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Persona fisica, Nel determinare questi atti, il giudice deve perseguire…

- - - - Il minore ultrasedicenne, autorizzato dal tribunale a contrarre matrimonio, con le nozze acquista automaticamente l'emancipazione.
    - - L'emancipato può compire autonomamente gli atti di ordinaria amministrazione, mentre per quelli di straordinaria amministrazione necessita dell'assistenza di un curatore, munito di previa autorizzazione dell'autorità giudiziaria. Gli atti di straordinaria amministrazione eventualmente compiuti dall'emancipato senza l'assistenza del curatore sono annullabili.
        
        Se l'emancipato è sposato con persona maggiore di età, questa ne è il curatore, se invece è anch'essa minorenne, il giudice tutelare può nominare lo stesso curatore per entrambi, scelto preferibilmente tra i genitori.
    - - L'annullamento del matrimonio per causa diversa dal difetto di età, così come l'eventuale scioglimento del matrimonio, non fa venir meno l'emancipazione. Lo stato di emancipazione cessa una volta raggiunta la maggiore età.
  - - - In quali casi si utilizza l'interdizione
        
        L'interdizione è pronunciata con sentenza dal tribunale nei seguenti casi:
        
        c) Incapacità del soggetto di provvedere ai propri interessi : sull'interdizione incide l'attitudine del soggetto a gestire in modo autonomo ai propri interessi. Così potrebbe essere interdetto un soggetto che abbia cospicui e complessi interessi (un imprenditore) e non un soggetto con interessi non significativi (un pensionato)
        
        d) Necessità di assicurare al soggetto un'adeguata protezione: si potrà procedere all'interdizione solo quando risultino non idonei e/o non sufficienti gli altri strumenti di protezione dell'incapace (es. l'amministrazione di sostegno)
        
        Gli interessi ai fini dell'interdizione non sono quelli economici, ma anche quelli extrapatrimoniali. (Es. quelli della cura della propria salute) :warning:
        
        a) Infermità di mente : Malattia che mini profondamente il soggetto nella sua sfera intellettiva, da non consentirgli di esprimere una volontà liberamente e consapevolmente maturata;
        
        b) Infermità non transitoria : ma non che sia irreversibile e/o incurabile, né che privi in modo continuativo il soggetto della capacità di intendere e di volere senza lasciargli "lucidi intervalli"
      - Quando si può essere interdetti
        
        L'interdizione può essere pronunciata solo a carico del maggiorenne, essendo il minorenne già legalmente incapace. Caso eccezionale si verifica nell'ultimo anno della minore età, in cui per una questione di continuità, il soggetto sarà interdetto a partire dal giorno in cui raggiunge la maggiore età.
      - Chi può promuovere il procedimento di interdizione
        
        Può essere promosso dallo stesso interdicendo, dal coniuge, dal partner di un'unione civile tra persone dello stesso sesso, dalla persona stabilmente convivente, dai parenti entro il quarto grado, dagli affini entro il secondo grado, ovvero dal pubblico ministero.
      - Come funziona il procedimento di interdizione
        
        Fase centrale del procedimento di interdizione è l'esame diretto dell'interdicendo da parte del giudice, che può farsi assistere da un consulente tecnico. Gli effetti dell'interdizione decorrono dal momento della pubblicazione della sentenza di primo grado che pronuncia l'interdizione stessa.
        
        Dopo questo esame, il giudice ha la possibilità di nominare un tutore provvisorio dell'interdetto.
      - Condizione giuridica dell'interdetto
        
        L'interdetto non può compiere direttamente alcun atto negoziale, se non quelli necessari a soddisfare le esigenze della propria vita quotidiana. Se compie atti negoziali, questi sono annullabili ed il relativo procedimento può essere promosso entro 5 anni dalla cessazione dello stato di interdizione.
        
        La gestione del patrimonio dell'interdetto e gli atti negoziali ad esso relativi sono compiuti nell'interesse ed in vece dello stesso interdetto. Il tutore può inoltre compiere - in nome e per conto dell'interdetto, in caso ce ne sia la necessità - anche gli atti personalissimi che non siano espressamente preclusi all'interdetto.
        
