Solo nel 1923 pubblicò il suo terzo romanzo, La coscienza di Zeno, che rappresenta la seconda fase della sua opera e che fece conoscere e apprezzare Svevo da parte della critica francese, grazie all'intervento di James Joyce con il quale era entrato in contatto nel 1905 a Trieste, quando lo scrittore irlandese vi lavorava come insegnante di inglese.
Nel 1925, in seguito a una favorevole presentazione di Montale, Svevo fu conosciuto e apprezzato anche in Italia