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PRINCIPIO DI DETERMINATEZZA, :red_flag: La CC nel 2008 era stata chiamata…

- - - - più la norma è determinate + è facile farla rispettare e applicarla.
    - - colui chiamato a disporre delle norme incriminatrici in modo chiaro e limpido.
    - - Destinatari della norma, noi.
- - - - La Giurisprudenza ha assunto una posizione di conservazione fino al 2019, a proposito delle norme cui era stata chiamata a sindacare per la legittimità costituzionale per deficit di determinatezza: usava lo strumento delle sentenze interpretative di rigetto.
        
        Quando la CC definisce la legittimità di una norma non è che può riscrivere la fattispecie incriminatrice in modo più determinato, perchè quello spetta al legislatore. Così la corte ha cercato di individuare delle interpretazioni cost.orientate, alternative rispetto all'accoglimento della questione di legittimità costituzionale. VEDIAMO due sentenze interpretative di rigetto interpretate in chiave cost. compatibile:
        
        REATO AMBIENTALE
        
        :check: ESEMPIO R.AMBIENTALE/DISASTRO: art.434 norma di chiusura dei reati contro l'incolumità pubblica, utilizzata per dare rilevanza ai fenomeni di disastro ambientale, prima dell'art.452 quater che ad oggi incrimina direttamente il disastro ambientale. :red_flag:
        
        REATO DI STALKING
        
        :check: ESEMPIO STALKING: pronuncia della CC del 2014 sull'art.612 bis. Si tratta della norma che incrimina gli atti di persecuzione, e questa norma è un chiaro esempio di formulazione di norme incriminatrici in cui il legislatore ha usato la tecnica casistica che tipizza le modalità CONCRETE di realizzazione del fatto. Il punto è che sono stati usati termini molto ampi appunto, come gravi stati di timore e di paura, timore della propria incolumità, alterazione della propria abitudine di vita. :red_flag:
      - :warning: Uno dei pochi casi in cui la corte ha dichiarato l'illeggittimità cost. della norma(secondo il criterio per cui una norma NON è scarsamente determinata quando rispetta il criterio di verificabilità empirica della fattispecie) Cioè la norma di base deve essere costretta intorno a FATTI verificabili in concreto: la norma in questione era quella in materia di PLAGIO.
        
        Tale norma conteneva proprio il riferimento a elementi la cui presenza NON è in grado di essere verificata in concreto. MA eliminandola, si creò una brocca lacuna normativa e i fenomeni di plagio, per molto tempo, non ebbero rilevanza penale salvo alcuni contesti. La lacuna fu poi successivamente colmata con la legge N.228/2003 con la quale venne riscritto l'art.600, in cui vennero ridefiniti i contorni* della TIPICITÀ PENALE. :!!: