“Piacemi il pittore sia dotto, in quanto è possa, in tutte l'arti liberali; ma in prima desidero sappi geometria. Piacemi la sentenza di Panfilo, antiquo e nobilissimo pittore, dal quali i giovani nobili cominciarono ad imparare dipingere. Stimava niuno pittore potere bene dipingere se non sopea molta geometria. I nostri dirizzamenti, dai quali si esprieme tutta la perfetta, assoluta arte di dipingere, sarnno intesi facile dal geometra. Ma chi sia ignorante in geometria, né intenderà quelle né alcuna altra ragione di dipingnere. Pertanto affermo sia necessario al pittore imprendere geometria. E farassi per loro dilettarsi de’ poeti e degli oratori. Questi hanno molti ornamenti comuni col pittore; e copiosi di notizia di molte cose, molto gioveranno a bello componere l’istoria, di cui ogni laude consiste in la invenzione, quale suole avere questa forza, quanto vediamo, che sola senza pittura per sé la bella invenzione sta grato. Lodasi leggendo quella discrezione della calunnia, quale Luciano racconta da Apelle”.