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GIULIO CESARE - Coggle Diagram
GIULIO CESARE
Dopo la morte di Silla, tornò a Roma nel 78 a.C. e si immerse nuovamente nell'attività politica
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fu trascinato in uno scandalo: il tribuno Clodio, travestito da donna fu scoperto intrufolarsi a casa di Cesare per trattenersi con Pompea, la moglie di Cesare.
riuscì a sfuggire alle accuse di aver partecipato alla congiura contro Catilina (protetto da Cicerone e da un gruppo di senatori)
stringendo un patto provato con Pompeo e Crasso, fonda il primo triumvirato, e grazie a questi egli stravinse alle elezioni per diventare console nel 60 a.C.
allo scadere del consolato, divenne proconsole in Gallia Ulteriore--->inizia l'epoca di conquista, minuto di 4 legioni ben adddestrate (gli portò la fama che sempre desiderava)
le se imprese contro i popoli del nord (Elvezi e Germani) sono raccontati nei suoi "Commentarii de bello Gallico"---> Cesare si presentò come difensore dei Galli contro i violenti invasori dei Germani
tra il 58 e il 53 a.C. conquista l'intera Gallia, ma alla fine i popoli celtici si ribellarono (guidati dal loro capo Vercingetorìge) e nel 52 a.C. la guerra divampò; la Gallia divenne provincia Romana con l'epica battagli di Alesia (Cesare assediò la città, 240.000 galli quasi sconfissero i romani, Cesare stesso e delle sue truppe scelte intervennero, i Galli fuggirono)
GUERRA CIVILE
sciolto il triumvirato, il rapporto con il senato (Pompeo ormai vicino) si fece sempre più teso--> guerra civile tra Cesare e Pompeo (raccontata nel "De bello civili")
Dopo i suoi trionfi in Gallia, Cesare intendeva presentarsi al Senato nel 49 a.C., ma per farlo avrebbe dovuto lasciare il comando militare con 6 mesi di anticipo: pertanto chiese un'eccezione, ma il senato (con Pompeo) gliela negò. Cesare avrebbe dovuto presentarsi come privato cittadino e congedare l'esercito (vietato portare nel territorio italiano un esercito in armi): questo significava consegnarsi ai suoi nemici
Cesare forzò la situazione, attraversando il Rubicone (confine italiano)----> Pompeo e i suoi seguaci fuggirono , ma Cesare li incalzò e il conflitto si mosse come un fulmine tra Spagna, Africa e Grecia. Cesare vinse il conflitto, Pompeo si rifugiò ad Alessandria dove però fu ucciso dal re Tolomeo, che sperava nella protezione di Cesare. ad Alessandria Cleopatra sedusse Cesare e sotto la sua protezione divenne regina; la regina accompagnò poi Cesare a Roma
i luogotenenti di Pompeo si riorganizzarono, ma furono sconfitti a Tapso e l'anno dopo a Munda
cercò di riorganizzare lo Stato: gli avversari furono risparmiati, la costituzione repubblicana rimase invariata anche se Cesare accentrò su di sè il potere e si fece nominare dittatore a vita ---> questo uscitò opposizione, quindi fu organizzata una congiura che lo uccise--->tra loro anche Bruto (figlio di una relazione extraconiugale="Anche tu Bruto, figlio mio?"
Fu anche un grande uomo di lettere, ricevette un'educazione raffinatissima
in gioventù scrisse la tragedia "Edipo", poesie d'amore e un poemetto mitologico (elogio ad Ercole)
più tardi scrisse un trattato di retorica dedicato a Cicerone, "De analogia"
fu autore di un pamphlet contro il suo nemico politico Catone Uticense e di un poemetto, "Iter" in cui racconta il viaggio per la Spagna
i due "Commentarii" dedicati alle imprese militari più importanti (guerra gallica e guerra civile), opere più fome e uniche superstiti
Il De bello Gallico racconta, in 7 libri, le guerre di Cesare in Gallia; fu scritto probabilmente a mano a mano e non era altro che uno strumento di propaganda presso l'opinione pubblica romana. Dedica pagine alla società dei Galli e dei Germani, ma essendo uno storico militare racconta della vittoria del suo esercito,
il De bello civili, in 3 libri, racconta come Cesare diviene il padrone di Roma: rimasta incompleta a causa della sua morte, non comprende la fase finale della guerra
usa uno stile scarno, le parole sono meno numerose dei fatti
nacque a Roma tra il 101 e il 100 a.C. da una famiglia patrizia di antichissima nobiltà (faceva risalire le proprie origini a Iulio, figlio di Enea)
era imparentato con Gaio Mario e Cinna (padre di Cornelia, sua moglie) (nemici di Silla), trovandosi sin da giovane legato al partito dei populares, in lotta con le correnti tradizionaliste dell'aristocrazia
a 16 anni fu eletto "Flamen Dialis" e consacrato a Giove, dandogli il diritto di presenziare in Senato
nell'82 a.C. Silla sconfisse i seguaci di Mario ed entrò a Roma, così Cesare decise di lasciare l'Italia e partì in servizio militare in Asia