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TUMORI DEL TRATTO URINARIO - 2 - Coggle Diagram
TUMORI DEL TRATTO URINARIO - 2
NON INVASIVO - 2
PAPILLOMA UROTELIALE
Def
benigna, la più rara. Esordio a ogni età, localizzata soprattutto a livello del trigono vescicale, raro in altri luoghi
QC
asintomatiche, occasionalmente ematuria
possibile recidiva, praticamente leggendaria la progressione
DD
PUNLMP
T
resezione endoscopica
Papilloma invertito
con crescita all'interno del connettivo. Sempre senza atipie
PUNLMP
Def
tumore uroteliale papillare con minime atipie citoarchitetturali.
Ep
decisa preferenza maschile, 65aa
QC
asintomatiche, a volte ematuria. PR buona
AP
spesso citologia urinaria negativa. Sono piccoli <2cm e singoli. Associgliano ai papillomi, ma multistratificati, nuclei aumentati e lievemente asimmetrici
può essere difficile da distinguere da un k uroteliale papillare di basso grado, ma il FU è similee
CARCINOMA UROTELIALE PAPILLARE NON INVASIVO
Ep
il più comune k uroteliale. Preferenza M, 70aa. Nel 50% dei casi è basso grado, elevata tendenza alla recidiva ma comunque una "moderata" tendenza alla progressione. Tipicamente localizzate su sup laterale e posteriore.
Def
proliferazione di cellule a diverso grado di malignità, con pattern di crescita papillare e senza invasione della membrana basale. Le atipie cellulari devono essere visibili a bassi o medi ingrandimenti
QC
ematuria
AP
MACRO
lesioni esofitiche, singole o multiple. Le lesioni di basso grado
tendono
ad avere un aspetto traslucido, mentre le alto grado un aspetto iperemico
micro
disordine citologico con anomalie in dimensioni, cromatina e forma nuclei.
disordine architetturale
basso grado: mitosi basali, alto grado: cellule molto atipiche e maggior disordine architetturale. Elevato tasso di recidiva (60%) e di progressione. FPN multifocali (associato ad aumento rischio progressione e mortalità) dimensioni >5cm, precedente ricorrenza, assocazione con CIS, breve PFS
CARCINOMA UROTELIALE INVASIVO
QC
dipende da coinvolgimento organico, dimensioni e stadio. Il più comune è l'ematuria microscopica o macroscopica.
AP
unifocale o multifocale, pattern di crescita polipoide, sessile o ulceroinfiltrativo, rara la morfologia papillare. Possibile associazione a CIS (campo di cancerizzazione)
pattern di crescita: micropapillare, trabecolare, nested, linfoepitelioma-like, signet ring...
possibili forme ad evoluzione divergente, con foci di cellule squamose, ghiandolari o trofoblastiche
C + P
la genesi coinvolge geni tipo TP53, FGFR3, PIK3CA, RB1, HRAS, promotore di hTERT.
classificazione molecolare
Luminali
spesso istologia papillare, sensibili alla T con FGFRr e con chemiosens variabile. PAttern simil epitelio sq, (CK20+, CK5/6-, CD44-)
ulteriormente suddivisi in luminali papillari, luminali non specificate e luminali instabili
basali
istologia squamosa, alto potenziale metastatico, chemioresistenti e non aggredibili con FGFRi. IHC prevalentemente uroteliale
neuroendocrino
altamente minoritari, ma sensibili al pembrolizumab
TNM
il T valuta la profondità di infiltrazione.
PR
il referto di AP varia leggermente a seconda che derivi da una biopsia o da una cistectomia
deve contentere: istotipo, varianti, grado, stadio, invasione angiolinfatica (se non valutabile, riportarlo), compresenza di CIS
Carcinoma squamoso della vescica
AP
forma verrucosa: base diappoggio regolare, atteggiamento soprattutto espansivo. Rara, entra in DD con metastasi di altri organi
invasiva: forma fortemente associata con la schistosomiasi. E' una neoplasia a crescita invasiva molto più aggressivo dei k uroteliali
adenok della vescica
AP
presenta un puro fenotipo ghiandolare. Possibili sottotipi quali il mucinoso e l'intestinale.
spiccata aggressività biologica, spesso diagnosticata in fasi tardive con PR non superiore al 60% a 5aa
FR
estrofia vescicale, irritazione cronica, fenomeni ostruttivi e infez da schistosoma.