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Periodo classico – Stile tardo e ricco, A cause delle diverse guerre e…
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- A cause delle diverse guerre e alla malattia diffusa che portavano un gran numero di morti, si diffonde sfiducia negli dei
- Anche gli artisti non pensavano più ai grandi problemi e ai grandi ideali
- Si occupano di più delle piccole cose quotidiane alla propria interiorità e felicità personale
- Così chiamata perché acquistata dagli abitanti di Cnido (città presso le coste dell’Asia Minore).
- Perciò gli uomini si sentono più vicini agli dei della sfera familiare e individuale, in cui si pone al centro il rapporto con il divino, ma non più agli dei olimpici.
- Venne collocata in un tempietto in cui il naos era dotato di due aperture lungo lo stesso asse o in un tempietto monoptero
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- La dea viene rappresentata nuda mentre, prima del bagno rituale (o subito dopo), appoggia un panno sopra un’anfora (o lo prende).
- Il corpo sinuoso, a «S», mostra tutti gli attributi della femminilità. L’articolarsi delle membra secondo una linea curva impone, ai fini statici, la presenza di un appoggio, in questo caso l’anfora con il soprastante panno drappeggiato le cui pieghe, in presenza della luce, generano ombre che contrastano con la morbida e liscia nudità della dea.
- È un espediente dell’artista per avvicinare le reazioni della divinità a quelle naturali di un essere umano. In tal modo, lo spettatore, si sente coinvolto nell'azione.
- Nell' inclinazione laterale della testa di Afrodite, che avvicina le ginocchia e copre le proprie parti intime con la mano destra, appare sorpresa e inaspettata.
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- Il giovane dio, dallo sguardo un po’ distratto, è colto nell’attimo in cui sta per trafiggere con uno stilo (che occorre immaginare tenuto nella mano destra) una lucertola arrampicatasi sul tronco. È, quindi, un dio che sta giocando (per quanto crude- le possa essere il suo gioco): un’attività che nessuno scultore delle età precedenti avrebbe mai pensato di attribuire a un essere divino.
- Ritrae Apollo nell'atto di uccidere una lucertola (dal greco sauros , lucertola, e kteinein , uccidere).
- Il dio fanciullo e dalle membra molli, acerbe, quasi femminee, si appoggia con morbido abbandono a un tronco d’albero ( per reggere la statua).
- La sua testa è ruotata verso sinistra e appena reclinata in avanti.
- Il piede sinistro, accostato al tallone destro, fa sì che la gamba sinistra sia completamente rilassata e quasi disarticolata, accrescendo il senso di cedevolezza del tenero corpo flessuoso.
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- Databile tra il 340-330 a.C.
- Ritrovata durante gli scavi presso le rovine dell'Heraion di Olimpia nel 1877
- La sceltadi raffigurare Hermes (dio della giovinezza, protettore dei mercanti e ispiratore dei sogni degli uomini) e Dioniso (dio del vino, dello stordimento e dell’euforia) è per avvicinare il più possibile gli dei alla realtà e alle passioni più semplici, più comuni, non eccezionali e meno impegnative.
- C'è un nuovo rapporto tra spettatore opera (non più un'opera chiusa o che è a coinvolto nell'azione)
- Viene raffigurato un momento del mito della nascita di Dioniso, il signore dell’ebbrezza e dell’estasi, e bisogna contemplare la nuova relazione, fatta di spazi, di gesti e di sguardi, che si stabilisce tra i due soggetti divini.
- Per vendicarsi del tradimento di Zeus che aveva procreato Dioniso con la mortale Semele, Hera fa morire la madre del bambino e perseguita tutti coloro che proteggono il piccolo dio. Zeus quindi chiede a Hermes di condurre Dioniso nella valle di Nisa affinché siano le ninfe ad allevarlo.
- Prassitele mostra Hermes mentre, in una sosta durante il viaggio, si riposa e fa giocare il bambino, forse con un grappolo d’uva che tiene lontano (purtroppo mancante, assieme al braccio destro tenuto sollevato) .
- Le due divinità sono rappresentate in un atteggiamento molto dolce e confidenziale: mentre Hermes guarda sorridente il fratellino, questi inclina la testa tendendo la piccola mano sinistra verso l’uva .
- Databile tra 335/330 a.C.
- Autore: Prassitele (400-326 a.C.)
- Autore: Prassitele (400-326 a.C.)
- Autore: Prassitele (400-326 a.C.)
- Autore: Skopas (417-340 a.C.)
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- Rappresenta una coppia romana
- La testa è rovesciata furiosamente all’indietro e piegata di lato, come trascinata dalla gran massa di capelli a lunghe ciocche ondulate.
- Le orbite profonde degli occhi, lo sguardo perso verso l’alto, le labbra carnose e dischiuse, l’inquietudine che promana dall’agitazione del corpo della Menade sollecitano lo spettatore a identificarsi con lei per provare sensazioni violente e voluttuose
- La veste della donna (trattenuta in vita da una cintura allacciata sul davanti), scomposta dagli smaniosi movimenti della danza, si apre lasciando nudo un intero lato del corpo.
- Autore: Leochares (390-330 a.C.)
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- Il dio non sembra che stia camminando sulla terra ma che la sfiori appena.
- Il dio è colto mentre ha appena scagliato una freccia (doveva esserci un arco impugnata nella mano sinistra).
- La testa è orientata nella stessa direzione del braccio sinistro sollevato e teso lateralmente.
- Il volto presenta le caratteristiche di altre sculture pure attribuite allo stesso artista, con una forte accentuazione del mento e della base della fronte.
- Le proporzioni, con l’allungamento delle gambe e l’esilità della struttura corporea, risentono molto della nuova ricerca di Prassitele.
- Leochares è concentrato sulla leggerezza
- Il mantello circonda il collo all’altezza del petto ed è fatto drappeggiare attorno al braccio sinistro, in modo da contrastare con il modellato morbido del corpo.
- La gamba destra è appena tesa e il piede poggia completamente a terra, quella sinistra è appena piegata, tenuta un po’ indietro rispetto all’altra e il piede poggia solo con la punta.
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- Autore: Lisippo (390-305 a.C.)
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- Apoxyomenos («colui che si deterge», dal verbo apoxyein , detergere
- Il giovane non sta effettuando nessuna gara e non è neppure un vincitore. È un atleta che, dopo la fatica dell’azione, si toglie di dosso l’olio e il sudore con lo strigile.
- La gamba non è tesa ma flesa
- Il bacino è ruotato, mentre i fianchi sono stretti e il torace allungato e sinuoso
- Le spalle sono quasi su una linea orizzontale poiché le braccia sono sollevate
- La testa, ruotata verso destra, rialzata e lievemente inclinata su un lato, si presenta piccola e con i capelli non più solo cesellati ma corposi e mossi.
- La statua, conquistata dai Romani, era stata collocata presso le Terme di Agrippa ed era, pertanto, godibile da tutti i cittadini che la ritenevano un bene comune.
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