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PATOLOGIA BENIGNA DELLA MAMMELLA - Coggle Diagram
PATOLOGIA BENIGNA DELLA MAMMELLA
STRUTTURA DELLA MAMMELLA
TESSUTO ADIPOSO
COMPONENTE EPITELIALE
Dotti sub-segmentali, segmentali, seno galattifero e dotto collettore.
Unità fondamentale = terminale dutto-lobulare costituito da lobuli e dotto terminale. Nella parete dei lobuli duplice componente epiteliale interna e mioepiteliale esterna (contrazione permette avanzamento del latte)
PATOLOGIA INFIAMMATORIA
ECTASIA DOTTI MAMMARI
Donne primipare o pluripare in età fertile.
Causa: accumulo di colostro che, essendo molto denso, può aver difficoltà e defluire. Il colostro accumulato dilata il dotto mammario e determina appiattimento dell'epitelio con fibrosi che lo circonda
Progressione: possibile rottura con reazione infiammatoria e fibrotica proprio al di sotto del capezzolo che può apparire retratto (segno di carcinoma ma può anche essere portato da questa patologia benigna).
possibile associazione con malattia fibrocistica.
Nel contesto del tessuto infiammato può esserci necrosi, quindi deposizione di sali di calcio e formazione di
calcificazioni
visibili alla mammografia (grossolane, non piccole e puntiformi come quelle associate al carcinoma).
ASCESSO MAMMARIO
Donne che stanno allattando.
Attraverso le ragadi risalita di batteri nei dotti mammari. Qualora si dovessero rompere danno origine ad ascessi = raccolte di pus con abbondanti neutrofili e detriti necrotici.
Trattamento con ab e sospensione dell'allattamento.
NECROSI DEL TESSUTO ADIPOSO
Micro: tessuto necrotico richiama macrofagi che iniziano a fagocitare il materiale proveniente dalle cellule del tessuto adiposo. Possibile versamento ematico con formazione di emosiderina che viene fagocitata dai macrofagi --> macrofagi di colore brunastro.
Possibile formazione di
nodulazioni firbotiche palpabili.
Possibile steatonecrosi anche nelle forme iniziali di carcinoma --> non va sottovalutata!
SECONDARIA AD ECTASIA DEI DOTTI MAMMARI O MALATTIA FIBROCISTICA (rottura di una cisti)
Ineteressa i tessuti più profondi
SECONDARIA A TRAUMA O INTERVENTO CHIRURGICO
Interessa i tessuti più superficiali
GRANULOMATOSI
TUBERCOLOSI
SARCOIDOSI
DA CORPO ESTRANEO
Più frequente in passato per rottura delle prime protesi.
MASTITE GRANULOMATOSA
Alla base
malattia immunologica
che determina serie di granulomi che formano piccoli aggregati non coalescenti nè caseosi.
RADIAL SCAR
Eziologia: non chiara, forse patologia infiammatoria di un dotto determina proliferazione epiteliale o proliferazione epiteliale determina rottura del dotto e stato infiammatorio.
Macro: lesioni in genere non visibili, se d >1 cm visibili macroscopicamente e alla mammografia con aspetto stellato che ricorda carcinoma duttale della mammella.
Micro: cicatrice centrale di consistenza fibroelastica da cui si irradiano serie di lobuli e dotti. I dotti non presentano atipie, al massimo appaiono schiacciati o hanno il lume occupato da alcune lesioni protrudenti. Confermato doppio strato.
Associato a rischio di sviluppare carcinoma mammario
MALATTIA FIBROCISTICA
Benigna
Frequente diagnosi
Tutte le età ma soprattutto in età fertile
Terapia orale contraccettiva ritarda insorgenza perchè stabilizza la quantità di ormoni a cui è sottoposta la mammella senza sbalzi ormonali.
CISTI
Varie dimensioni
Parete costituita da epitelio cubico appiattito per pressione del contenuto della cisti
Contenuto emorragico o fluido chiaro.
Diminuzione del tessuto adiposo attorno alla cisti e sostituzione con tessuto fibroso bianco.
Stress meccanico = metaplasia apocrina.
FIBROSI
Variabile entità in base al numero di ghiandole che ci sono rotte.
CALCIFICAZIONI
Contenuto delle cisti può riassorbirsi determinando deposizione di sali di calcio e formazione di calcificazioni.
GINECOMASTIA
Soggetti di sesso maschile, iperplasia della componente epiteliale e ghiandolare.
Età prepuberale, causa: sbalzi ormonali.
Età adulta, causa: aumentata produzione di estrogeni o diminuita produzione di testosterone. Iatrogena, tp con digitale, tumore delle cellule del Leydig e cirrosi.
Rx: massa di forma ovalare o discoidale centrata sul capezzolo, consistenza teso-elastica.