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Carlo V ed il protestantesimo della Germania - Coggle Diagram
Carlo V ed il protestantesimo della Germania
L'imperatore
Carlo V
vede nella fede cattolica uno dei cardini del potere imperiale, individuando quindi come una potenziale minaccia qualsiasi scisma religioso.
Tuttavia l'imperatore deve agire con prudenza, visto che diversi principi tedeschi, come l'elettore di Sassonia, hanno aderito alle tesi di Lutero, quindi c'è il rischio che una guerra scoppi dentro il suo impero proprio mentre deve fronteggiare le mire francesi in Italia e quelle turche nel Mediterraneo.
Il sovrano cerca un compromesso.
Con l'
Editto di Worms (1521)
Lutero è condannato come eretico ma la soluzione delle questioni teologiche da lui sollevate viene posticipata al prossimo Concilio.
In questo modo l'imperatore spera che prima del Concilio la Chiesa riesca a riformarsi al suo interno aprendo la strada per riconciliarsi con i luterani.
Ma le tensioni tra i principi tedeschi protestanti e cattolici si inaspriscono pertanto nelle
due Diete Imperiali di Spira
(
1526
e
1529
) viene stabilito che non possono essere introdotte innovazioni in materia di fede prima del prossimo Concilio.
La
Pace di Cambrai (1529)
con i francesi consente a Carlo V di avere tempo ed energie da destinare nella riconciliazione tra protestanti e cattolici, in un clima di distensione favorito dalla sua
incoronazione ad imperatore nel 1530
da parte del Papa.
Il tentativo è messo in atto con la
Dieta di Augusta (1530)
dove a svolgere il ruolo di mediatore è
Filippo Melantone
, tra i protestanti più aperti al dialogo coi cattolici.
I cattolici reclamano la restaurazione della giurisdizione vescovile nelle città che avevano aderito alla riforma con la conseguente restituzione dei patrimoni ecclesiastici, i protestanti si oppongono determinando il fallimento della Dieta con l'abbandono dei delegati luterani.
La Dieta conferma nelle sue deliberazioni finali il ruolo di Carlo V nella tutela della cristianità, la natura ereticale del pensiero di Lutero, l'esigenza di convocare un Concilio e la restituzione dei patrimoni ecclesiastici espropriati.
Tramonta la speranza di una riconciliazione pacifica tra le chiese cristiane occidentali.
Nel
1531
i principi protestanti creano la
Lega di Smalcalda
per difendersi contro qualsiasi potenziale attacco da parte delle forze imperiali e cercando interlocutori in Francia ed Inghilterra.
Carlo V impegnato nella lotta contro i turchi vuole impedire una guerra civile in seno all'impero.
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1546:
scoppia la guerra tra l'imperatore e la Lega di Smalcalda
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