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02- BdS, Eventi cellulari dello Sviluppo - Coggle Diagram

- - - - Anatomia :skull_and_crossbones:
        
        Genetica :female-scientist::skin-tone-4:
        
        Fisiologia :speaking_head_in_silhouette:
        
        BioChimica :label:
        
        Biologia molecolare :butterfly:
        
        Ecologia :deciduous_tree:
    - - Azione combinata dei geni spazio-temporale :stopwatch: :pushpin:
        
        Interazioni cellulari :iphone:
        
        Interazioni ambientali :recycle:
    - - :egg: Dal uovo fecondato
        al essere pluricellulare :lizard:
        
        Riassunto
        
        Interazioni cellulari (modificazioni composizioni delle membrane o di prodotti di secrezione) :iphone:
        
        Migrazione :passport_control:
        
        Differenziamento :signal_strength:
        
        Morte cellulare :skull:
        
        Proliferazione (numero di divisioni e orientamento) :heavy_multiplication_x:
- - - - B) Induzione juxtacrina: il segnale raggiunge per diffusione i recettori posti su cellule giustapposte attraverso la matrice extracellulare (sinistra) 0, grazie alla giustapposizione di protrusioni cellulari, segnali induttivi espressi sulla membrana delle cellule inducenti stimolano recettori espressi sulle cellule competenti (destra).
  - - - Induzione istruttiva
        
        determina il differenziamento del tessuto competente secondo modalità determinate dall’induttore stesso attraverso l’azione di molecole diffusibili, i MORFOGENI
      - Induzione permissiva
        
        consiste nella capacità del tessuto inducente di attivare fenomeni di autodifferenziamento.
- - - - G1 :heavy_check_mark: Ciclina D
        
        S :heavy_check_mark: Ciclina E
        
        G2 :heavy_check_mark: Ciclina A
        
        Mitosi :heavy_check_mark: Ciclina B
    - - 2.4.Checkpoint
        
        In momenti particolari del ciclo cellulae eucariotico si attivano meccanismi di controllo che cosentono oppure bloccano l'accesso della cellula alle fasi successive del ciclo.
        
        Ad ogni punto di controllo si attivano eventi regolatori che attivano (CAK) o bloccano il complesso ciclina Cdk e, quindi, la transizione alla fase successiva del ciclo, finché la cellula non é pronta.
        
        Segnali intracellulari e dell'ambiente esterno attivano proteine inibitorie di Cdk nei due principali checkpoint studiati, uno alla ine di G, (punto di restrizione), altro alla fine di G,. Se le condizioni non consentono la progressione nel ciclo, la cellula entra in quiescenza.
      - 2.5. Punti di controllo del ciclo cellulare (checkpoint)
        
        Segnali intracellulari e dell’ambiente esterno attivano proteine inibitorie di Cdk nei due principali checkpoint studiati, uno alla fine di G, (R, punto di restrizione), l'altro alla fine di G,. Se le condizioni non consentono la progressione nel ciclo, la cellula entra in quiescenza.
        
        Punto di controllo di G1 :construction:
        
        Dimensione della cellula
        
        Presenza du nutrienti
        
        Presenza di fattori di crescita
        
        Presenza di danni al DNA
        
        Punto di controllo di assemblaggio del fuso mitotico :construction:
        
        Attacco dei cromosomi al fuso
        
        Punto di controllo di G2 :construction:
        
        Dimensioni della cellula
        
        Completamento della replicazione del DNA
      - 2.6. Controllo del ciclo cellulare da parte di fattori esterni
        
        Fattori di crescita (in inglese Growth Factor, GF) stimolano la cellula quiescente (in G0) ad entrare nel ciclo cellulare e progredire lungo la fase G1,. Al termine di questa fase, giunta al punto di restrizione (R), la cellula o viene commissionata in modo irreversibile a proseguire nel ciclo (e diventa indipendente dai fattori di crescita) o a tornare in G0
  - - - 2.7. Comparazione del ciclo cellulare nelle cellule somatiche e nell'embrione durante la segmentazione
        
        Nei blastomeri (embrione prima della MTZ) si realizzano solo le fasi S e M. Nell’embrione l’entrata in fase M è promossa dal fattore promotore della fase M (MPF), non attivo quando il ciclo passa alla fase S. Dopo la Maternal to Zigotic Transition (MZT) le mitosi riacquisiscono anche le fasi G1 e G2.
      - 2.8. Comparazione delle stadio al quale avviene la MZT (Maternal to Zygotic Transition) in varie specie animali
        
        Nelle prime fasi dello sviluppo embrionale, in molte specie, la segmentazione procede molto velocemente grazie all'uso di trascritti accumulati dalla madre nel citoplasma dell'uovo ed ereditati, in seguito, dalle cellule embrionali in segmentazione (blastomeri).
        
        Ciò è reso possibile dalla presenza nel citoplasma dell'uovo di proteine che regolano la ciclina B e spingono la cellula ad entrare in fase M.
        
        Dalla MZT viene attivata la trascrizione del genoma embrionale e il ciclo cellulare comprende anche le fase Gap (G, e G,). .
        
        Nel Mammifero i trascritti presenti nel citoplasma dell'uovo vengono degradati rapidamente dallo zigote, che attiva la trascrizione di geni propri. In rosso è indicato il trascrittoma materno, degradato in stadi diversi a seconda della specie; in azzurro è indicato il trascrittoma embrionale
- - - - Adesione cellulare :stuck_out_tongue:
      - Migrazione cellulare :passenger_ship:
      - Segnalazione cellulare :red_circle:
      - :notebook_with_decorative_cover:
        
        Reaggreazione e affinità selettiva. Cap 4
        
        Ruolo delle caderine nello sviluppo
        
        Figura 4.1.1 Funzione e struttura delle caderine.
        
