L' Hera di Samo è databile attorno al 570-560 a.C. L’imponente kore , giuntaci purtroppo acefala (senza testa), rappresenta o la stessa dea Hera o una fanciulla che reca offerte al tempio. La statua è sostanzialmente cilindrica e in posizione stante, con il chitone di lino, fittamente plissettato, che si allarga a campana in basso, lasciando spazio al solo sporgere delle dita dei piedi nudi e uniti. Il braccio destro è rigidamente steso lungo il fianco, con la mano, serrata convenzionalmente a pugno, che traspare attraverso il sottile tessuto della veste. Il braccio sinistro, invece, oggi quasi del tutto perduto, doveva essere rappresentato, secondo la tradizione, nell’atto di sorreggere un dono o forse le chiavi metalliche del tempio di Hera. La verticale regolarità delle sottilissime pieghettature del chitone conferisce alla figura uno slancio mitigato, ma non interrotto, dalla diagonalità del panneggio del soprastante himation di lana spessa , e dall’omogenea tensione del velo che, partendo dalla parte posteriore della testa perduta, cingendo un fianco si porta sul davanti ed è legato alla cintura, cadendo dritto e liscio lungo il lato sinistro della scultura. In tal modo viene a crearsi un’equilibrata contrapposizione geometrica di masse con diversi trattamenti superficiali che tendono a suggerire, in un certo senso, le forme sottostanti: la vita, i glutei, il ventre leggermente prominente, il seno appena rivelato dall’andamento delle pieghe dell’ himation . Su uno dei bordi del velo, verticalmente, dal basso verso l’alto, corre un’iscrizione in caratteri ionici che ricorda Cheràmyes , il donatore, cioè colui che aveva offerto la statua alla dea a fini propiziatori o di ringraziamento. Nel suo complesso l’ Hera di Samo richiama alla mente anche la morbida modulazione di luci e ombre nelle scanalature a spigolo arrotondato delle colonne ioniche. Sia in architettura sia in scultura, infatti, gli artisti ionici ricercano quella snellezza e quell’equilibrio ideali che diano alle loro opere pro- porzioni sempre più armoniche e perfette.