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LA PRIMA GUERRA MONDIALE - Coggle Diagram
LA PRIMA GUERRA MONDIALE
SCINTILLA
L’avvenimento che segnò l’inizio del primo conflitto mondiale fu l’attentato all’arciduca Francesco Ferdinando d'Austria a Sarajevo, da parte di uno studente membro di un movimento patriottico bosniaco, per vendicarsi dell’occupazione della Bosnia-Erzegovina da parte dell’impero austro-ungarico.
L’Austria ritenne responsabile dell’uccisione di Francesco Ferdinando la Serbia che dava rifugio ai terroristi bosniaci. Così decise di mandare un duro ultimatum alla Serbia
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battaglia della Marna.
La battaglia della Marna fu uno scontro durissimo avvenuto sul fronte occidentale, nel quale
l’esercito tedesco decise di impiegare la maggior parte delle loro forze per ottenere una rapida vittoria contro la Francia, prima che i soldati russi arrivassero sul fronte orientale.
L’esercito tedesco dal momento che aveva preparato un guerra-lampo, invase il Belgio (neutrale) per prendere l’esercito francese alle spalle. Le truppe tedesche arrivarono fino a pochi chilometri dalla capitale, proprio sul fiume Marna, dove i francesi riuscirono a respingerle.
Questa battaglia segnò un momento decisivo delle prima guerra mondiale, per via del fatto che decretò il fallimento dei piani tedeschi e trasformò la guerra in una lunga lotta di logoramento nelle trincee.
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PATTO DI LONDRA
Il governo italiano nell’aprile del 1915 strinse un patto segreto a Londra con la Francia e l’Inghilterra impegnandosi ad entrare in guerra entro un mese al fianco della triplice Intesa, ottenendo in cambio alcuni compensi territoriali.
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La guerra continua
Due grandi battaglie ebbero luogo sul fronte francese, intorno alla fortezza di Verdun e sul fiume Somme. Nonostante le centinaia di migliaia di morti, non portarono a risultati concreti e i due eserciti restarono fermi sulle precedenti posizioni.
Guerra sui mari
Nel frattempo le navi da guerra inglesi cercavano di bloccare i porti tedeschi per ostacolare i rifornimenti di merci, materie prime, generi alimentari necessari alla Germania.
Nel 1916 la flotta tedesca cercò di rompere il blocco navale: cosi, presso la penisola dello Jütland, il 31 maggio, le due grandi flotte, tedesca e inglese, si scontrarono per l’intera giornata.
La flotta che uscì vincitrice dalla battaglia dello Jutland rimase incerta, visto che sia la flotta tedesca che quella inglese si dichiaravano vincitrici, ma il controllo dei mari rimase all’Inghilterra. La marina tedesca in seguito rimase al riparo, affidando il proseguimento della lotta ai sommergibili, che avevano il compito di affondare le navi mercantili, in modo da mettere in crisi i rifornimenti per l’Inghilterra.
gli affondamenti delle navi civili, realizzati dai sommergibili tedeschi, in particolare quello del Lusitania, che aveva provocato la morte di diversi cittadini statunitensi.
il governo americano decise di dichiarare guerra alla Germania. Così, nell’aprile del 1917, gli Stati Uniti entrarono in guerra a fianco dell’Intesa
La resa della Russia
I motivi che causarono l’uscita della Russia dal conflitto erano dovuti al fatto che in Russia scoppiò una grande rivoluzione che portò la fine del regime zarista e l’ascesa al potere del partito bolscevico di Lenin, che intendeva costruire uno Stato comunista. Così nel dicembre del 1917, Lenin firmò un armistizio con la Germania e poi il trattato di pace di Brest-Litovsk.
Questa pace comportò alla Russia notevoli perdite territoriali che andarono alla Germania, e avvantaggiò nel conflitto i tedeschi e gli austriaci, che spostarono le loro truppe, sul fronte italiano e che diedero inizio alla battaglia di Caporetto.
Le armate italiane dovettero ritirarsi per evitare di restare accerchiate. Ma la ritirata, che non era stata pianificata dal comandante, il generale Luigi Cadorna, divenne disastrosa.
Il paese reagì tuttavia con fermezza alla drammatica situazione militare. Il generale Armando Diaz sostituì Cadorna. mentre a Roma veniva costituito un governo di solidarietà nazionale, presieduto da Vittorio Emanuele Orlando
l’esercito seppe reagire positivamente riorganizzandosi e trovando slancio e motivazioni per continuare a combattere. Così l’offensiva nemica fu fermata lungo il fiume Piave.
L'anno della vittoria
La primavera del 1918 vide le due ultime offensive della Germania e dell’Austria contro la Francia e l’Italia. In Francia le divisioni tedesche tentarono di sfondare lo schieramento anglo-francese,riuscendo a raggiungere nuovamente la Marna.
Qui gli alleati, che si avvalevano anche delle truppe americane e di cannoni, carri armati e aerei schierati in gran numero, respinsero i tedeschi che avevano esaurito nell’offensiva le loro ultime risorse. Subito dopo gli alleati diedero inizio a una grande controffensiva, che in breve li condusse alla vittoria finale.
Anche l’esercito italiano respinse gli ultimi attacchi austriaci e riportò una definitiva affermazione a Vittorio Veneto.
Il 4 novembre entrò in vigore l’armistizio con l’Austria, e I’11 novembre la Germania chiese a sua volta la pace.
Trattati di pace
Nel gennaio 1919 si riunì a Parigi la conferenza della pace. Ad essa parteciparono i rappresentanti delle nazioni vincitrici.
I paesi sconfitti non furono chiamati a partecipare alla conferenza.
Già prima della conclusione della Grande Guerra, il presidente Wilson, con i suoi quattordici punti, aveva esposto i principi fondamentali ai quali i trattati di pace si sarebbero dovuti ispirare
Ma la logica che prevalse nei trattati di pace conclusivi fu quella di schiacciare la Germania, obbligandola a pagare pesanti indennizzi, in quanto responsabile della guerra, e togliendo all’ex impero tedesco territori, colonie e risorse economiche, per evitare in futuro altre iniziative belliche.