        Il giudice, con la sentenza che pronuncia l'interdizione o con un successivo provvedimento, può prevedere che gli atti di ordinaria amministrazione possano essere compiuti autonomamente dall'interdetto tramite l'assistenza del tutore.
      - Revoca interdizione
        
        Se e quando dovessero venir meno i presupposti che hanno condotto all'interdizione, quest'ultima può essere revocata - su istanza del coniuge, del partner di un'unione civile fra persone dello stesso sesso, dei parenti entro il quarto grado, degli affini entro il secondo grado, del tutore o del pubblico ministero con sentenza del tribunale (art. 429 c.c.). Detta sentenza produce suoi effetti solo con il passaggio in giudicato.
    - - In questo caso l'istituto ha funzione sanzionatoria
      - Per i rapporti patrimoniali, l'interdetto legale, durante la pena, è nella stessa condizione dell'interdetto giudiziale: Non può compiere atti legati al proprio patrimonio, che sono in caso annullabili. Eventuali atti patrimoniali saranno di competenza di un tutore. La differenza sostanziale è che l'annullabilità degli atti potrà essere fatta valere non solo dall'interdetto e dal suo tutore ma da chiunque ne abbia interesse (annullabilità assoluta). Annullabilità assoluta che è posta come sanzione, a tutela di un interesse generale, che può essere fatto valere da chiunque.
      - A differenza dell'interdizione giudiziale, per gli atti a carattere personale (matrimonio, testamento, riconoscimento figlio naturale ecc) l'interdizione giudiziale non comporta nessuna incapacità.
  - - - a) Presupposto oggettivo: infermità o menomazione fisica o psichica della persona
      - b) Presupposto soggettivo: impossibilità per il soggetto di provvedere ai propri interessi a causa del presupposto soggettivo.
    - - 1) Semplice menomazione psichica: Non per forza una malattia, come la demenza senile, ma anche un affievolimento delle proprie facoltà intellettive o la memoria;
      - 2) Infermità o menomazione fisica: Condizione che preclude al soggetto, in tutto o in parte, l'autonomia nell'espletamento delle funzioni della vita quotidiana (es. portatore di handicap fisico)
      - 3) Infermità o menomazione che incida solo sui profili della personalità (es. giocatore d'azzardo)
      - 4) Abituale infermità di mente: Davanti ad una patologia per cui si potrebbe scegliere tra interdizione e amministrazione di sostegno, si scelga la prima alternativa quando gli strumenti dell'amministrazione non siano idonei a proteggere gli interessi dell'incapace.
    - - L'interdizione può essere pronunciata solo a carico del maggiorenne, essendo il minorenne già legalmente incapace. Caso eccezionale si verifica nell'ultimo anno della minore età, in cui per una questione di continuità, il soggetto sarà interdetto a partire dal giorno in cui raggiunge la maggiore età.
    - - Può essere promosso dallo stesso beneficiario, dal coniuge, dal partner di un'unione civile tra persone dello stesso sesso, dalla persona stabilmente convivente, dai parenti entro il quarto grado, dagli affini entro il secondo grado, dal tutore o dal curatore, dal pubblico ministero, nonché dai responsabili dei servizi sanitari e sociali direttamente impegnati nella cura della persona.
    - - Per ottenere l'amministrazione di sostegno l'interessato deve ricevere un'audizione personale da parte del giudice, che deve recarsi nel luogo dove si trova l'interessato.
        
        Nel definire il contenuto del provvedimento il giudice dovrà poi tenere conto sia dei bisogni che delle richieste della persona, adottando se necessario dei provvedimenti urgenti, anche d'ufficio, per la cura della persona o la conservazione e l'amministrazione del suo patrimonio.
        
        Rispetto all'interdizione e all'inabilitazione, in cui gli effetti sono standardizzati in quanto predeterminati per legge, nel caso dell'amministrazione di sostegno gli effetti vengono determinati caso per caso dal giudice.
        
        Il giudice tutelare nominerà un amministratore di sostegno, eventualmente quello richiesto dallo stesso interessato, in previsione della propria futura incapacità.
        
        In mancanza di queste indicazioni da parte dell'interessato o in presenza di gravi motivi, il giudice sceglierà tra il coniuge non legalmente separato, il partner di un'unione civile tra persone dello stesso sesso, la persona stabilmente convivente, il padre, la madre, il figlio, il fratello, la sorella, i parenti entro il quarto grado ecc.
        
        All'atto della nomina dell'amministratore di sostegno, il giudice tutelare indicherà:
        
        a) Gli atti che l'amm. di sostegno ha il potere di compiere, in nome e per conto del beneficiario;
        
        b) Gli atti in cui l'amministratore di sostegno deve dare il proprio assenso, prestando assistenza al beneficiario.
        
        Diversamente dagli atti indicati nei casi a e b, negli altri casi il beneficiario conserva la propria capacità di agire :warning:
        
        Nel caso l'amministratore di sostegno compia gli atti in violazione alle disposizioni di legge o in eccesso rispetto ai poteri a sua disposizione, questi sono annullabili su richiesta dello stesso amm. di sostegno, del pubblico ministero, del beneficiario o dei suoi eredi o aventi causa.
  - - - L'incapacità legale è determinata dal fatto che un soggetto si trovi in quel momento in una particolare situazione giuridica. Questo è il caso del minore d'età, dell'interdizione giudiziale, dell'interdizione legale, dell'inabilitazione, dell'emancipazione e dell'amministrazione di sostegno.
        
        Incapacità assoluta, nel caso di minore età e interdizione giudiziale. Situazione che preclude al soggetto di compimento di qualsiasi atto negoziale.
        
        Incapacità relativa, nel caso dell'inabilitazione, dell'emancipazione e dell'amministrazione di sostegno. Situazione che lascia permanere al soggetto una più o meno ampia capacità negoziale.
      - Cos'è l'incapacità naturale
        
        L'incapacità naturale è invece determinata dal fatto che il soggetto, pur legalmente capace, si trovi concretamente, nel momento in cui compie l'atto negoziale, in una situazione di incapacità di volere e/o di intendere, per qualsiasi causa:
        
        Causa transitoria: Ad esempio un soggetto che abbia ecceduto nell'uso di alcool o sia sotto shock perché coinvolto in un pauroso incidente stradale.
        
        Causa permanente: Ad esempio un soggetto con una grave forma di demenza senile senza nessuna misura protettiva
      - Quando si ha incapacità naturale
        
        Affinché si abbia incapacità naturale, è necessario che il soggetto sia privo in modo assoluto, al momento del compimento del negozio, della coscienza dei propri atti o che le facoltà psichiche e/o intellettive siano menomate a tal punto da impedire la formazione di volontà cosciente.
      - Come si prova l'incapacità naturale
        
        Al soggetto legalmente capace di compiere un atto, è concesso di impugnarlo, se prova che nel momento in cui l'ha compiuto versava in uno stato di incapacità di intendere e/o di volere. Più facile nel caso di una causa permanente, più difficile nel caso di una causa transitoria.
      - Come sono gli atti compiuti dall'incapace naturale
        
        a) Il matrimonio, l'unione civile tra persone dello stesso sesso, il testamento e la donazione sono impugnabili previa dimostrazione di incapacità naturale;
        
        b) Gli atti unilaterali sono annullabili, se si dimostra l'incapacità naturale e che da questi atti sia derivato un grave pregiudizio per l'incapace;
        
        Annullabili dall'incapace naturale stesso, una volta riacquistata la capacità naturale, entro 5 anno del compimento di questi atti.
        
        c) I contratti sono annullabili se si dimostra se si dimostra l'incapacità naturale e che la controparte contrattuale era in malafede, senza il bisogno che il contratto abbia recato pregiudizio all'incapace (la controparte doveva rendersi conto che stava contraendo con un soggetto incapace)
  - - - a) Infermità di mente non talmente grave da far luogo all'interdizione: incapacità di badare ai propri affari senza privarlo completamente della capacità di intendere o di volere;
      - b) Prodigalità: impulso patologico che incida negativamente sulle capacità del soggetto di valutare la rilevanza economia dei propri atti, spingendolo allo sperpero;
      - c) Abuso abituale di bevande alcoliche o di stupefacenti, esponendo sé o la propria famiglia a pregiudizi economici;
      - d) Sordità o cecità dalla nascita o dalla prima infanzia: nel caso in cui il soggetto non abbia ricevuto un'educazione sufficiente a fargli acquisire la capacità necessaria a badare personalmente ai propri affari.
    - - Il procedimento di inabilitazione ricalca quello di interdizione
    - - Del pari, il procedimento di revoca dell'inabilitazione ricalca quello di revoca dell'interdizione.
    - - L'inabilitato può autonomamente compiere gli atti di ordinaria amministrazione
      - Per gli atti di straordinaria amministrazione, deve compierli insieme al curatore. Il curatore non si sostituisce all'incapace, ma integra la volontà di quest'ultimo, previo ottenimento dell'autorizzazione giudiziale. (consenso sia dell'inabilitato che del curatore)
        
        Il giudice può comunque prevedere che alcuni di questi atti possano essere autonomamente compiuti dall'inabilitato, senza l'assistenza del curatore.
    - - L'assistenza del curatore è altresì sempre necessaria perché l'inabilitato possa stare in giudizio
- - - - La capacità d'agire presuppone la capacità giuridica, ma non si confonde con essa: anche quando difetta di capacità di agire, il soggetto è pur sempre dotato di capacità giuridica.
  - - - La capacità giuridica non costituisce da sola una tutela sufficiente. Se è pur vero che l'idoneità ad essere titolare di diritti doveri è riconosciuta a tutti i soggetti, è anche vero che questi ultimi dovranno essere in grado di badare ai propri interessi; tutti capiscono che un bambino potrebbe scambiare un bene prezioso di sua proprietà per un pacchetto di caramelle.
- - - - Un bambino ha la capacità giuridica, perché è titolare di diritti della personalità e può essere titolare di un patrimonio; ma non ha la capacità di agire, perché non può stipulare contratti, né altri negozi giuridici.
  - - - Nel diritto moderno la capacità giudica generale spetta a ogni uomo. Può invece essere esclusa, in casi limitati, la capacità di essere soggetto di particolari rapporti giuridici.