        Una molecola di caderina ha tre domini di legame: un dominio extracellulare, che presenta un sito per il legame omofilico e un sito di legame per il calcio, un dominio transmembrana e un dominio citoplasmatico che é connesso a filamenti di actina tramite proteine linker. II legame omofilico che si instaura tra caderine garantisce una efficiente adesione cellulare.
        
        L'importanza dei tipi di caderina per una morfogenesi coretta. Kintener, 1992
        
        E-caderina dell'endoderma
        
        N-caderina del tubo neurale presuntivo e della cresta neurale presuntiva
- - - - For instance, the tracheal (respiratory) system in Drosophila embryos develops from epithelial sacs. The approximately 80 cells in each of these sacs become reorganized into primary, secondary, and tertiary branches without any cell division or cell death (Ghabrial and Krasnow 2006).
        
        This reorganization is initiated when nearby cells secrete a protein called Branchless, which acts as a chemoattractant (usually a diffusible molecule that attracts a cell to migrate along an increasing concentration gradient toward the source secreting the factor).[i] Branchless binds to a receptor on the cell membranes of the epithelial cells.
      - The cells receiving the most Branchless protein lead the rest, whereas the followers (connected to one another by cadherins) receive a signal from the leading cells to form the tracheal tube (Figure 1). It is the lead cell that will change its shape (by rearranging its actin-myosin cytoskeleton via a Rho GTPase-mediated process) to migrate and form the secondary branches.
        
        During this migration, cadherin proteins are regulated such that the epithelial cells can migrate over one another to form a tube while keeping their integrity as an epithelium (Cela and Llimagas 2006).
    - - Polarizzazione
        
        Protusione del bordo cellulare
        
        Adesione
        
        Migrazione
    - - Durante lo sviluppo dell’embrione le cellule possono essere di tipo epiteliale oppure di tipo mesenchimale.
        
        Sulla base di ciò, si osservano due principali tipi di movimento cellulare
        
        :notebook:
        
        Transizione epitelio-mesenchima
        
        Fasi della migrazione
        
        4.2. Rappresentazione schematica che illustra le fasi della migrazione e i cambiamenti morfologici a cui una cellula epiteliale o una singoola cellula va incontro per poter migrare
        
        Alla formazione di alcuni prolungamenti non polarizzati (fase 2), segue il loro orientamento verso la direzione di migrazione (fase 3) in risposta ad una molecola chemoattrattiva. L'imposibilità di elaborare altri i prolungamenti o la mancanza di un gradiente della molecola guida determinano la fine della migrazione della cellula (fase4)
        
        4.3. Rapppresentazione schematica che ilutra le tappe a cui va incontra una cellula in migrazione
        
        A) Una cellula in migrazione ha una polarita intrinseca che dipende dal reclutamento di alcune proteine che determinano la localizzazione di vescicole, la disposizione dell’apparato di Golgi e la formazione di microtubuli, a partire dal centro di organizzazione dei microtubuli (MTOC, Microtubule Organizing Center.
        
        B) La formazione di protrusioni, guidata dalla polimerizzazione di actina, determina l’inizio della migrazione della cellula. Le protrusioni di nuova formazione sono stabilizzate da nuovi punti di contatto con molecole della ECM.
        
        C) La scomparsa dei punti di adesione nella parte posteriore della cellula determina la retrazione del margine posteriore.
        
        4.4. Rappresentazione schematica di una sezione trasversale a livello del tronco di un embrione di vertebrato
        
        Dopo la chiusura del tubo neurale le cellule della cresta neurale si delaminano dalla parte dorsale del tubo e, acquisendo caratteristiche mesenchimali, migrano ventralmente seguendo vie diverse in risposta a stimoli attrattivi o repulsivi.
        
        :
        
        Esempi di vie di migrazione cellulare a lunga distanza in embrioni di vertebrati
        
        4.2.1. Rappresentazione schematica delle vie di migrazione intraprese da alcuni gruppi cellulari durante lo sviluppo embrionale del mammifero
        
        .
        
        Le cellule della cresta neurale si delaminano dal tubo neurale in chiusura e dalla regione dorso-mediale dell’embrione migrano colonizzando aree specifiche dell’embrione dando origine per esempio a cellule della midollare del surrene (MS), gangli simpatici (GS), melanociti della cute (C), alla cartilagine del cranio (CC).
        
        Le cellule germinali primordiali dal sacco vitellino migrano nelle creste genitali che si stanno formando (G). Le progenitrici delle cellule linfoidi migrando andranno a colonizzare il fegato (F), il midollo osseo (MO), il timo (T), la milza (M) e i linfonodi (L). Le progenitrici delle cellule eritroidi migrano verso il fegato (F) e il midollo osseo (MO).
        
        Cambiamenti morfologici e movimenti delle cellule epiteliali
        
        4.5. Rappresentazione schematica del cambiamento morfologico a carico delle cellule e di conseguenza del foglietto epitelialre che costituiscono, in seguito alla riorganizzazione del loro assetto citoscheletrico
        
        Microtubili e microfilamenti di actina
        
        4.6. Rapprentazione schematica di alcuni movimenti in cui le cellule, modificando i loro rapporti reciproci, determinano una riorganizzazione del tessuto
        
        Esempio da un epitelio stratificado a uno laminar