Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
LA CIVILTÀ CAVALLERESCA - Coggle Diagram
LA CIVILTÀ CAVALLERESCA
-
In passato i castelli erano piccole Torri e successivamente vennero ampliate da altre terri ed edifici interni, ma esssenziale era la costruzione all’interno di essi di un pozzo utile per resistere agli attacchi esterni.
LA VITA AL CASTELLO
La potenza del signore non dipendeva più soltanto dalla vastità del feudo che possedeva, ma anche dalla grandiosità e robustezza del suo castello. Nel castello risedevano oltre al signore e alla sua sposa, i loro figli finché erano piccoli; di questi in futuro solo il maggiore rimaneva.
I CAVALIERI
I cavalieri erano quelli che un tempo erano chiamati vassalli. Perlopiù erano i figli abbandonati dai signori; Nessun signore aveva più di 50 cavalieri visto che le attrezzature costavano tantissimo e ad ogni battaglia si dovevano cambiare.
TRA LEGGENDE E REALTÀ
Si credeva che i cavalieri fossero, umili, puri di cuore, generosi come re Artù, ma in realtà erano educati alla violenza e si vantavano delle loro vittorie.
I CONTADINI
I contadini non venivano più trattati come una volta, quindi decisero di ribellarsi ma non finì bene visto che i cavalieri non avevano nessuna pietà per loro e l’implicavano i capi agli alberi del bosco o ai torroni del castello.
-
IL TORNEO
I protagonisti dei tornei erano i signori e i cavalieri, anche principi e re. I giochi erano di abilità e forza, e il vincitore riceveva soldi e fama.
LA CACCIA
Una delle attività preferite dai signori era la caccia. Visto che era una buona preparazione per la guerra ed era anche una grande manifestazione di prestigio da orrire agli ospiti illustri
LA CASTELLANA
Le femmine nella società feudale non avevano diritto a niente, neanche a scegliersi un marito e quando si sposava portava delle doti che solo il marito poteva usare.
Però avevano anche una grande cioè di poter studiare, leggere, scrivere, al contrario dei mariti che rimanevano analfabeti.
Infine in assenza del marito gestivano loro il castello
L’amor cortese erano i racconti che facevano gli artisti che venivano ospitati dai castelli per rallegrare le giornate della corte. Raccontavano l’amore difficile tra la castellana e il suo cavaliere, che spesso finiva in tragedia