posizionamento contro lo sviluppo, rifiutato in quanto prodotto della visione del mondo occidentale e delle narrative che lo giustificano come modello universale. Cerca, piuttosto, di superare la stessa nozione di sviluppo/visione modernista del mondo, come individuato da Arturo Escobar (antropologo che è uno dei massimi esponenti) secondo cui emergeranno nuove visioni del mondo basate su conoscenze locali di coloro che ora sono oppressi dall'egemonia del pensiero moderno di matrice occidentale. Secondo quest'approccio, le teorie dello sviluppo hanno tutte fallito nell'individuare cause e soluzioni per ridurre il sottosviluppo, contribuendo ad aggravare le condizioni di dipendenza economica di diversi paesi, a rischio esaurimento risorse. L'idea dello sviluppo contestata è legata alla tradizione intellettuale dell'Illuminismo, alla suddivisione cartesiana in res cogitans e res extensa (che include natura non pensante e esseri umani di aree colonizzate). Da qui è derivato anche il nefasto dualismo sviluppato/sottosviluppato, dove la prima è condizione assolutamente desiderabile raggiunta dai paesi occidentali, che non hanno preso in considerazioni le conseguenze oscure delle loro pratiche industriali ed economiche costruite a spese dell'ambiente e dei gruppi umani minoritari