le GEORGICHE, un poema didascalico sull'agricoltura a cui dedicò 8 anni per la stesura

su invito di Ottaviano, Virgilio subito dopo iniziò l'ENEIDE, recandosi anche in Grecia per conoscere da vicino i luoghi in cui si svolsero le vicende. L'opera non fu conclusa e Virgilio alla morte ordina ai suoi amici di bruciarla, ma Augusto lo vieta e grazie a lui possediamo questo capolavoro

note anche come ECLOGHE (="canti scelti")

composizione in esametri brevi, che dipingono scene di vita campestre

il termine deriva da "bukolos"= pastore

si ispirano al poeta greco Teocrito, da cui prende l'idea di fondo (ambientazione pastorale e campestre) ma anche spunti e personaggi. Ma a differenza di Teocrito (Sicilia), il paesaggio rappresentato da Virgilio è quello della pianura padana, una natura dolce con colori tenui, ma anche profonda, intima e malinconica. Ma negli idilli i poeti sono mascherati da pastori, i protagonisti della bucoliche sono personaggi reali (suoi amici)

esaltazione idealizzata della vita nei campi, non una vita piena di sofferenza, ma serena e in mezzo alla natura

natura umanizzata di Virgilio, descritta dal "locus amoenus"--->a volte sembra che esprimi i sentimenti dei personaggi

i pastori si lamentano per amori non ricambiati, per disgrazie che colpiscono gli innocenti, contiene riflessioni sull'esistenza che comporta anche dolori e sofferenza, non solo gioia

Le bucoliche lo resero famoso---> a Roma frequenta Mecenate, un personaggio molto importante nella corte di Augusto, è colui che realizza la propaganda e crea un circolo di intellettuali con lo scopo di diffondere il consenso di Augusto. Entra a far parte del circolo e conosce Augusto

i primi argomenti trattano dei lavori più faticosi per l'uomo: cerealicoltura (molto faticosa), la coltivazione degli alberi (più lieve, come la vite e l'ulivo), l'allevamento e l'apicoltura (il compito dell'uomo è limitato al ruolo della natura)

vuole dare degli insegnamenti, ricorrendo ai miti

il poeta ha in mente una terra di piccoli e tenaci agricoltori---> modello di società del mos maiorum (opera di propaganda per restaurare il mos maiorum)

celebrazione in poesia della vita campestre, non canta la grandezza di Roma ma racconta un mondo più arcaico

è diviso in 4 libri

1 LIBRO= vi è una dedica iniziale a Mecenate e invocazione agli dei protettori dell'agricoltura; l'argomento è la coltivazione dei cereali: a ogni stagione dell'anno corrisponde una fase del lavoro, e bisogna scrutare il cielo per scrutare i momenti propizi, osservando il ciclo delle costellazioni.

2 LIBRO= elogio a Mecenate e si conclude con una lode della vita nei campi, lontana da corruzioni e contese. l'argomento è la coltivazione delle piante che ha bisogno di cure e di un terreno adatto per dare frutti

3 LIBRO= invocazione a Pale (dea della pastorizia) e Apollo pastore; l'argomento è l'allevamento di bovini, cavalli e ovini e si conclude con la morte degli animali del Norico a causa di una pestilenza

4 LIBRO= elogio a mecenate, descrizione della vita delle api, simile a quella di una città ben organizzata. Si conclude rievocando la "Bugonia", una superstizione (in seguito ad un'epidemia di api, facendo una sacrificio vi è una miracolosa rinascita delle api dalla carcassa del bue) . Inserisce anche il mito di Orfeo e Euridice

lo stile è molto elegante e raffinato, ottiene gli effetti più vari dall'uso di metafore, personificazioni e fa parlare la natura. Uso moderato degli aggettivi, pochi arcaicismi, fa uso di enjambement e chiasmo