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(1896-1981) - Coggle Diagram
EUGENIO MONTALE
(1896-1981)
LA VITA
Eugenio Montale nacque a Genova da una famiglia di commercianti. Arruolato nel 1917, partecipò alla prima guerra mondiale.
Alla fine della guerra, rientrato a Genova e privo di un lavoro fisso, inizio qualche collaborazione a giornali e riviste
Nel 1922 pubblico le sue prime poesie, ma la notorietà gli venne nel 1925 con la raccolta Ossi di seppia.
Nello stesso anno Montale precisò i suoi orientamenti di pensiero sottoscrivendo il manifesto degli
intellettuali antifascisti promosso da Benedetto Croce
Nel 1927 il poeta si trasferì a Firenze, con un incarico presso l’editore Bemporad e poi come direttore del Gabinetto scientifico-letterario Vicusseux, incarico da cui fu licenziato nel 1938, perché si rifiutò di iscriversi al Partito fascista.
Nel 1966 Montale fu nominato senatore a vita e nel 1975 ricevette il premio Nobel per la letteratura.
Trascorse gli ultimi anni di vita a Milano, dove mori.
fu Milano, dove egli si trasferì nel 1948 egli si trasferì a Milano, dove egli si trasferì per entrare come redattore al “Corriere della Sera”, incarico che conservò fino al 1973.
OPERE
Ossi di seppia, pubblicata nel 1925, è l’opera più famosa di Montale.
La raccolta si apre all’insegna di una dichiarazione di poetica antidannunziana: nei primi versi della poesia Limoni
Montale contrappone un ideale di semplicità e di quotidianità, capovolgendo completamente gli atteggiamenti e la sensibilità dannunziani. Gli oggetti della sua poesia sono infatti emblematici di una condizione esistenziale di aridità, di malessere, di incompiutezza, di negatività, che rappresenta l’esatto contrario del superomismo di d’Annunzio.
Il linguaggio con cui il poeta esprime questi temi è un impasto di straordinaria espressività, ma sempre al servizio di una musicalità aspra, spezzata, anch’essa rivelatrice di una condizione di lacerazione e di negatività interiore
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CORRELATIVO OGGETTIVO
Il correlativo oggettivo è un procedimento poetico, per cui una determinata sensazione o emozione può essere rappresentata in modo indiretto, attraverso la descrizione di un oggetto concreto che dovrebbe suscitare nel lettore ciò che prova il poeta senza necessità di spiegazione.
Una poesia in cui è fortemente presente il correlativo oggettivo è di sicuro "Spesso il male di vivere ho incontrato"