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Ruolo delle emozioni nella relazione educativa - Coggle Diagram
Ruolo delle emozioni nella relazione educativa
Comunicazione verbale
Elimina/allenta una tensione interna eccessiva
Comunicazione con se stessi
Regolazione del comportamento
Funzione regolativa
Favorire l’analisi, sintesi, generalizzazione, astrazione e i processi mnemonici
Funzione cognitiva
Comunicazione non verbale
Linguaggio del corpo
Universalmente comprensibile
Base innata
Legame con aspetti emotivi
Espressioni emozionali
Voce
Sistema di segnalazione intermittetente e intenzionalmente disattivabile
Modulazione del ritmo, intonazione, intensità dell’eloquio
Qualità vocali
Timbro
Differenzia due toni o due rumori aventi la medesima ampiezza e medesima frequenza
Determinato dalla forma della vibrazione
Voce stretta
Costrizione muscolare
Voce ampia
Rilassamento dei muscoli
Emozioni attivanti
Parlata più rapida, alte frequenze, ampia estensione della voce
Emozioni a bassa attivazione
Voce più lenta e basse frequenze
Paul Ekman
Emozioni umane sono universali e indipendenti
Eccetto per le display rules (
regole di esibizione
)
Accentuazione, attenuazione, neutralizzazione, simulazione
Tre tipi i segnali
Statici (permanenti, come il colore della pelle)
Variazione lenta (si producono nel tempo, come le rughe permanenti)
Radici (sollevamento delle sopracciglia)
Microespressioni
Espressioni incomplete o accennate , di durata breve (25 secondi)
Rilevate dal FACS (facial action coding system)
Classifica suddividendo i muscoli in unità di azione
In collaborazione con Friesen e Tomkins
Tabella con l’elenco dei muscoli facciali e delle emozioni primarie e ciò che avevano scoperto altri autori circa l’azione di ciascun muscolo in ognuna di queste emozioni
Ekman divise il volto in tre zone, ognuna capace di movimento indipedente
Parte superiore (fronte e sopracciglia)
Parte centrale (occhi, palpebre e radici del naso)
Parte inferiore (guance, bocca e maggior parte del naso e del mento)
Situazioni stimolo/pulsanti emozionali
Quelle che scatenano le emozioni primarie sono universali
Temi relazionali fondamentali
(Lazarus)
Le emozioni riguardano principalmente le interazioni con gli altri
La capacità di ridurne la sensibilità dipende da
Vicinanza al tema evolutiv
o
Quanto il fattore scatenante è simile a quello innato
Manifestazioni odierne dell’evento scatenante
(se somigliano alla situazione originaria)
Precocità con cui la persona ha appreso l’innesco
Carica emozionale iniziale
Frequenza degli episodi dalla forte carica emozionale
Stile emozionale
Abilità di mascherare
Valutazione sistematica
Distinguere un’emozione anche se non bi è attenzione conscia
Regolazione delle emozioni
Errore di Otello
Non capire che lo stato emotivo di Desmona derivasse da altre fonti, cioè il non poter provare la sua innocenza e non dalla sua colpevolezza
Tomkins
Programma affettivo o motivazionale
Meccanismi che immagazzinano informazioni scritte in precedenza o ereditarie
Ernst Mayr
Programmi genetici
Programma chiuso
Non può essere inserito nulla dall’esperienza
Programma aperto
Consente di aggiungere dati
Diventano involontarie come quelle innate
Analisi si articola in concentrazione su noi stessi (quanto ci fa reagire emozionalmente), ampliamento della comprensione nei confronti dell’altro
Il bambino apprende come gestire le emozioni all’interno di relazioni significative con le figure di attaccamento primario (i genitori generalmente, soprattutto la madre)